Le storie più piccanti della rete: intervista a Chinasmack

In Interviste by Simone

In Cina ormai è un fiorire di blog. Alcuni tra gli appassionati della rete, diventano protagonisti con progetti rivolti anche agli stranieri o a tutti i cinesi che vogliano cimentarsi con la lingua inglese. ChinaSmack è un sito nel quale alcuni ragazzi e ragazze cinesi, traducono in inglese i contenuti di siti, blog e forum del proprio paese. Non è un caso unico, bensì l’ultimo arrivato e subito ben accolto dai navigatori. E se Danwei.org è celebre in rete per proporre argomenti storici e sociologici, ChinaSmack si fa carico di proporre temi più pop, strizzando l’occhio alla generazione dei giovani cinesi, come lo sono i suoi fondatori. L’intestazione sul loro sito afferma di svelare quanto è più popolare, scandaloso e scioccante per i cinesi. Fauna è una delle fondatrici del sito, recente vincitore del premio come miglior sito cinese dell’anno, e come altre persone contribuisce alla sua vita grazie a traduzioni, ricerca, passione.

Con che intenti hai aperto Chinasmack?
Intanto creare qualcosa con qualcosa mi piace moltissimo fare, ovvero navigare e leggere su internet, in secondo luogo per migliorare il mio inglese e infine per provare ad aiutare i non cinesi a vedere più facce del mio popolo.

Che feedback avete tra i cinesi in rete?
Molto buono. Molti mandano mail o commentano sul sito con parole gentili. Più in generale è aumentato molto il traffico in quest’ultimo periodo e credo sia il segnale che il sito piace. Sono contenta di fare qualcosa che qualcuno ritiene interessante.

E tra gli stranieri?
Ci sono molti, la maggioranza, che apprezzano. Altri vengono sul sito solo per insultare la Cina o i cinesi.

Che opinione hai del web cinese in generale?
Penso che i cinesi abbiano capito la potenza che internet può avere per condividere informazioni, con tanta altra gente, in modo rapido, veloce. Internet ci ha reso più tranquilli, ci ha permesso di esprimerci a proposito dei nostri sentimenti individuali, senza il timore che qualcuno fosse d’accordo o meno. Ci ha permesso di fare cose con altra gente, diversa, lontana, sconosciuta. Poi c’è anche il fenomeno dello human flesh search engines, un altro esempio di come molti cittadini cinesi abbiano inteso internet. Ma forse in quel caso dovremmo parlare di persone, più che di web.

Avete una sezione del sito che si chiama “chinese people’s secret”. Con che intento l’avete aperta?
Principalmente per divertimento. Su Tianya (sito molto popolare in Cina, ndr) c’era questo topic ed era molto popolare e abbiamo pensato di riproporlo. Penso che anche questi segreti dicano qualcosa di particolare e interessante sulla nostra cultura e il nostro modo di pensare. Se poi i segreti sono gli stessi, si condividono anche quelli.

Che idea ti sei fatta della potenzialità di un sito internet oggi?
Che può essere molto utile. E pericoloso, allo stesso tempo.

Come vi finanziate?
Non abbiamo abbastanza entrate dalla pubblicità per poterci pagare. Sono contenta però che riceviamo abbastanza donazioni per poterci pagare l’hosting. Dovremo pensarci al finanziamento, perché sarebbe bello poter crescere e raccontare ancora più storie.