Usa

In Cina e Asia – La Cina ha un nuovo ambasciatore a Washington

In Notizie Brevi by Agnese Ranaldi

I titoli di oggi:

  • La Cina ha un nuovo ambasciatore a Washington
  • Il primo ministro russo Mikhail Mishustin in visita in Cina
  • Xi auspica la costruzione di “un nuovo Tibet socialista”
  • Cina, il debito dei governi locali grava sulla vita dei residenti 
  • “Cercare la verità nei fatti”: Xi cita Mao per promuovere la sua campagna di ricerca politica
  • Pakistan: proteste contro il summit G20 sul turismo in Kashmir
La Cina ha un nuovo ambasciatore a Washington

Il nuovo ambasciatore della Cina a Washington, Xie Feng, è arrivato martedì negli Stati Uniti. Per il Wall Street Journal, l’assunzione dell’incarico prefigura una potenziale apertura al disgelo di Pechino, ma, come riporta CNN, Xie ha sottolineato che le relazioni tra i due Paesi si innestano in un periodo storico di “gravi difficoltà e sfide”. “Speriamo che gli Stati Uniti lavorino insieme alla Cina per favorire il dialogo, per gestire le differenze e anche per espandere la nostra cooperazione, in modo che le nostre relazioni tornino sulla strada giusta”, ha detto.

Nel frattempo il ministro del Commercio cinese Wang Wentao si è speso in un’opera di rassicurazione rivolta alla comunità imprenditoriale straniera in Cina, lunedì. In occasione di un incontro a Shanghai in cui hanno partecipato anche i rappresentanti di aziende statunitensi, ha elogiato i vantaggi economici e commerciali del lavoro tra Cina e Usa. Mossa necessaria dopo le severe restrizioni imposte contro il produttore di chip statunitensi Micron.

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin in visita in Cina

Una delegazione guidata dal primo ministro russo Mikhail Mishustin e, in buona parte soggetta a sanzioni statunitensi, è arrivata in Cina lunedì per una visita di due giorni. Come riporta Nikkei Asia, Mishustin è intervenuto a un forum di affari sino-russi organizzato a Shanghai, a cui hanno partecipato oltre 15 aziende russe e i funzionari di entrambi i Paesi. Ha detto che la cooperazione nel settore energetico, specie quello nucleare, è una priorità per la Russia, ma che anche la cantieristica navale e la produzione droni sono ambiti in cui la cooperazione bilaterale presenta diverse opportunità. Il primo ministro è stato inserito ad aprile 2022 nell’elenco delle persone e delle entità sanzionate dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Tra gli altri membri in visita, figura anche il vice primo ministro Alexander Novak. Prima dell’incontro di martedì, gli alti funzionari di Russia e Cina si sono incontrati a Shanghai per discutere della possibilità di costruire un terzo ponte al confine nord-orientale e hanno discusso di centri logistici e progetti di energia rinnovabile. Mishustin ha anche detto che desidera approfondire le relazioni commerciali nell’ambito dei prodotti agricoli. 

Xi auspica la costruzione di “un nuovo Tibet socialista”

Xi Jinping ha invocato la costruzione di “un nuovo Tibet socialista”. In un messaggio inviato al Forum sullo sviluppo del Tibet, convocato ieri a Pechino, Xi ha affermato che la regione dovrebbe intensificare gli sforzi per promuovere uno sviluppo di alta qualità dopo aver superato “secoli” di estrema povertà. Lo scorso anno, il valore dell’economia tibetana si è attestato a 31 miliardi di dollari, registrando un rapido sviluppo che smentirebbe le accuse mosse dall’occidente di gravi violazioni alla libertà religiosa e culturale nella regione a maggioranza buddista. “La felicità delle persone è il massimo diritto umano, mentre lo sviluppo è la chiave per offrire vite migliori alle popolazioni”, ha sentenziato Xi, che nel 2021 è stato il primo presidente cinese a recarsi nella regione in 30 anni. L’appello del presidente cinese segue di pochi giorni le critiche avanzate dai leader del G7, preoccupati per lo stato dei diritti umani nella regione autonoma.

Cina, il debito dei governi locali grava sulla vita dei residenti

La cittadina carbonifera di Hegang è la cartina di tornasole di quanto il debito cinese si stia facendo sempre più insostenibile. In un reportage apparso su Bloomberg, sembra che i  23mila miliardi di dollari di debito possano solo peggiorare le condizioni della seconda economia del mondo già vessata dalle difficoltà di ripresa post-pandemia. Hegang, che ospita quasi un milione di abitanti, aveva un debito più che doppio rispetto alle sue entrate fiscali un anno e mezzo fa. La città ha fatto ricorso alle misure ufficiali di emergenza con una stretta fiscale che sta condizionando la vita della popolazione locale: mancanza di riscaldamento, ondate di multe, tagli ai posti di lavoro e agli stipendi prefigurano uno scenario poco confortante per un Paese che si sta riprendendo dalle restrizioni pandemiche molto lentamente. Ma Hegang non è l’unica località della Cina gravata dal debito. Il Wall Street Journal è stato nella provincia del Guizhou, dove alla fine del 2022 il debito ha raggiunto quota 388 miliardi di dollari, circa 1,3 volte il prodotto interno lordo dello scorso anno.

“Cercare la verità nei fatti”: Xi cita Mao per promuovere la sua campagna di ricerca politica

Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato una campagna di studio basata sulla sua dottrina politica, rievocando, secondo alcuni, l’approccio alle crisi adottato da Mao Zedong. La pandemia, le difficoltà economiche e le tensioni con gli Stati Uniti pesano sul controllo del Partito comunista cinese (Pcc) sulla società cinese. Nell’ottica di “unificare il pensiero, unificare la volontà e unificare le azioni” del Pcc, secondo il Wall Street Journal, il presidente cinese avrebbe dato direttive precise di “indagine e ricerca” ai suoi funzionari per migliorare la politica. Xi ha esortato i membri del Partito a “cercare la verità nei fatti”, rievocando la celebre campagna di Mao del 1961, che invitava i quadri a fare ricerca sui problemi legati alla Grande carestia – un tentativo, secondo alcuni storici, di mascherare le responsabilità del governo e proteggersi dalle critiche in uno dei momenti più difficili della storia della Repubblica popolare. 

Pakistan: proteste contro il summit G20 sul turismo in Kashmir

Centinaia di pakistani hanno manifestato negli scorsi giorni contro la decisione dell’India di tenere un summit sul turismo in Kashmir in vista del G20 di settembre. Come riporta Asia News, a Muzaffarabad, capoluogo della parte amministrata dal Pakistan, i manifestanti hanno urlato slogan contro Delhi e il ministro degli Esteri pakistano, Bilawal Bhutto-Zardari, in visita alla regione, ha definito “illegale” il vertice indiano, che terminerà oggi. Proteste anche da parte della Cina, che ha deciso di boicottare il forum. 

A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi