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In Cina e Asia – Xi a Biden: “Il mondo è abbastanza grande per il successo di Cina e Usa”

In Notizie Brevi by Serena Console

I titoli di oggi: 

  • Xi a Biden: “Il mondo è abbastanza grande per il successo di Cina e Usa”
  • Cina e Usa lanciano un gruppo di lavoro sulla cooperazione climatica
  • Gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno alle Filippine nel vertice sulla Difesa dell’ASEAN
  • Tre “pilastri” dei colloqui dell’IPEF sono stati completati
  • Xiaomi mostra il suo primo veicolo elettrico
  • Apre il primo studio legale cinese in Corea del Nord
Xi a Biden: “Il mondo è abbastanza grande per il successo di Cina e Usa”

È arrivato l’atteso summit Usa-Cina che vede protagonisti il presidente Joe Biden e il suo omologo Xi Jinping. I due leader si sono salutati con una stretta di mano nella storica tenuta di Filoli, alle porte di San Francisco, per il loro primo incontro di persona dopo un anno, a margine del vertice Apec. Quello tra Xi e Biden è un summit finalizzato al disgelo dopo che le relazioni sono arrivate al punto più basso degli ultimi decenni. Xi ha ribadito la volontà che la competizione tra Usa e Cina non si trasformi in conflitto, dal momento che “il mondo è abbastanza grande per la convivenza e per il successo” di entrambi i Paesi. Per il leader cinese, le relazioni bilaterali sino-americane sono le più importanti e sarebbe “irrealistico” per una delle parti cercare di rimodellare l’altra. Al presidente americano, Xi ha espresso l’intenzione di lavorare insieme su intelligenza artificiale e lotta al cambiamento climatico. “Ci sono sfide globali critiche che richiedono la nostra leadership congiunta. E oggi abbiamo fatto progressi reali”, ha commentato su X Biden al termine della prima sessione dell’incontro con Xi. Una di queste sfide critiche è rappresentata dal contrabbando di fentanyl (che gli Usa collegano a laboratori cinesi), che i due presidenti hanno concordato di combattere insieme con la creazione di un apposito gruppo di lavoro. La vera “linea rossa” di Pechino resta Taiwan. Un tema su cui Biden ha svicolato limitandosi a ribadire l’osservanza della politica “una sola Cina” senza chiarire in conferenza stampa se Washington interverrebbe in caso di un’invasione cinese. Xi ha ribadito di non aver intenzione di (ri)annettere l’isola con mezzi militari, ma pare abbia chiarito quali condizioni renderebbero necessario l’intervento dell’esercito cinese.

Cina e Usa lanciano un gruppo di lavoro sulla cooperazione climatica

Proprio sul tema del cambiamento climatico sembra che Pechino e Washington abbiano trovato una prima intesa. A poche ore prima del vertice, Usa e Cina hanno firmato una dichiarazione comune in cui si impegnano a lavorare insieme contro “una delle più grandi sfide del nostro tempo”, intensificando la cooperazione sul metano e sostenendo gli sforzi globali per triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030. Nella lunga dichiarazione congiunta pubblicata dai media statali di Pechino e diffusa dal Dipartimento di Stato americano, i due governi hanno annunciato che verrà istituito un gruppo di lavoro che si concentrerà su elementi primari quali “la transizione energetica, il metano, l’economia circolare e l’efficienza delle risorse, province/stati e città sostenibili e a basse emissioni di carbonio, e la lotta alla deforestazione”.  

Il gruppo di lavoro sarà guidato dagli inviati speciali sul clima di Usa e Cina, rispettivamente, John Kerry e Xie Zhenhua, che si sono incontrati dal 4 al 7 novembre scorsi in California. Il documento tace sull’uso del carbone e sul futuro dell’energia fossile,  ma in ogni caso si tratta di un segnale positivo, anche in vista dell’imminente Cop28. Nonostante la leadership globale della Cina nel campo delle energie rinnovabili, la Repubblica popolare genera ancora circa il 70% della sua elettricità da combustibili fossili, principalmente carbone, e gli impianti termici sono attivi più a lungo rispetto a quelli rinnovabili. In confronto, gli Stati Uniti hanno prodotto circa il 60% della propria elettricità da combustibili fossili nel 2022.

Gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno alle Filippine nel vertice sulla Difesa dell’ASEAN

La tensione tra Filippine e Cina è stato uno dei temi al centro di un incontro tra i ministri della Difesa dei paesi membri dell’ASEAN, che è iniziato ieri a Giacarta, in Indonesia. L’appuntamento si conclude oggi, con un incontro allargato, a cui partecipano anche gli otto “partner di dialogo” del blocco, tra cui Cina, India, Giappone e Stati Uniti. I membri dell’ASEAN sono preoccupati dalle pericolose e minacciose manovre navali della Guarda costiera cinese contro alcune imbarcazioni filippine, incaricate di una missione di rifornimento in un avamposto militare nel mar Cinese meridionale. Le azioni della Marina cinese non sono sfuggite ai radar di Washington. A margine dell’ASEAN Defense Ministers’ Meeting Plus, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha rassicurato il suo omologo filippino, Gilbert Teodoro, che l’amministrazione Biden resterà al fianco del suo alleato asiatico e sosterrà le rivendicazioni marittime delle Filippine.

Tre “pilastri” dei colloqui dell’IPEF sono stati completati

Tre dei quattro “pilastri” dei colloqui sull’Indo-Pacific Economic Framework (IPEF) dell’amministrazione Biden sono stati completati con successo, ha affermato la segretaria statunitense al Commercio, Gina Raimondo, in un incontro bilaterale con il Giappone, uno dei 14 paesi IPEF, a margine del vertice dei leader del Pacifico riuniti a San Francisco.  Tuttavia, il quarto pilastro, incentrato sul commercio, rimane un ostacolo significativo. Soprattutto, secondo il Financial Times, a causa delle resistenze del Congresso. Raimondo non ha specificato i dettagli degli accordi, ma il Dipartimento del Commercio ha condotto i negoziati sui pilastri che riguardano le catene di approvvigionamento, la cooperazione sull’energia pulita e la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale.

Xiaomi mostra il suo primo veicolo elettrico

Xiaomi sbarca nel settore delle mobilità sostenibile. Stando a un documento del ministero dell’Industria e della Tecnologia di Pechino, che pubblica l’elenco dei veicoli in fase di approvazione, la nuova berlina a cinque posti con tetto panoramico in vetro sarà marchiata Beijing Xiaomi SU7 e prodotta dalla Beijing Automotive Group Co. di proprietà statale. Conosciuta finora col nome in codice MS11, l’auto elettrica di Xiaomi si svela ora come SU7. Ha una velocità massima di 265 chilometri all’ora e pesa 2,66 tonnellate. Il veicolo elettrico è alimentato da batterie di Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. e BYD Co., a seconda che abbia una configurazione a motore singolo o doppio.

Apre il primo studio legale cinese in Corea del Nord

Uno studio legale con sede a Pechino diventerà il primo della Cina ad aprire una filiale in Corea del Nord. Essendo uno dei primi e più grandi studi legali in Cina, Jingsh ha annunciato la scorsa settimana che il prossimo anno aprirà sedi legali anche in Corea del Sud e Giappone. L’annuncio dell’apertura dello studio in Corea del Nord è arrivato mentre Pyongyang ha ripreso i servizi ferroviari di trasporto merci e di volo con Pechino, segno che il suo confine sta riaprendo dopo essere stato chiuso a causa della pandemia di Covid-19. Sono ripresi anche gli incontri diplomatici ufficiali tra i membri dei due Paesi. L’allargamento dei servizi legali si basa sui “vantaggi unici per la Cina dati dalla vicinanza geografica e dagli scambi culturali” che rafforzano la cooperazione in diversi campi con i suoi tre vicini asiatici, si legge in un comunicato stampa di Jinsh.

A cura di Serena Console