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In Cina e Asia – Hong Kong regala 500mila biglietti aerei per rilanciare l’economia

In Notizie Brevi by Redazione

  • L’economia di Hong Kong è diminuita del 3,5% nel 2022
  • Chiuso (per ora) il quartiere di Sanlitun
  • Usa e India lanciano una iniziativa congiunta su high tech e difesa
  • La giunta birmana proroga lo stato di emergenza in Myanmar
  • Filippine: gli Usa ottengo l’accesso ad altre basi militari

Brusca frenata dell’economia di Hong Kong nel 2022, che si è ridotta del 3,5 per cento nel 2022, a causa del crollo delle esportazioni e della pandemia di Covid-19. Lo ha reso noto il governo, che però si è detto fiducioso della ripresa economica che potrebbe arrivare grazie alla riapertura dei confini con la Cina. Il prodotto interno lordo è diminuito in tutti e quattro i trimestri nel 2022, con l’ultimo che ha registrato una contrazione del 4,2 per cento su base annua. La domanda interna è rallentata, a causa della diffusione della variante Omicron e dell’inasprimento delle condizioni finanziarie, si legge in una nota del governo, in cui si sottolinea che “le esportazioni totali di merci sono crollate a causa del forte deterioramento del contesto esterno e delle interruzioni dei movimenti transfrontalieri dei camion”. La spesa pubblica ha registrato un aumento dell’8,1 per cento su base annua, mentre quella per i consumi privati è diminuita dell’1,1 per cento rispetto al 2021. Le esportazioni e le importazioni di beni sono diminuite rispettivamente del 13,9 per cento e del 13,1 per cento.

Proprio con lo scopo di restituire slancio all’economia stamattina il leader locale John Lee ha annunciato che il governo distribuirà 500.000 biglietti aerei gratis per attrarre turisti stranieri.

 

Chiuso (per ora) il quartiere di Sanlitun

Sanlitun, lo storico quartiere della movida di Pechino, chiude (per ora) i battenti. L’area sarà sottoposta a improrogabili lavori di manutenzione e sicurezza. Un avviso dell’Ufficio amministrativo del sottodistretto di Sanlitun, datato 25 dicembre 2022, spiega che tutti i bar devono essere chiusi durante tutta la durata dei lavori. Il quartiere con i suoi locali, costruiti intorno agli anni ‘90, deve essere ristrutturata per garantire la sicurezza degli avventori, ha spiegato Wei Lei, vicedirettore dell’Ufficio amministrativo del quartiere. Al momento non si ha contezza della durata dei lavori.

L’imminente chiusura ha spinto numerosi cittadini a recarsi nello storico quartiere per scattare un’ultima foto e consumare un ultimo drink prima delle operazioni di messa in sicurezza della strada. Ma c’è anche chi accoglie con sollievo la misura: i residenti della zona godranno del silenzio e della tranquillità durante l’operazione di miglioramento dell’area. Sanlitun, già due decenni fa, rappresentava il punto di incontro di tantissimi stranieri che vivevano a Pechino.

La giunta birmana proroga lo stato di emergenza in Myanmar

Sciopero silenzioso in Myanmar, dove i militanti pro-democrazia hanno manifestato il proprio dissenso per il secondo anniversario del colpo di stato con il quale, il 1° febbraio 2021, il Tatmadaw ha preso il potere. A nulla sono servite le sanzioni imposte nella giornata di ieri dal Tesoro americano nei confronti di sei persone e tre entità legate al regime militare al potere in Myanmar: la giunta tira dritto per la sua strada e proroga per altri sei mesi lo stato di emergenza nazionale. Una scelta che farà probabilmente slittare le elezioni programmate dai militari per la prossima estate.

