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In Cina e Asia – Morte Raisi: Pechino perde un “buon amico”, ma la cooperazione continua

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Con la morte di Raisi Pechino perde un “buon amico”, ma la cooperazione continua
  • Wang Yi in Asia centrale per la riunione ministeriale della SCO
  • Veicoli elettrici, Giappone e Asean uniti per competere con la Cina
  • Cina, voli turistici nello spazio entro il 2028
  • Repressione francese in Nuova Caledonia rafforza la posizione cinese, dicono gli esperti
  • Il proprietario cinese dell’Inter rischia di perdere il club se non risarcisce un debito del 2021
Con la morte di Raisi Pechino perde un “buon amico”, ma la cooperazione continua

“La sfortunata morte di Raisi è una grande perdita per il popolo iraniano e anche il popolo cinese ha perso un buon amico”. Così il presidente Xi Jinping, a seguito della notizia del decesso improvviso del presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, che ha perso la vita in un incidente in elicottero avvenuto domenica 19 maggio mentre tornava da una visita al confine iraniano con l’Azerbaigian. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha anche dichiarato che la Cina continuerà ad approfondire la partnership con Teheran. Secondo gli osservatori, anche se la morte di Raisi potrebbe provocare tensioni interne, il potere in Iran è affidato alla guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Per questo le relazioni con Pechino dovrebbero rimanere stabili.

Wang Yi in Asia centrale per la riunione ministeriale della SCO

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è a Astana, capitale del Kazakistan, per partecipare alla riunione ministeriale dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), programmata per la giornata del 21 maggio. Arrivato nel paese il giorno precedente, Wang ha incontrato il presidente Kassym-Jomart Tokayev e l’omologo kazako Murat Nurtleu. Secondo quanto riportato dal tabloid cinese Global Times, i due ministri hanno concordato di dare nuovo slancio alla cooperazione bilaterale in vari settori, inclusa l’agricoltura e l’intelligenza artificiale. Il ministro Nurtleu si è detto disponibile a sostenere la domanda di veicoli elettrici cinesi. Il viaggio dell’alto diplomatico cinese in Asia centrale ha avuto inizio sabato 18 maggio in Tagikistan, in occasione del quale ha incontrato il presidente Emomali Rahmon e il suo omologo Sirojiddin Muhriddin. In preparazione dei colloqui Sco, le parti hanno evidenziato la necessità di cooperare in materia di sicurezza e di lotta al terrorismo.

Veicoli elettrici, Giappone e Asean uniti per competere con la Cina

Giappone e Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) si preparano a mettere in atto la prima strategia congiunta per la produzione e la vendita di auto elettriche, nel tentativo di competere con la diffusione di veicoli cinesi. Come riporta Nikkei Asia, l’intento è quello di sviluppare un piano fino al 2035, che prevede la formazione di personale, la decarbonizzazione del processo produttivo, l’approvvigionamento di risorse minerarie cruciali per lo sviluppo del settore elettrico. Buona parte della produzione giapponese coinvolge già i Paesi dell’Asean, specie per quanto riguarda i marchi di Toyota Motor e Honda Motor. Per la formazione del personale, il Giappone intende impiegare i 140 miliardi di yen (900 milioni di dollari) che il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria ha stanziato nel bilancio per l’assistenza al Sud globale.

Cina, voli turistici nello spazio entro il 2028

La società spaziale cinese CAS Space, spinoff dell’istituto di ingegneria dell’Accademia cinese delle Scienze (CAS), ha annunciato che il suo “veicolo turistico spaziale” effettuerà il primo volo nel 2027 e raggiungerà i confini dello spazio nel 2028. Lo hanno riportato i media statali, secondo cui il veicolo disporrà di una cabina turistica con quattro finestre panoramiche e potrà trasportare sette passeggeri per volta. L’azienda prevede di mettere a disposizione dieci veicoli capaci di assicurare un viaggio ogni 100 ore. Costo del biglietto: dai 2 ai 3 milioni di yuan (quasi 400 mila dollari). L’annuncio, che risale al 17 maggio, segue di una manciata di giorni quello con cui la Blue Origin, la società di Jeff Bezos, ha riferito la volontà di riprendere i lanci del suo razzo New Shepard, che domenica 20 maggio ha condotto con successo un equipaggio di sei “turisti” ai margini dello spazio. Il programma di esplorazione spaziale di Pechino sta riducendo il divario con gli Stati Uniti, dopo il lancio a inizio maggio della missione Chang’e-6 come parte di un più ampio progetto che punta a portare i taikonauti cinesi sulla luna entro il 2030.

Repressione francese in Nuova Caledonia rafforza la posizione cinese, dicono gli esperti

La dura risposta del governo francese alle rivolte scoppiate lo scorso 13 maggio in Nuova Caledonia, espressione di malcontento delle comunità indigene Kanak contro l’ingerenza francese nel territorio, potrebbe mettere a rischio l’influenza di Parigi nel Pacifico. Secondo quanto dichiarato a Reuters da Graeme Smith, analista della Australian National University (ANU), e da altri esperti, la repressione dei manifestanti a opera della polizia francese a Noumea, la capitale dell’arcipelago, pesa sulla reputazione del paese europeo, in un’area interessata da tempo dai movimenti pro-indipendenza. Dai sentimenti anticoloniali trae invece vantaggio Pechino. Nel 2022, dopo aver stretto un patto di sicurezza con le Isole Salomone, ha offerto sostegno economico alla Melanesian Spearhead Group, organizzazione costituita nel 1986 per sostenere la decolonizzazione dei paesi della regione della Melanesia ancora sotto dominio coloniale. Mentre la Repubblica popolare spera di stipulare un patto di sicurezza esteso a tutta la regione, lo scorso luglio Macron ha compiuto un viaggio nello stato insulare di Vanuatu, il primo di un leader francese dall’ottenimento dell’indipendenza da Francia e Regno Unito nel 1980, durante il quale ha messo in guardia contro il “nuovo imperialismo” della Cina.

Il proprietario cinese dell’Inter rischia di perdere il club

L’azionista di maggioranza dell’Inter (FC Internazionale Milano), la cinese Suning Holdings Group, potrebbe perdere il controllo del club italiano fresco campione d’Italia se non paga subito il debito da 419 milioni di dollari al fondo di investimento statunitense Oaktree. Nel suo comunicato di sabato, giunto a pochi giorni dalla scadenza che fatica a rispettare, il proprietario della società milanese, Steven Zhang, ha palesato possibili cause legali. Il termine per risarcire il prestito concesso a Suning nel 2021 è scaduto il 20 maggio a mezzanotte. Ma lunedì le banche di Lussemburgo, dove ha sede la controllata che detiene la maggioranza delle azioni dell’Inter, erano chiuse. C’è dunque tempo fino alle 17 di martedì 21 maggio per ripagare il debito e rispettare i termini  di un accordo che, in caso di inadempienza, consente a Oaktree di rilevare il club e, con ogni probabilità, rivenderlo. La sensazione è che a breve possa arrivare il comunicato del fondo statunitense che ufficializzi l’intenzione di escutere il pegno. A rafforzare questa ipotesi, il fatto che Oaktree abbia già da giorni messo al lavoro un team di comunicazione per gestire questa delicata fase, che dovrebbe comunque vedere la conferma di tutto il management societario.

A cura di Agnese Ranaldi e Vittoria Mazzieri