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In Cina e Asia – Inaugurata la terza portaerei cinese

In Notizie Brevi by Agnese Ranaldi

I titoli di oggi:

  • Inaugurata la terza portaerei cinese 
  • La Cina torna rilasciare visti per i familiari dei cittadini stranieri
  • Pechino corteggia le imprese private
  • In Cina è battaglia sui diritti IP
  • Taiwan ammette di aver portato avanti attività di lobbying negli Usa
  • Relazioni tra Italia e Corea del Sud

Dopo un paio di false partenze, stamattina la Cina ha inaugurato la sua terza portaerei. La prima di fabbricazione cinese ad essere dotata di una catapulta elettromagnetica per gli aerei. Una caratteristica che la differenzia dalla Liaoning, commissionata nel 2012, e dalla Shandong, entrata in servizio nel 2019: entrambe utilizzano una piattaforma per il decollo dei jet e non dispongono di un sistema di catapulta. Seguendo una tradizione consolidata, anche la nuova portaerei – di classe “Type 003 – trae il proprio nome da un’area geografica della Cina: il Fujian, la provincia che affaccia sullo stretto di Taiwan e da cui partono le esercitazioni marittime in vista di una possibile riunificazione “non pacifica” dell’isola. Un’eventualità non scontata né imminente. Il Ministero della Difesa infatti non ha annunciato una data per l’entrata in servizio della Fujian e ci vorranno probabilmente anni prima che la nave raggiunga la capacità operativa.

La Cina torna rilasciare visti per i familiari dei cittadini stranieri

La Cina torna a rilasciare visti per visite familiari a cittadini stranieri, dopo più di due anni dalla chiusura delle frontiere per il contenimento della pandemia da Covid-19. Questo allentamento delle restrizioni sui viaggi nel paese, che arriva a qualche settimana dalla riduzione dei requisiti per i test all’entrata, riguarda per ora – tra gli altri – i cittadini di nazioni come Stati Uniti, Singapore, Corea del Sud e India. Le persone che hanno familiari titolari di residenza in Cina, o possessori di permesso di soggiorno permanente, possono avviare le procedure per il rilascio del visto a partire da lunedì. Dal 2020 sono stati concessi nuovi visti solo per motivi umanitari, come lutti o visite a parenti gravemente malati, mentre dal settembre dello stesso anno il ministero degli Esteri aveva dichiarato che i possessori di permessi di soggiorno validi per il lavoro erano autorizzati a entrare. Oggi per lavoratori e lavoratrici provenienti dall’estero non è più necessaria la lettera di invito ufficiale del datore di lavoro. Restano invece sospese le richieste di visto per turismo.

Pechino corteggia le imprese private

La Cina promette di tenere più in considerazione le imprese private, dopo anni di restrizioni normative e politiche “zero Covid” che hanno messo in difficoltà il settore. La mossa dovrebbe invogliare le aziende a investire di più per riattivare l’economia nazionale. Il Consiglio di Stato ha dichiarato che “gli investitori privati riceveranno parità di trattamento nelle gare d’appalto” per i progetti di costruzione nei trasporti e nella gestione delle risorse idriche. Inoltre, il governo cinese intende far sì che tutte le amministrazioni locali proteggano i diritti e gli interessi legittimi degli investitori privati. Le istituzioni finanziarie dovranno poi sostenere gli investimenti privati attraverso il rifinanziamento o il rinnovo dei prestiti. Il Quotidiano del Popolo, giornale del Partito Comunista Cinese, ha sottolineato martedì in un commento che l’intenzione del governo è quella di assicurarsi che l’economia privata sia “rafforzata, non indebolita”. Pechino tenta così di migliorare le sorti di un settore che negli ultimi anni è stato spesso preso di mira, a partire dalle misure antimonopolistiche rivolte ai giganti tecnologici cinesi e i divieti posti alle società di tutoraggio extra-scolastiche, nell’ottica di frenare l’”espansione disordinata del capitale”.

In Cina è battaglia sui diritti IP

Pechino fa ricorso alle ingiunzioni anti-causa per far valere le sue posizioni in tema di proprietà intellettuale. Secondo i dati pubblicati dalla Corte Suprema del Popolo, l’anno scorso i giudici cinesi hanno trattato più di 640.000 casi di diritti di proprietà intellettuale, con un aumento del 22% rispetto al 2020. Per decenni Pechino è stata accusata di furto di proprietà intellettuale dai suoi detrattori stranieri, specie statunitensi. Secondo il Financial Times, le aziende cinesi avrebbero cambiato atteggiamento nei confronti di questo tipo di contenziosi.  Gli esperti ritengono che si tratti di una vera e propria tendenza: le aziende cinesi sono diventate sempre più assertive nel campo dei “brevetti standard essenziali”, impiegati perlopiù nel settore delle telecomunicazioni per il rilascio di licenze e per l’accesso a tecnologie brevettate.