L’annuncio, reso pubblico dai media statali, è arrivato il giorno dopo che il Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza, composto da membri di alto livello dell’esercito e del governo, si è riunito nella capitale Naypyitaw e ha accolto la richiesta del generale Min Aung Hlaing. Nel giustificare la decisione della proroga dello stato di emergenza, la giunta punta il dito contro i sostenitori della democrazia (tra cui il governo di unità nazionale, il Nug) e manifestanti che “commettono uccisioni di persone innocenti, fanno saltare in aria luoghi pubblici, impongono intimidazioni armate e coercizioni alla gente”, si legge nella nota. Il generale Min ha motivato l’estensione della misura presentando due motivi: le elezioni generali devono tenersi in almeno la metà di tutti i distretti elettorali e la revisione delle liste elettorali deve essere completata. Le affermazioni della giunta però contrastano con il bilancio tragico di questi due anni di golpe: secondo l’Assistance Association for Political Prisoners, più di 2.900 persone sono state uccise nella repressione del dissenso da parte dell’esercito e più di 18 mila sono state arrestate.

Usa e India lanciano una iniziativa congiunta su high tech e difesa

Gli Usa riducono le distanze dall’India. Washington e Nuova Delhi hanno dato il via a una nuova partnership nell’ambito dell’high tech, la difesa e le tecnologie emergenti (iCet). I dettagli del piano, noto come Iniziativa USA-India sulle tecnologie critiche ed emergenti, rientrano nell’agenda di Washington per rafforzare i legami militari, tecnologici e della catena di approvvigionamento con gli alleati nell’Indo-Pacifico. L’iniziativa congiunta esprime l’impegno assunto lo scorso maggio dal presidente Usa Joe Biden e il suo omologo indiano Narendra Modi, per potenziare la cooperazione bilaterale nella produzione congiunta di sistemi di difesa, inclusi motori per aerei da combattimento, artiglieria a lungo raggio e mezzi corazzati per la fanteria. C’è poi un’attenzione particolare sui microchip (tema di scontro tra Washington e Pechino) con investimenti pubblici per la cooperazione nello sviluppo di semiconduttori, infrastrutture per il 5G e il 6G, tecnologie per i voli spaziali, incluso per l’esplorazione della luna. Fra i primi risultati, la richiesta di Ge Aerospace per una licenza per l’esportazione di una linea di produzione per motori di aerei militari e per il trasferimento di tecnologie all’India.

Washington mira ad aiutare Nuova Delhi a sviluppare una sua industria della Difesa, sperando in un allontanamento militare da Mosca e un rafforzamento per rispondere alla postura della Cina nella regione. Tuttavia l’iniziativa ha carattere geopolitico, ha precisato il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, alla sua controparte Ajit Doval, ricevuto alla Casa Bianca il 31 gennaio scorso. “Il fattore Cina-Russia è reale, ma lo è anche l’idea di costruire un ecosistema profondamente democratico con alta tecnologia”, ha precisato Sullivan.

L’iniziativa congiunta Usa-India irrompe in un momento cruciale per Nuova Delhi, che nella giornata di ieri ha comunicato i nuovi investimenti nel settore della difesa: sul piatto, il governo indiano pone 5,94 trilioni di rupie (72,6 miliardi di dollari) per l’anno finanziario 2023-24, circa il 13 per cento in più rispetto alle stime iniziali del periodo precedente. L’obiettivo è chiaro: aumentare la quota degli aerei da combattimento per pattugliare il confine con la Cina.

Filippine: gli Usa ottengono l’accesso ad altre basi militari

Gli Stati Uniti hanno ottenuto l’accesso ad altre quattro basi militari nelle Filippine. L’accordo è stato reso noto stamani, a margine di un incontro tra il presidente Ferdinand Marcos Jr. e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, in visita a Manila. Un comunicato congiunto dei rispettivi ministeri della Difesa afferma che le forze statunitensi avranno accesso a quattro altri siti militari. Si tratta di un’estensione dell’Accordo di cooperazione per la difesa rafforzata firmato dai due paesi nel 2014, e che consentiva già a un maggior numero di militari statunitensi di mantenere presidi a rotazione all’interno di cinque basi militari filippine per attività di addestramento, pre-posizionamento di equipaggiamenti e la costruzione di piste di decollo, magazzini e caserme. Ad oggi Washington già destinato più di 82 milioni di dollari a investimenti infrastrutturali nelle cinque basi già interessate dall’accordo. L’interesse americano per le Filippine è aumentato in seguito all’escalation militare nello Stretto di Taiwan. L’arcipelago infatti si trova in una posizione strategica in caso di un’invasione cinese dell’isola.

A cura di Serena Console; ha collaborato Alessandra Colarizi