Oggi in Asia – Assalto al confine indo-pakistano

In Uncategorized by Gabriele Battaglia

Un’incursione di presunti militanti kashmiri al confine tra India e Pakistan. L’indagine su un parlamentare sudcoreano dell’opposizione per cospirazione contro il governo. La corte suprema cambogiana scarcera due persone ingiustamente detenute da quasi dieci anni. INDIA – Assalto a poliziotti e soldati

È di nove morti il bilancio dell’incursione di presunti militanti kashmiri in una stazione di polizia e in un campo militare nei distretti di Kathua e Samba, non lontano dal conteso confine con il Pakistan.

Gli attacchi hanno preceduto il previsto incontro a New York tra il primo ministro indiano, Manmohan Singh, e il suo omologo pakistano, Nawaz Sharif, in un appuntamento a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il Kashmir, teatro dal 1989 di un’insurrezione anti-indiana, è conteso tra Islamabad e New Delhi. Il processo di pace è congelato da almeno due anni, segnati da scontri e tensioni lungo la Linea di controllo che divide la regione tra i due paesi e dall’impiccagione all’inizio dell’anno di Afzal Guru, condannato a morte per l’ attacco al Parlamento Indiano del 2001(con un processo criticato da molti, compresi gli intellettuali indiani)

COREA DEL SUD – Indagato il parlamentare dell’opposizione

Il parlamentare Lee Seok-ki, al centro di uno scandalo che ha travolto la sinistra sudcoreana, è indagato con l’accusa di cospirazione per rovesciare il governo. Nelle scorse settimane era arrivato il via libera dei deputati di maggioranza e opposizione per le indagini contro il collega del Partito progressista unificato, la forza più a sinistra dell’arco parlamentare di Seul.

Lee è accusato di aver ordito un piano di attacco contro infrastrutture strategiche del paese per favorire Pyongyang nell’eventualità dello scoppio di un conflitto con il Nord comunista.

Il caso ha riaperto il dibattito sulle simpatie della sinistra sucoreana per il regime dei Kim. Assieme a Lee sono stati indagati altri tre membri del suo partito. Il parlamentare ha respinto tutte le accuse e ha attaccato l’agenzia per sicurezza nazionale interessata, ha spiegato, a sviare l’attenzione dal presunto tentativo dei servizi di orientare il voto per le presidenziali dello scorso dicembre a favore della candidata conservatrice Park Geun-hye.

CAMBOGIA – Liberi due uomini ingiustamente condannati

Due cambogiani ingiustamente condannati nel 2004 per l’omicidio del militante dell’opposizione Chea Vichea, sono stati liberati su decisione della Corte suprema.

I giudici hanno fatto cadere tutte le accuse contro i due, definiti “capri espiatori” dalle associazioni per la tutela dei diritti umani, i cui caso è considerato indicativo della corruzione nel sistema giuridico cambogiano.

Chea Vichea, leader della principale forza sindacale del paese fu ucciso da sicari a gennaio del 2004, dopo aver ricevuto diverse minacce di morte.

[Foto credits: Afp]