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In Cina e Asia – Xi Jinping arriva in Serbia

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi Jinping in Europa, seconda tappa: Serbia
  • Il pranzo tra Xi e Macron sui Pirenei, tra Medio Oriente e commerci
  • TikTok fa ricorso per scongiurare il ban americano
  • Cresce il costo del celebre caffè vietnamita
  • Data center, il boom asiatico rischia di rallentare la transizione verde
  • Nepal, una nuova banconota riaccende il conflitto con l’India
  • I pannelli per impedire la vista sul monte Fuji scatenano il dibattito sull’overtourism
Xi Jinping in Europa, seconda tappa: Serbia

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato in Serbia nella serata di martedì 7 maggio per la seconda tappa del suo tour europeo, il primo del leader cinese nel Vecchio continente dal 2019. Il tempismo non è casuale, il 7 maggio ricorre infatti l’anniversario del bombardamento dell’ambasciata cinese a Belgrado da parte della Nato (1999) nel contesto della guerra del Kosovo. Una ricorrenza carica di significato periodicamente ripresa dai vertici del Partito comunista cinese come esempio dell’inaffidabilità dell’Alleanza atlantica e sistematica fonte di nazionalismo tra i cittadini cinesi. Sui social infatti, post e commenti sulla “Cina che non dimentica” sono stati in tendenza per tutta la serata. “Il popolo cinese ha a cuore la pace, ma non permetteremo mai che una storia così tragica si ripeta”, ha scritto Xi  in un editoriale sul quotidiano serbo Politika. A Belgrado il presidente cinese ha incontrato il presidente Alexandar Vucic, storico simpatizzante di Pechino. Il confronto tra i due leader è stato soprattutto di natura commerciale: è della Cina l’investimento da 2 miliardi di euro per collegare la linea ferroviaria tra Serbia e Ungheria (che sarà l’ultima tappa del viaggio di Xi), nell’ambito della Belt and Road Initiative.

Il pranzo tra Xi e Macron sui Pirenei

Nel secondo giorno di bilaterali tra Emmanuel Macron e Xi Jinping in visita in Europa, martedì 7 maggio il presidente francese ha accompagnato il suo ospite sui Pirenei, sul col du Tourmalet, per un incontro più personale rispetto alle cerimonie all’Eliseo del giorno precedente. Qui i due leader, accompagnati dalle rispettive mogli, hanno assistito a uno spettacolo di balli tradizionali francesi prima di affrontare in modo informale il vero obiettivo dell’incontro: riannodare il dialogo sul fronte commerciale. Non a caso il presidente francese ha regalato al suo omologo cinese due bottiglie di cognac, liquore che nelle ultime settimane è finito al centro di un’indagine antidumping da parte di Pechino in risposta alle altrettante indagini dell’Unione europea su auto elettriche e turbine eoliche cinesi. Xi ha promesso anche di fare pubblicità al prosciutto francese e avrebbe ammesso di “amare molto i formaggi”. Oltre ai commerci, i due leader sono tornati a parlare dei conflitti internazionali, con Macron preoccupato di raggiungere l’agognata tregua olimpica per i Giochi di Parigi 2024 anche grazie all’intercedere di Pechino con Mosca.

TikTok fa ricorso per scongiurare il ban americano

Il 7 maggio, la piattaforma TikTok ha presentato ricorso contro la legge che potrebbe impedire l’uso della popolare app su tutto il territorio degli Stati Uniti, a meno che la società madre – la cinese ByteDance – non ceda la quota di controllo che detiene nell’app. Pena la messa al bando della piattaforma negli Usa. I ricorrenti denunciano il provvedimento come “incostituzionale” in quanto limita la “libertà di parola degli statunitensi”, impedendo loro di accedere ai contenuti di “una comunità online cui aderisce oltre un miliardo di persone. Motivando l’azione legale, l’azienda ha ricordato come il governo cinese “ha chiarito che non consentirà la cessione del motore di raccomandazione che è la chiave del successo di TikTok negli Stati Uniti”.

Cresce il costo del famoso caffè vietnamita

Il prezzo del Caffè Robusta (una varietà delle piante di caffè) tipico del Vietnam sul mercato internazionale ha raggiunto nuove vette e tra le cause non c’è solo il cambiamento climatico, ma anche il durian, il frutto puzzolente più amato dell’Asia orientale. Di recente il Vietnam, secondo produttore al mondo di chicchi di caffè e il più grande produttore della varietà Robusta, ha infatti visto i propri agricoltori abbandonare le piantagioni di caffè e orientarsi verso la coltivazione del durian, un frutto che richiede una quantità d’acqua inferiore per crescere rispetto al chicco aromatico e di gran lunga favorito dai consumatori asiatici. Come conseguenza scarseggiano i campi da coltivare con piantagioni di caffè, con riscontro diretto sull’offerta e un calo riscontrato del 9,8% di produzione di caffè nel Paese tra il 2022 e il 2023.

Data center, il boom asiatico rischia di rallentare la transizione verde

Che i data center richiedano importanti quantità di energia è noto. Ma ora un lungo approfondimento curato da Nikkei Asian Review fa luce sui rischi del picco della domanda energetica nel processo di transizione ecologica in Asia. Le principali aziende di servizi cloud stanno già investendo miliardi di dollari nella costruzione di nuovi data center in Giappone, dove si prevede che la domanda di energia elettrica quintuplicherà entro il 2040. Anche la Corea del Sud rischia di dover affrontare la rapida espansione di data center aumentando la dipendenza dalle fonti fossili (importate) poiché, come in Giappone, la costruzione di centrali a energia rinnovabile è a rilento.

Nepal, una nuova banconota riaccende il conflitto con l’India

Il governo nepalese ha annunciato la nascita di una banconota che ha già scatenato le polemiche tanto da Nuova Delhi che all’interno del paese. Il nuovo taglio da 100 rupie raffigura infatti una mappa del paese che include le zone contese di Lipulekh, Limpiyadhura e Kalapani. La scelta dell’attuale premier Pushpa Kamal Dahal (noto come “Prachanda”) arriva a pochi mesi dallo stravolgimento delle alleanze interne al governo e aggiunge ulteriori perplessità sul destino del dialogo sui territori contesi con il vicino indiano, interrotto dal 2019.

I pannelli per impedire la vista sul monte Fuji scatenano il dibattito sull’overtourism

L’overturism, o eccesso di turismo (con tutte le conseguenze negative del caso), sta portando le autorità locali del Giappone ad adottare soluzioni estreme per liberarsi dei troppi visitatori. ciò che è accaduto a Fujikawaguchiko, una cittadina all’ombra del monte Fuji, dove sono stati installati dei pannelli che ostruiscono la vista della famosa montagna. L’azione, per quanto provocatoria, ha aperto il dibattito nell’opinione pubblica, che mal tollera il boom di turisti causato dagli sforzi di Tokyo per promuovere i siti giapponesi. Il noto quartiere delle geisha a Kyoto è ora interdetto (in teoria) agli stranieri, mentre alcune località stanno adottando dei trasporti riservati agli abitanti locali.

A cura di Sabrina Moles e Lucrezia Goldin