In Cina e Asia – Covid-19: Raggiunto il picco in Cina, ma aumentano i casi importati

In Notizie Brevi, Uncategorized by Alessandra Colarizi

Secondo la Commssione sanitaria nazionale, il picco dell’epidemia è passato. Nelle ultime 24 ore, la Cina ha registrato solo 15 casi, di cui 8 a Wuhan. E’ la prima volta che il bilancio nella città epicentro del contagio aumenta a una sola cifra. Ormai da giorni l’attenzione si è spostata verso i pericoli esterni. Sei nuove infezioni portano il numero dei casi importati a 85. Un trend che nella giornata di ieri ha spinto le autorità di Pechino a introdurre 14 giorni di quarantena obbligatoria per tutti i passeggeri in arrivo dall’estero. Una zona del Beijing Capital International Airport sarà riservata esclusivamente ai voli provenienti dai paesi ad alto rischio. [fonte Reuters,: Reuters]

Jack Ma è (di nuovo) l’uomo più ricco d’Asia

Mukesh Ambani, il presidente del gruppo indiano della raffinazione Reliance Industries Limited, non è più l’uomo più ricco d’Asia. Dopo due anni, lo scettro torna nelle mani del fondatore di Alibaba, Jack Ma, che con un patrimonio di 44,5 miliardi di dollari ha battuto il rivale di 2,6 miliardi. Complice il calo dei prezzi del petrolio causato dalla querelle tra Russia ed Arabia Saudita sui tagli della produzione. Mentre il colosso dell’ecommerce cinese ha risentito in parte delle misure anti-virus, nonostante la quarantena, i servizi di cloud computing e le app mobile hanno registrato un aumento della domanda. Su Ambani incombe invece la spada di Damocle del debito accumulato negli ultimi anni per tentare di diversificare le attività imprenditoriali investendo nelle telecomunicazioni, il retail e l’hi-tech.  [fonte: Bloomberg]

La censura colpisce un altro medico, il web si scatena

Nuove accuse di insabbiamento per le autorità sanitarie di Wuhan. A parlare è Ai Fen, direttore del dipartimento per le emergenze dell’ospedale centrale di Wuhan lo stesso presso cui lavorava il defunto Li Wenliang, il medico whistleblower divenuto un eroe nazionale dopo essere stato temporaneamente detenuto per aver tentato di rendere pubblica l’epidemia subito dopo i primi casi. In un’intervista al magazine cinese People, Ai rivela di essere stata redarguita dai superiori per aver avvertito alcuni colleghi su WeChat del rilevamento di casi riconducibili a “un nuovo virus” scambiato per Sars. Intuibile l’ira del web cinese, ancora affranto dalla morte di Li. L’intervista, prontamente rimossa dai censori, ha continuato a circolare online grazie alla creatività dei netizen che – per eludere i controlli – hanno riproposto l’articolo con un linguaggio in codice fatto di emoji, pinyin, caratteri cinesi antichi, parole in inglese, alafabeto Morse e quant’altro. [fonte: SCMP] SCMP]

Coronavirus: Alibaba e JD tengono botta

Lentamente l’economia cinese si rimette in moto. Secondo Bloomberg, le filiali di Alibaba dedicate alla logistica e al food delivery hanno riguadagnato terreno dopo il crollo causato dalle restrizioni sulla viabilità. Secondo un portavoce del gruppo, Cainao, Ele.me e la catena di supermercati Freshippo hanno ricominciato a operare “al pieno delle loro capacità”. Contestualmente il rivale di Alibaba JD prevede una crescita dei ricavi di almeno il 10% nel primo trimestre, segno che la vendita al dettaglio online in Cina si sta dimostrando più resistente del previsto. Un altro segnale positivo arriva da casa Apple. Nella giornata di ieri il colosso di Cupertino ha annunciato di aver riaperto 38 dei 42 negozi presenti sul territorio, sebbene molti abbiano ridotto gli orari di apertura. [fonte: Bloomberg]

Gli effetti psicologici della quarantena

Con l’Italia in semi-quarantena, potrebbe interessarci uno studio sugli effetti che il regime di isolamento ha avuto sulla psiche dei cinesi. La ricerca, pubblicata su General Psychiatry e condotta tra il 31 gennaio e il 10 febbraio , mette in luce l’emergere di “problemi psicologici, come attacchi di panico, ansia e depressione.” Oltre il 35% dei  52.730 rispondenti ha avvertito “stress psicologico” con la percentuale più alta nello Hubei, la provincia epicentro dell’epidemia. I segmenti sociali più vulnerabili sono i lavoratori migranti, gli anziani, i giovani compresi tra i 10 e i 30 anni e le donne. [fonte: China Daily]

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