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In Cina e Asia – Diritti umani, lobbying di Pechino prima di incontro all’Onu 

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Diritti umani, lobbying di Pechino prima di incontro dell’Onu 
  • Ambasciatore cinese all’Onu: “Fermare la crisi in Ucraina”
  • Terre rare, con un fumetto Pechino mette in guardia dalle minacce “d’oltremare”
  • Rissa nel barbecue: 12 anni di carcere al capo della polizia locale
  • Myanmar, il generale golpista Min Aung Hlaing perde consenso
  • India, Modi inaugura controverso tempio hindu 
  • Coppa d’Asia. Cina eliminata al primo turno contro il Qatar
  • Primo viaggio in Cina in quattro anni del CEO di Nvidia
  • RFA: il Pcc rafforza il controllo nelle università cinesi
Diritti umani, lobbying di Pechino prima di incontro dell’Onu

La Cina avrebbe fatto pressione su alcuni Paesi non occidentali affinché elogiassero la sua condotta in materia di diritti umani, in vista di una riunione del Consiglio per i diritti umani dell’Onu (dal 23 gennaio al 2 febbraio) durante la quale Pechino sarà chiamata a rispondere alle accuse di repressione a Hong Kong e nello Xinjiang. È quanto hanno riferito alcuni diplomatici a Reuters. La missione cinese non ha risposto a una richiesta di commento ma ha dichiarato in una nota che “si oppone fermamente alla politicizzazione dei diritti umani”. Intanto proprio poco prima dell’incontro martedì, il Consiglio di Stato cinese ha rilasciato un libro bianco sulla lotta al terrorismo che prevede una sezione sul rispetto dei diritti umani durante le operazioni di sicurezza.

Ambasciatore cinese all’Onu: “Fermare la crisi in Ucraina”

“Porre fine alla crisi ucraina e riportare la pace è più urgente che mai e le parti devono lavorare più duramente per questo obiettivo”. Lo ha detto lunedì 22 gennaio l’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun durante la riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. “I negoziati devono riprendere il prima possibile. La pace non si può raggiungere inviando armi sul campo di battaglia e continuare i combattimenti significa avere altre vittime civili”, ha aggiunto, ribadendo che “la Cina continua a stare dalla parte della giustizia e della pace”. Dopo le indiscrezioni di Politico, nei giorni scorsi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che l’incontro con il premier cinese Li Qiang a Davos non si è tenuto per motivi di “protocollo”.

Rissa nel barbecue: 12 anni di carcere al capo della polizia locale

L’ex capo in un ufficio di pubblica sicurezza della città di Tangshan (provincia dello Hebei) è stato condannato a 12 anni di carcere con l’accusa di aver strumentalizzato la legge per interessi personali e aver “accettato tangenti” nell’ambito del caso che ha visto quattro donne venire aggredite in un barbecue locale nel luglio 2022. Lo ha rivelato il 21 gennaio un tribunale locale, aggiungendo che Ma Aijun, questo il nome del funzionario, dovrà pagare in aggiunta una multa di 700.000 yuan (97.279 dollari). Il 29 agosto 2022, 28 persone sono state perseguite per il loro coinvolgimento nel discusso pestaggio dopo 80 giorni di indagini.

Terre rare, con un fumetto Pechino mette in guardia dalle minacce “d’oltremare”

Il Ministero della Sicurezza dello Stato, la principale agenzia di intelligence nazionale, ha pubblicato su WeChat un fumetto che mette in guardia dalle minacce “d’oltremare” che possono compromettere il dominio di Pechino sulle terre rare. La sicurezza non è l’unico cruccio delle autorità. Per Pechino è altrettanto prioritario tenere alte le prestazioni nel settore, soprattutto nella produzione dei magneti ad alto valore aggiunto, così da raggiungere il Giappone che detiene ancora il primato nelle tecnologie più avanzate.

Myanmar, il generale golpista Min Aung Hlaing perde consenso

In Myanmar il generale golpista Min Aung Hlaing potrebbe presto essere indotto alle dimissioni. Secondo l’Irrawaddy, a spingere per la sua dipartita non sarebbe solo l’opposizione. Il generale ha perso consenso anche tra gli alleati del regime e tra i suoi stessi soldati. Molti lo accusano di “incompetenza, egoismo e mancanza di spina dorsale”.

India, Modi inaugura controverso un tempio hindu 

Lunedì 22 gennaio, durante una cerimonia nazionale a cui hanno partecipato oltre 8 mila persone, il premier indiano Narendra Modi ha preso parte al rituale di inaugurazione di un nuovo tempio dedicato alla divinità hindu Ram nella città di Ayodhya, nello stato dell’Uttar Pradesh. Il tempio, salutato da Modi come la realizzazione di un “sogno che molti hanno coltivato per anni”, sorge sul sito di una moschea rasa al suolo da una folla di militanti radicali hindu nel 1992. L’impegno a costruire un tempio dedicato alla divinità Ram ad Ayodhya ha ricoperto un ruolo centrale nell’agenda politica del partito Bharatiya Janata (BJP) di Modi al fine di rafforzare il ruolo dominante del nazionalismo induista.

Coppa d’Asia. Cina eliminata al primo turno contro il Qatar

Performance deludente della nazionale cinese alla diciottesima edizione della Coppa d’Asia 2024 (inizialmente in programma per il 2023), cominciata venerdì 12 gennaio in Qatar. Il 22 gennaio la Cina ha subito una sconfitta 1-0 contro i padroni di casa, un risultato che costa alla squadra allenata da Aleksandar Jankovic l’eliminazione dalla competizione al primo turno, con un totale di zero gol in tre partite.

Primo viaggio in Cina in quattro anni del CEO di Nvidia

All’inizio di gennaio il co-fondatore della big tech statunitense Nvidia Huang Jen-Hsun ha partecipato a un tour in Cina. Il viaggio ha incluso una visita (condotta in maniera informale, secondo fonti di Caxin) agli uffici Nvidia a Shenzhen, Shanghai e Pechino. Video e foto diffusi sul web ritraggono Huang indossare abiti tradizionali cinesi e ballare con il personale. Si tratta del primo viaggio in Cina in quattro anni dell’amministratore delegato di Nvidia: nonostante le restrizioni da parte di Washington, la società americana non sembra disposta a rinunciare al mercato cinese, per cui sta creando dei prodotti ad hoc.

RFA: il Pcc rafforza il controllo nelle università cinesi

Il Partito comunista cinese starebbe rafforzando il controllo sulle università del paese. A riportare la notizia è il sito Radio Free Asia, finanziato dal governo americano, secondo cui il 14 gennaio scorso il comitato di Partito della Tsinghua University della capitale avrebbe comunicato la fusione tra il proprio ufficio e quello del rettore. Secondo l’articolo, si tratterebbe solo dell’ultimo caso di un movimento soprannominato “un’istituzione, due marchi”, che punta a formare nuovi unità di controllo legate direttamente al Pcc.

Di Agnese Ranaldi e Vittoria Mazzieri