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In Cina e Asia – La Cina vota risoluzione Onu che condanna la Russia

In Notizie Brevi by Agnese Ranaldi

I titoli di oggi:

  • La Cina vota risoluzione Onu che condanna la Russia
  • Cina: divieti di uscita come strumento politico
  • Cina: boom di turisti durante la festa dei lavoratori
  • La Cina rafforza i rapporti economici con la Mongolia 
  • Anche la Corea del Nord ha un problema di natalità

La Cina ha votato una risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu che definisce “aggressione” le azioni russe contro l’Ucraina. La risoluzione, “Cooperazione tra le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa” menziona solo marginalmente Kiev, nel paragrafo 9 del preambolo, che peraltro la Cina si era inizialmente astenuta dal votare. Inoltre, come riporta lo storico Sergey Radchenko in un tweet, in realtà, non si tratta di una vera e propria condanna, ma solo un riconoscimento del fatto che la Russia ha creato “sfide senza precedenti”. Radchenko ritiene che Pechino stia tentando di apparire più neutrale nel conflitto, e che stia cercando di “congelarlo” piuttosto che assiste a un’escalation che possa compromettere i suoi interessi. Il voto è stato tuttavia accolto positivamente dall’Ue: “Accogliamo con favore la risoluzione, che qualifica chiaramente la guerra contro l’Ucraina come aggressione da parte della Federazione Russa”, ha affermato il capo della diplomazia comunitaria, Josep Borrell, su Twitter.

Cina: divieti di uscita come strumento politico

I divieti di uscita dalla Cina sono cresciuti otto volte dal 2016 al 2022. Secondo un rapporto di Safeguards Defenders, negli ultimi decenni si sono moltiplicati i casi in cui a cittadini cinesi e stranieri è stato ingiunto di rimanere entro i confini nazionali. “Da quando Xi Jinping ha preso il potere nel 2012, la Cina ha ampliato il panorama legale per i divieti di uscita e li ha sempre più utilizzati, a volte al di fuori della giustificazione legale”, si legge nel rapporto. Secondo Reuters, la gran parte dei cittadini è bloccata nel Paese per ragioni civili, non penali. A causa delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, Pechino è diventata più sensibile agli scambi con l’estero che possano compromettere la sicurezza nazionale.

Cina: boom di turisti durante la festa dei lavoratori

Per la Festa dei lavoratori, la prima dalla rimozione della politica Zero Covid, un’ondata di visitatori ha messo in difficoltà hotel e mete turistiche. L’ingestibile incremento della domanda ha fatto aumentare il prezzo delle camere di oltre dieci volte in alcuni casi. Alcuni alberghi hanno assunto lavoratori temporaneamente per soddisfare l’aumento repentino di lavoro. Sui social è diventato virale un video che mostrava turisti cinesi dormire in un bagno pubblico in una popolare destinazione turistica nella provincia dello Anhui.

Anche la Corea del Nord ha un problema di natalità

Anche la Corea del Nord, come altri Paesi asiatici, deve fronteggiare un calo della natalità. Il numero di figli medi per donna si è attestato intorno a 1,9 nel 2022, secondo il rapporto delle Nazioni Unite State of World Population 2022. Per gli esperti, le ragioni del progressivo abbassamento del tasso di fertilità sono da ricercarsi nella tremenda carestia che ha colpito il Paese negli anni Novanta, durante la quale sono morte di fame circa due milioni di persone. Il calo della natalità ha portato a un invecchiamento della popolazione. La Corea del Nord è a tutti gli effetti una “società che invecchia”. Un Paese, cioè, in cui la quota della popolazione che ha raggiunto i 65 anni è superiore ad almeno il 7%: nel 2022, i nordcoreani che sono entrati nella terza età rappresentava il 9,75%.

La Cina rafforza i rapporti economici con la Mongolia

“Buoni vicini, buoni amici, buoni partner”. Il ministro degli esteri cinese Qin Gang ha incontrato lunedì l’omologa mongola Batmunkh Battsetseg a Pechino. Secondo il South China Morning Post, la Cina è impegnata a promuovere i suoi progetti di Belt and Road Iniatiative in Mongolia, mentre tenta di diversificare le rotte commerciali e facilitare gli scambi con la Russia. In quest’ottica, nel 2016, Pechino, Mosca e Ulaanbaatar hanno elaborato un piano congiunto per lo sviluppo di un corridoio economico. Oltre che di interconnettività, Qin ha parlato di rafforzamento della fiducia e della cooperazione bilaterale in materia di estrazione mineraria. Battsetseg ha espresso sostegno a Pechino su Taiwan, Hong Kong e Xinjiang, affermando che si tratta di “affari interni” alla Cina.

A cura di Agnese Ranaldi