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In Cina e Asia – China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023
  • Cina, Li Shangfu rimosso dall’incarico di ministro della Difesa
  • Cina, Xi alla Banca centrale mentre viene nominato il nuovo ministro delle Finanze
  • Conflitto Israele-Hamas, Wang al telefono
  • Corea del Sud, sequestrata nave con presunti defectors a bordo
  • Hong Kong, Lee promette “nuove leggi per la sicurezza”
  • Indonesia, Prabowo è ufficialmente candidato alla presidenza
China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023

Tempi duri per le piattaforme di e-commerce cinesi, ma non per tutti. O almeno questo è ciò che emerge dalla China Rich List 2023 dello Hurun Research Institute, che da 25 anni stila una classifica degli imprenditori più ricchi della Cina. Il record di crescita quest’anno spetta al fondatore di Pinduoduo Colin Huang, che nel corso di quest’anno è salito di sette posizioni con un guadagno di 13,8 miliardi di dollari ed è ora il terzo uomo più ricco della Repubblica popolare. Il “re dell’e-commerce transfrontaliero”, come viene rinominato nella lista, rappresenterebbe però un’eccezione nel mutevole panorama delle vendite online. Calano infatti i profitti di altri giganti del settore quali Alibaba e JD.com, in particolare a causa del rallentamento degli acquisti sia in patria che all’estero. Confermati in cima alla classifica il Ceo della nota azienda di acqua in bottiglia Nongfu, Zhong Shanshan, e il direttore esecutivo di WeChat Pony Ma. Gli analisti concordano su un generale calo degli introiti per i miliardari cinesi, il primo dal 2021 (quando le aziende sono state colpite dalle chiusure per il Covid), per un totale di circa 3,2 miliardi di perdite rispetto all’anno precedente.

Cina, Li Shangfu rimosso dall’incarico di ministro della Difesa

A due mesi dalla sua ultima apparizione in pubblico è arrivata la conferma: il generale Li Shangfu è stato rimosso dall’incarico di ministro della Difesa. L’annuncio arriva dalla televisione di stato cinese Cctv, che durante il telegiornale della sera ha fatto sapere che il generale “è stato rimosso dalle sue posizioni di consigliere di Stato e ministro della Difesa” a seguito di una decisione del massimo organo legislativo del paese, il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. La rimozione di Li avviene a pochi giorni dall’inizio del forum sulla sicurezza di Xiangshan, che si terrà tra il 29  il 31 ottobre. Nella stessa giornata è stata convalidata la rimozione del titolo di consigliere di Stato per Qin Gang, l’ex ministro degli Esteri. Mentre la manovra suscita qualche perplessità sulla scelta dei due funzionari vicini a Xi, la rimozione di Li – sotto sanzioni statunitensi dal 2018 – potrebbe facilitare la ripresa del dialogo sulla sicurezza con Washington.

Cina, Xi alla Banca centrale mentre viene nominato il nuovo ministro delle Finanze

Secondo fonti Reuters, martedì Xi avrebbe effettuato la prima vera visita ufficiale presso la Banca centrale cinese da quando è diventato presidente. Prima di allora nessun intervento in tale senso era stato reso noto, né sono ancora chiari i motivi della visita. Ma l’arrivo di Xi coincide con un periodo di difficoltà per l’economia cinese, tra la difficoltosa ripresa post-Covid e lo spettro della bolla immobiliare. Un altro segnale è arrivato nella stessa giornata con la promozione di Lan Fo’an a ministro delle Finanze in sostituzione a Liu Kun. Lan non è membro del Politburo e ricopre ora una carica più modesta rispetto al ruolo tradizionalmente attribuito ai suoi omologhi all’estero. Intanto ieri il parlamento cinese ha approvato un piano per l’emissione di obbligazioni da 1.000 miliardi di yuan (137 miliardi di dollari). I fondi saranno spesi per ricostruire le zone disastrate e migliorare le infrastrutture. E’ la prima volta dal 2008 che Pechino corregge il deficit fiscale al di fuori della sessione annuale del parlamento.

Conflitto Israele-Hamas, Wang chiama il ministro degli Esteri israeliano

“Ogni Paese ha il diritto all’autodifesa, ma dovrebbe rispettare il diritto internazionale e proteggere la sicurezza dei civili”. Queste le parole riportate dal ministero degli Esteri cinesi in merito alla telefonata intercorsa tra il ministro Wang Yi e l’omologo israeliano Eli Cohen. La Cina continua a seguire l’evoluzione del conflitto Israele-Hamas, sottolineando che “non ha alcun interesse personale” in una soluzione politica della questione, ma “spera sinceramente” che la situazione venga “pienamente ed equamente risolta [nei confronti di entrambe le parti coinvolte, ndr.]”. Per non fare torto a nessuno – e riaffermare la propria “neutralità” – il titolare della diplomazia cinese ha avuto uno scambio anche con l’omologo palestinese Riyad al-Maliki. La Cina “prova comprensione per le avversità” affrontate dai palestinesi, ha detto. Quelli avvenuti ieri sono i contatti di più alto profilo intrattenuti da Wang con le parti coinvolte dall’inizio dell’escalation a Gaza.

Intanto l’inviato speciale del governo cinese sulla questione del Medio Oriente Zhai Jun è intervenuto al simposio sulle relazioni arabo-cinesi e sul dialogo tra le civiltà arabe e cinesi, apertosi martedì ad Abu Dhabi con il titolo “Dialogo delle civiltà per lo sviluppo sostenibile”. Zhai Jun ha sottolineato la profondità delle relazioni sino-arabe e l’importanza di continuare a rafforzare la cooperazione tra le due parti in vari campi. Zhai Jun ha chiesto di proteggere il rispetto e l’autonomia culturale e di respingere qualsiasi tentativo di imporre una superiorità culturale.

Corea del Sud, sequestrata nave con presunti defectors a bordo

Martedì 25 ottobre le autorità sudcoreane hanno reso noto il sequestro di un’imbarcazione al largo della città di Sokcho, nei pressi della Northern Limit Line, il confine marittimo “de facto” tra le due Coree. Secondo le prime indiscrezioni diffuse dall’agenzia stampa Yonhap a bordo della nave si trovavano quattro cittadini nordcoreani; presunti defectors in fuga dalla Corea del nord. Se così fosse si tratterebbe del secondo caso di defezione via mare registrato nel corso del 2023. Nel 2019 Seul aveva reimpatriato due pescatori che avevano tentato la stessa impresa poiché sospettati di aver assassinato gli altri membri dell’equipaggio. Recentemente il governo sudcoreano ha protestato contro il rimpatrio dei nordcoreani dalla Cina continentale, solitamente meta preferita dai defectors insieme al Sud-Est asiatico rispetto alle più sorvegliate coste sudcoreane.

Hong Kong, Lee promette “nuove leggi per la sicurezza”

Nuove leggi per la sicurezza nazionale e maggiori garanzie per rafforzare e stabilizzare il mercato immobiliare. Questi alcuni dei punti toccati dal leader di Hong Kong John Lee, che nel suo discorso annuale ha introdotto le politiche previste dall’amministrazione della metropoli asiatica. Lee, che è stato sanzionato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nella repressione delle libertà civili con l’introduzione della controversa Legge per la sicurezza nazionale, ha affermato che “le forze esterne continuano a intromettersi negli affari di Hong Kong”, pertanto andranno introdotte nuove misure per rafforzare la sicurezza nazionale.

Indonesia, Prabowo è ufficialmente candidato alla presidenza

Il candidato alla presidenza indonesiana Prabowo Subianto e il suo vice Gibran Rakabuming Raka (figlio dell’attuale presidente Jokowi) hanno ufficializzato il proprio ingresso nella competizione elettorale per le presidenziali del 14 febbraio 2024. I due hanno celebrato l’occasione riunendo una folla di migliaia di sostenitori, promettendo riforme “storiche” e il perfezionamento dei programmi a sostegno delle nuove generazioni. L’ex generale e ministro della Difesa aveva perso contro l’attuale presidente durante la precedente tornata elettorale e per ora è il secondo favorito dai sondaggi.

A cura di Sabrina Moles