India – Digitalizzare per non dimenticare il passato

In by Simone

Creato nel 2010 dalla grafica e fotografa Anusha Yadav e già vincitore di numerosi premi internazionali, Indian Memory Project raccoglie foto, lettere e storie degli Indiani dell’epoca pre-digitale.
Si dice che finchè qualcuno ti ricorda non si muoia mai davvero, ma anche che, nella più rosea delle ipotesi, l’estensione della vita umana consenta a ognuno di noi di ricordare vividamente solo un massimo di quattro generazioni: 100 anni.

L’avvento della fotografia, nel XIX secolo, ha però ampliato per la prima volta nella storia questa possibilità, permettendoci di richiamare oggi con grafica esattezza volti, costumi ed eventi ormai lontanissimi, eppure spesso ancora inestricabilmente intrecciati col nostro presente digitalizzato, rappresentato e divulgato fino all’eccesso.

Le foto di famiglia, così come quelle ufficiali di regnanti e potenti, avevano fatto parte del panorama di Anusha Yadav sin dalla sua più tenera infanzia, trascorsa nella capitale di una terra di re e leggende, il Rajasthan, dove ogni immagine incorniciata sul tavolino da tè o appesa alla parete e inghirlandata nelle case di amici e parenti portava con sé una storia, un aneddoto e molte memorie, private o comuni, avvolte da dettagli antichi, che pur furono perfettamente attuali e spesso anche d’avanguardia per le persone allora ritratte.

La fotografia, giunta nel subcontinente indiano coi britannici e subito entusiasticamente adottata dagli artisti locali, fu in principio riservata alla nobiltà che se ne poteva permettere il lusso e ne traeva prestigio istituzionale, per poi fare gradualmente breccia anche tra la borghesia desiderosa di immortalare eventi speciali, quali matrimoni, funerali, riunioni familiari e celebrazioni rituali, ma soprattutto diventando col tempo per tutti un irrinunciabile strumento per combinare matrimoni anche a grande distanza.

Con l’avvento dei social network, le immagini postate dagli amici diedero ad Anusha Yadav, nel 2010, l’idea di raccogliere in particolare foto relative ai matrimoni indiani, d’epoca e attuali, con l’intenzione di catalogarne le diversità culturali e stilistiche dovute alle varianti regionali, religiose e temporali.

Fu allora però che foto di ogni genere cominciarono a uscire dalle cornici e dagli album di famiglia per giungere al suo sito da tutto il mondo, accompagnate dalle storie grandi e piccole dei protagonisti ritratti. 

Nasce così Indian Memory Project, uno straordinario affresco del subcontinente indiano del secolo scorso, tra il 1890 e il 1980, che offre oggi una meravigliosa opportunità di conoscere la Storia e di apportarvi eventualmente il proprio contributo attraverso le immagini, le lettere, i documenti di vita di coloro che la forgiarono con la loro avventura, la subirono o contrastarono, la attraversarono leggeri o la segnarono profondamente, ma che certamente, come tutti, vissero nella speranza di non venire dimenticati.

[Anche su GuidaIndia; foto credits: facebook.com]

*Alessandra Loffredo è fondatrice e redattrice di GuidaIndia