In Cina e Asia — Nord Corea, la Cina si smarca dalle accuse di Trump

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La nostra rassegna asiatica di oggi


Nord Corea, la Cina si smarca dalle accuse Usa

Basta con la teoria della responsabilità della Cina sulla Corea del Nord. Il messaggio che arriva da Pechino è chiaro e diretto al presidente Usa Donald Trump che, dopo il lancio di un missile intercontinentale da parte di Pyongyang la scorsa settimana, è tornato a parlare di imporre sanzioni sulla Cina rea di continuare ad intrattenere relazioni economiche con il Paese eremita. Per il ministero degli esteri di Pechino le affermazioni che arrivano da Washington dimostrano «mancanza di piena conoscenza della questione», o più semplicemente di «scarico di responsabilità». Le parti dovranno incontrarsi e trovare una soluzione condivisa che non preveda nuove sanzioni, di cui la Cina da sempre critica l’efficacia. E oltre al capitolo Corea del Nord, Cina e Usa dovranno discutere degli aiuti militari americani da 1,42 miliardi di dollari a Taiwan che potrebbero potenzialmente creare ulteriori fratture nei rapporti bilaterali tra le due grandi potenze mondiali.

Via al progetto della ferrovia alta velocità tra Cina e Thailandia

Il governo thailandese ha dato il via dopo anni di attesa a un progetto infrastrutturale da 5,2 miliardi di dollari per la costruzione di una ferrovia ad alta velocità che collegherà il paese del sudest asiatico alla Cina. Una cerimonia di inaugurazione dei lavori del lato thailandese dell’opera si era tenuto nel 2015, ma poi per problemi di finanziamenti, termini dei prestiti e contratti per i lavoratori, i lavori erano stati interrotti. Il governo cinese plaude invece alla decisione della giunta militare thailandese sottolineando come il modello possa essere esportato in altri paesi della regione dato che «il progetto della Nuova via della seta è aperto a tutti e deve prendere in considerazione gli interessi di tutte le parti coinvolte». Una volta completato il tratto ferroviario sarà parte di una linea ferroviaria che collegherà la Cina meridionale anche a Malaysia, Laos e Singapore. La notizia arriva in un momento in cui i progetti infrastrutturali cinesi in Asia sembrano subire un rallentamento.

Navi militari cinesi verso la base di Gibuti

Navi militari cinesi sono partite dal porto cinese di Guangdong in direzione Gibuti per raggiungere la prima base navale di supporto in Africa della marina militare cinese. Il quotidiano semi-ufficiale in lingua inglese Global Times spiega che la base servirà per fornire assistenza e cooperazione militare in Africa occidentale. Sarà poi compito della marina cinese garantire la sicurezza della navigazione in acque internazionali. La creazione di un avamposto navale in Gibuti è un segnale della transizione dell’Esercito di liberazione popolare che è al centro di una serie di riforme tese a ridurre le operazioni del comparto di terra per potenziare marina e aviazione. Riforme fondate sulle nuove necessità di difesa della Cina sempre più preoccupata da minacce alla propria sicurezza lontane dal territorio e dalle nazionali e dal mantenimento della sicurezza internazionale.

Singapore continua a investire in educazione per diventare una nazione «smart»

Singapore, uno degli stati con il più avanzato sistema educativo al mondo, decide di investire ancora più soldi nell’educazione nell’ambito del suo programma di trasformazione in un hub tecnologico e in una nazione «smart». Gli investimenti pubblici nella scuola sono raddoppiati tra il 2005 e il 2017 raggiungendo una cifra pari a 9,3 miliardi di dollari. Ci sono spese per le strutture, gli stipendi degli insegnanti, ma anche finanziamenti agli studenti. Il sistema educativo della città dei leoni è infatti uno dei più cari al mondo — con un budget che sfiora i 60mila dollari per la scuola dell’obbligo — ma è finanziato per la maggior parte dallo stato. Perché una migliore educazione porta a una «più alta produttività» dei lavoratori.