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In Cina e Asia –  Wang Yi incontra Putin

In Notizie Brevi by Serena Console

  •  Wang Yi incontra Putin
  • Il congedo matrimoniale può frenare il calo demografico in Cina?
  • Punite per aver distribuito bandiere arcobaleno, fanno causa al ministero dell’Istruzione cinese
  • Niente più visto di Hong Kong per lo scienziato Jiankui He
  • Crollo delle nascite in Corea del Sud

Prima il faccia a faccia con il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov e più tardi anche con Vladimir Putin. In una girandola di incontri, il capo della diplomazia del Partito comunista, Wang Yi, arrivato a Mosca in quella che è l’ultima tappa di un lungo tour che lo ha portato in Francia, Italia, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, e in Ungheria, si è seduto al tavolo con il leader del Cremlino e l’alto diplomatico russo per rimarcare quanto forte sia la partnership tra Mosca e Pechino. Per Putin, le relazioni con il gigante asiatico, che hanno raggiunto “nuove pietre miliari”, sono importanti per “stabilizzare la situazione internazionale”. Il leader del Cremlino ha accennato nuovamente alla prossima visita a Mosca del presidente cinese, Xi Jinping: la data della trasferta del numero uno del Partito comunista cinese non è ancora nota, ma fonti citate dal Wall Street Journal presentano il viaggio ad aprile o maggio.

A pochi giorni dall’anniversario dell’invasione dell’Ucraina, a fare discutere è anche la proposta cinese di un “piano di pace”, accolto con scetticismo dall’occidente.  Wang ha espresso l’apprezzamento della Cina per la volontà della Russia di risolvere la “crisi ucraina” con il negoziato, ribadendo che Pechino è pronta ad avere un “ruolo costruttivo” per la risoluzione del conflitto. Oltre al sostegno reciproco, dai readout dell’incontro è emerso però che Wang e Lavrov non hanno discusso de “piano di pace” cinese, ma Pechino ha presentato le sue opinioni sugli approcci a una “soluzione politica” in Ucraina.

L’allineamento tra Pechino e Mosca preoccupa Washington che teme come il supporto diplomatico della Cina alla Russia possa presto trasformarsi in sostegno militare. Secondo il WSJ, l’intelligence americana starebbe valutando una pubblicazione delle informazioni che attestano come le autorità cinesi stiano soppesando un possibile trasferimento di munizioni e altre forniture non avanzate. Mosca nel frattempo ha lanciato un monito all’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Unga) che vota oggi una bozza di risoluzione con cui si sottolinea la “necessità di raggiungere, al più presto possibile, una pace integrale, giusta e duratura, in linea con la Carta dell’Onu” (dunque nel rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale). La Russia ha invitato i 193 membri dell’Unga a non fare una scelta di carattere politico e “anti-russa”. La bozza del testo vedrebbe nuovamente l’Assemblea Generale chiedere a Mosca di ritirare le sue truppe e porre fine alle ostilità. Le risoluzioni dell’Assemblea Generale non sono vincolanti, ma hanno un importante peso politico.

Il congedo matrimoniale può frenare il calo demografico in Cina?

La Cina sembra aver trovato una soluzione al calo demografico e all’aumento dell’inflazione. Alcune province del paese stanno concedendo ai giovani sposi 30 giorni di ferie retribuite nella speranza di incoraggiare le coppie a sposarsi e aumentare così il tasso di natalità in calo. Dal Gansu allo Shanxi fino al Sichuan, i governi locali hanno allungato il periodo del congedo matrimoniale retribuito. Alcuni analisti, però, ritengono la misura insufficiente. Nel novero dei provvedimenti, i vari governi provinciali dovrebbero infatti valutare una serie di altre politiche assistenziali, come i sussidi per la casa e il congedo di paternità retribuito.

Il calo dei matrimoni e della natalità è anche la conseguenza dell’aumento dell’inflazione nel paese. La municipalità di Pechino ha pensato a una soluzione per aiutare i cittadini a fronteggiare l’aumento dei prezzi dei beni di consumo. Pechino offrirà a ogni residente con un basso reddito un sussidio mensile di 40 yuan, circa sei dollari statunitensi. La misura, considerata irrisoria, ha scatenato non poche polemiche sui social network.

Niente più visto di Hong Kong per lo scienziato Jiankui He

Visto revocato per Jiankui He, lo scienziato cinese che nel 2018 aveva annunciato la nascita di tre bambine geneticamente modificate (da lui) con la rivoluzionaria tecnica Crispr. Hong Kong ha revocato il documento al controverso scienziato che è ora accusato di aver rilasciato “false dichiarazioni” presentate alla richiesta per ottenere il visto. L’ex colonia britannica ha per questo avviato un’indagine penale nei confronti di He.

Colpevoli di aver distribuito bandiere arcobaleno, fanno causa al ministero dell’Istruzione cinese

Due studentesse della Tsinghua University di Pechino hanno intentato causa contro il ministero dell’Istruzione cinese. Il motivo? Le due, note solo con i loro cognomi Huang e Li, lo scorso anno sono stati sanzionate per aver distribuito bandiere arcobaleno nel campus universitario. Huang e Li hanno ora presentato un petizione alla Corte intermedia del popolo n. 1 di Pechino per chiedere al dicastero di ritirare il provvedimento. Le due donne hanno ricevuto un provvedimento disciplinare formale dall’ufficio per gli affari degli studenti della Tsinghua nel luglio dello scorso anno, dopo aver lasciato 10 bandiere arcobaleno in un supermercato del campus.

Da allora, le due studentesse hanno cercato di ribaltare la decisione, facendo appello prima all’università e poi alla Commissione municipale per l’istruzione di Pechino, senza alcun risultato. Ma le giovani donne sono determinate a ottenere giustizia. Le studentesse hanno deciso di intentare causa dopo che il Ministero dell’Istruzione ha respinto la loro domanda di revisione amministrativa all’inizio di questo mese.

Crollo delle nascite in Corea del Sud

Non solo la Cina. Anche la Corea del Sud ha problemi con il calo demografico. Nel 2022 il numero di bambini nati nel paese asiatico ha raggiunto un altro minimo storico, dopo che per il terzo anno consecutivo i decessi hanno superato le nascite. Secondo i dati del Korea Statistics Office, lo scorso anno sono nati in totale 249mila bambini, il 4,4% in meno rispetto al 2021, anno in cui si era registrato il minimo storico. Nel periodo preso in esame, il tasso di fertilità (cioè il numero medio di figli che una donna ha nella sua vita) è stato di 0,78, segnando il quinto anno consecutivo in cui la cifra è stata inferiore a 1, nonché il livello più  basso dal 1970. Gli esperti lanciano l’allarme: per mantenere stabile la popolazione della Corea del Sud, il tasso dovrebbe essere di circa 2,1. Da anni, molte coppie sudcoreane ritardano l’età in cui avere figli o scelgono di non averli, molto spesso a causa del rallentamento economico o dell’alto costo degli alloggi.