Negli ultimi anni, alcuni tribunali cinesi hanno emesso delle sentenze pensati per impedire alle aziende non cinesi di far valere i diritti di proprietà intellettuale in altre giurisdizioni, facendo sì che le società cinesi non possano essere citate in giudizio per le presunte violazioni. Secondo Rieko Michishita, avvocato esperto di proprietà intellettuale in Cina presso Bird & Bird, i casi di ingiunzione sono un indicatore di come le aziende e i tribunali cinesi stiano diventando sempre più avvezzi al ricorso a manovre legali per raggiungere i propri obiettivi. In particolare man mano che la capacità tecnologica del paese avanza.

Taiwan ammette di aver portato avanti attività di lobbying negli Usa

Il ministero degli Esteri di Taiwan ha ammesso di aver assunto società di lobbying e pubbliche relazioni per riuscire a instaurare legami più stretti con gli Stati Uniti. Giovedì, la portavoce del ministero degli Esteri di Taipei, Joanne Ou, ha dichiarato in conferenza stampa che “indipendentemente dal partito politico al governo, è prassi da tempo che il nostro ufficio di rappresentanza negli Stati Uniti assuma società di pubbliche relazioni per aiutarci a rafforzare i legami con gli Stati Uniti”. Ou ha poi aggiunto che “la funzione delle società di pubbliche relazioni è quella di aiutare il governo e la popolazione degli Stati Uniti a comprendere meglio Taiwan”. Secondo la testata locale United Daily News, la controversa telefonata tra Trump e la presidente Tsai Ing-wen sarebbe stata favorita dalla mediazione del senatore repubblicano Bob Doyle su compenso.

Con l’arrivo di Biden le relazioni tra Taipei e Washington si sono ulteriormente rafforzate. L’isola democratica rappresenta il fulcro della strategia americana nell’Indo-Pacifico in chiave anti-Cina. Secondo gli esperti, le operazioni di lobbying di Taiwan a Washington sono comunque di portata inferiore rispetto a quelle promosse da paesi come il Giappone e la Corea del Sud. La portavoce degli Esteri di Taipei ha inoltre sottolineato che non c’è nulla di male nelle pratiche di lobbying, purché vengano svolte in modo trasparente e legale.

Relazioni tra Italia e Corea del Sud

Il 16 giugno l’Italia è arrivata a Chuncheon! Dopo il successo dello scorso anno, torna con la sua seconda edizione il Festival “Ciao, Italia” 2022, organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Seoul in collaborazione con la municipalità di Chuncheon, l’Istituto Italiano di Cultura, ICE-Agenzia, ENIT e la Camera di Commercio italiana in Corea. Il Festival si pone un duplice obiettivo: da un lato il rafforzamento dei rapporti bilaterali Italia-Corea del Sud e l’approfondimento di temi rilevanti quali la lotta al cambiamento climatico; dall’altro la promozione della lingua, della cultura e dello stile di vita italiani in Corea del Sud, oltre i confini della capitale.  Così l’Ambasciatore d’Italia Failla: “Questo festival non è solo un’occasione per vivere da vicino la cultura italiana, assaporandone tutti gli aspetti e vivendo per qualche giorno la “Dolce Vita”, ma anche per parlare di temi importanti che occupano l’Italia e la Repubblica di Corea ogni giorno, quali il cambiamento climatico. Per noi eventi di questo tipo sono fondamentali, perché danno nuovo slancio alla cooperazione bilaterale, intesa non solo come contaminazione e fusione di idee, ma anche come creazione di reti e piattaforme di conoscenza. Questo nostro investimento sta risultando vincente: la seconda edizione del Festival ha visto registrazioni quintuplicate rispetto all’anno scorso (da 600 a 3000 persone) segnale dell’attenzione della popolazione di Chuncheon verso l’Italia.”

Dal 20 al 22 giugno si terrà invece presso il palazzo El Tower di Seoul la 7° edizione del “Italy-Korea Forum on Science Technology and Innovation” il principale appuntamento in ambito tecnico-scientifico tra Italia e Corea del Sud, volto a rafforzare sinergie e connessioni tra centri di ricerca, istituti e università attive in ambito innovativo, creando nuovi legami tra le due penisole. Il Forum è organizzato dalla National Research Foundation coreana in collaborazione l’Ambasciata d’Italia a Seoul, con il sostegno del Ministero per la Scienza e l’ICT coreano. L’evento bilaterale sarà aperto per l’Italia dalla Direttrice Centrale per la promozione integrata e l’innovazione e l’Ambasciatore d’Italia a Seoul Federico Failla, e per la Corea del Sud dal Direttore Generale per la Cooperazione Internazionale del Ministero della Scienza e dell’ICT, Kim Seong-Gyu. La tre-giorni vedrà oltre 30 ricercatori italiani e coreani confrontarsi su 4 tematiche di grande attualità: l’idrogeno e il contrasto al cambiamento climatico, ricerca e innovazione applicata all’aerospazio, microelettronica e scienza e tecnologia per i beni culturali. Il Forum Italia-Corea su Scienze, Tecnologie e Innovazione è inquadrato nell’ambito dell’Accordo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica che vige tra i due paesi dal 2007.

A cura di Agnese Ranaldi; ha collaborato Alessandra Colarizi