In Cina e Asia – Chi vince e chi perde a Hong Kong

In by Gabriele Battaglia

Chi ha vinto nella questione della riforma elettorale di Hong Kong. Restrizioni per il Ramadan in Xinjiang. Gli investimenti cinesi all’estero sono cresciuti di quasi il 50 per cento nei primi 5 mesi dell’anno. I cinesi si confermano i principali acquirenti di mattone statunitense. La Corea del Nord annuncia di aver perfezionato un farmaco contro la Mers: un tentativo di sfruttare a proprio favore l’epidemia nel Sud. HONG KONG – Chi ha vinto e chi ha perso
Mentre la Cina conferma senza meglio specificare che la riforma elettorale bocciata ieri a HK “resterà in vigore in futuro”, oggi ci si chiede se esistono vincitori e vinti nella vicenda che di fatto getta la regione amministrativa speciale in un’impasse. C’è consenso generalizzato nel dire che abbiano perso “tutti”, perché se la proposta cinese è stata respinta, è anche vero che la democrazia elettorale si allontana sempre più; ma a perdere sono stati soprattutto i pan-democratici “moderati”, quelli che cercavano una mediazione tra le contrapposte schiere. A questo punto, le posizioni si radicalizzano, da una parte e dall’altra.

CINA – In Xinjiang ancora restrizioni per il Ramadan
Ieri è iniziato il Ramadan e le autorità dello Xinjiang hanno stabilito che funzionari pubblici, membri del Partito, insegnanti e studenti non seguano il digiuno rituale. È una decisione ormai consueta, anche l’anno scorso fu così. Le moschee saranno sorvegliate 24 ore su 24. A maggio, le autorità locali avevano sequestrato i passaporti dei residenti locali e avevano smesso di rilasciarne di nuovi. La campagna antiterrorismo si sta particolarmente focalizzando contro gli uiguri che, secondo le autorità, espatriano per unirsi alla jihad internazionale.

CINA – Boom degli investimenti stranieri

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Gli investimenti cinesi all’estero sono cresciuti ben del 47 per cento nei primi 5 mesi dell’anno, un vero e proprio boom che gli analisti mettono in relazione al lancio della cintura economica della Via della Seta e alla Via della Seta marittima, le due nuove parole d’ordine attorno a cui ruota tutta la vita economica del Paese. In totale, si tratta di 4,86 miliardi di dollari che gli investitori cinesi hanno travasato nelle economie di 48 Paesi stranieri, senza contare il settore finanziario,
Hong Kong rimane la destinazione privilegiata, seguita dai membri dell’Asean e dall’Unione europea. Gli economisti sostengono che Hong Kong viene utilizzata come trampolino di lancio per fare affari in Nord America e in Europa, grazie al clima favorevole agli investimenti.

CINA – All’assalto del mattone americano
I cinesi sono di gran lunga i maggiori acquirenti stranieri di immobili statunitensi, secondo un rapporto della National Association of Realtors, che traccia gli acquisti di proprietà negli Usa.
Nei 12 mesi conclusisi alla fine di marzo, gli acquirenti cinesi hanno speso 28,6 miliardi di dollari in proprietà – prevalentemente residenziali – negli Stati Uniti, il che rappresenta un aumento del 30 per cento rispetto all’anno precedente e più di due volte e mezzo l’importo speso dai canadesi, il secondo grande gruppo di acquirenti stranieri.

COREA DEL NORD – Propaganda farmaceutica 

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Una panacea contro tutti i mali. La Corea del Nord sostiene di aver perfezionato un farmaco per curare la Mers, la sindrome respiratoria del Medio Oriente, che nel Sud ha fatto 24 morti, mentre sono 166 i casi accertati. Ma non solo, secondo quanto propagandato dalla stampa del regime, il farmaco, Kumdang-2, sarebbe utile anche contro la Sars e l’Ebola. Pyongyang cerca di sfruttare a proprio favore l’epidemia che ha colpito il Sud e contro la quale chiede provvedimenti, in particolare per evitare contagi nel distretto industriale intercoreano di Kaesong. Già durante la crisi per l’Ebola, il regime chiuse le frontiere per cinque mesi. 

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