Viaggi – La mitica Shangri-la esiste

In Uncategorized by Simone

Anche se solo dal 2001. Quando la Cina ha cambiato nome a Zhongdian, nello Yunnan. A 3mila metri le autorità cinesi hanno individuato il luogo più simile all’Eden raccontato da Hilton. Diventato però una sorta di Disneyland per backpacker.La mitica Shangri-la esiste ed è in Cina. Si trova nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, crogiolo di minoranze etniche. Appena undici anni fa si chiamava tuttavia ancora Zhongdian. Lì, in un altipiano a 3.200 metri sul livello del mare, il governo cinese ha individuato i luoghi incantati narrati da James Hilton in Orizzonte perduto.

Senso pratico ed esigenze turistiche sono alla base della decisione di cambiare il nome alla città, diventata di punto in bianco Shangri-la, o Xianggelila. Da utopica città dei saggi e paradiso perduto sul tetto del mondo dove restare sempre giovani, a Disneyland per i backpacker, in parte adattata alle esigenze di chi cerca un angolo di Tibet fuori dalla regione autonoma vera e propria, sebbene affiancata da una cittadina “alla cinese”, a spezzare l’aura di misticismo che ci si aspetta.

A ispirare il romanzo di Hilton pubblicato nel 1933 furono secondo tradizione i resoconti di viaggio nello Yunnan e nel Sichuan pubblicati sul National Geographic del botanico Joseph Rock tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Una palla presa al balzo dalle autorità cinesi per identificare proprio in questa regione un luogo mitico alla stregua di Timbuctù o Machu Pichu (il copyright è sempre del National Geographic) ma che a differenza delle due non ha basi storiche.

Ma d’altra parte un nome come Shangri-la è sicuramente un forte richiamo, sottolineava ad aprile del 2002 un esperto di turismo ecologico intervistato dall’inviato del quotidiano australiano The Age, tra i primi giornalisti occidentali a ricevere il benvenuto di Shangri-la dopo il cambio di toponomastica.

Due sono le peculiarità del paradiso, questa volta, ritrovato: le bellezze naturali e il monastero lamaista di Songzanlin, come è chiamato in cinese. Come i personaggi del libro di Hilton si ritrovano dopo un’incidente aereo in un monastero dove si raccolgono saggi e sagge di ogni parte del mondo e religione, così per il turista che arriva a Zhongdian non può mancare la visita a quello che è conosciuto anche come Ganden Sumtseling Gompa.

Il monastero si trova a circa 5 chilometri dalla città. La costruzione risale al XVII secolo, su un sito che si dice sia stato scelto dal V Dalai Lama in persona. Nel periodo di maggiore prosperità arrivò a ospitare oltre 3mila monaci, mentre oggi sono qualche centinaio. La struttura è una riproduzione fedele del Potala, residenza dei Dalai Lama fino alla fuga e l’esilio in India dell’attuale guida del buddhismo tibetano, Tenzin Gyatso, inviso al governo di Pechino per le campagne a favore di una maggiore autonomia e libertà religiosa in Tibet, ma di cui dentro Songzanlin è possibile vedere delle foto, sebbene nascoste. Piccoli particolari che appaiono nella parte alta della struttura, dopo aver percorso le sale del palazzo, essersi affacciati nelle due lamasserie e aver ammirato le otto statue coperte d’oro di Sakyamuni, principe indiano che sarebbe diventato il Buddha, l’illuminato.

Per gli amanti della natura, spostandosi di qualche chilometro si arriva al lago Bitahai. Ci si trova a 3.539 metri su livello del mare, circondati da montagne, boschi e azalee, dove è possibile fare un giro a cavallo e osservare yak al pascolo. La prefettura fa pare della cosiddetta Area protetta dei tre fiumi paralleli, patrimonio dell’Unesco. I tre fiumi sono lo Yang Tze, il Mekong e il Salwen, tra i principali corsi d’acqua dell’Asia intera, che da nord a sud scorrono quasi paralleli attraversando gole profonde fino a 3.000 metri e costeggiando picchi ghiacciati di 6.000 metri d’altezza in quella che è considerata la regione più ricca della Cina in termini di biodiversità.

Dopo una giornata trascorsa nell’escursione al lago o camminando per il monastero ci si può rilassare nella città vecchia di Xianggelila, assistendo a spettacoli e danze in piazza, non si sa quanto realmente tradizionali o a uso e consumo dei turisti. Addentrandosi per le viuzze della città vecchia si arriva a un altro piccolo tempio, ristrutturato, dal quale è possibile la veduta della cittadina. Zhongdian è inoltre un punto di partenza per raggiungere in jeep e a prezzi bassissimi la regione di Deqing trovandosi già nell’Himalaya. Andando verso sud ci si può dirigere invece verso Dali o Lijiang, città patrimonio dell’Unesco, meta tuttavia del turismo di massa, anche perché meglio collegata rispetto a Zhongdian, benché quest’ultima sia dotata di un piccolo aeroporto che la collega a Lhasa, Kunming e Guanzhou. Le strade soprattutto d’inverno sono tuttavia difficili da percorrere a causa della neve.

Mangiare. La città è zeppa di ristoranti, in particolare nella città vecchia in stile tradizionale, dove poter mangiare tanto cibo tibetano quanto cinese. Si consigliano la carne e il formaggio di yak. Per chi non sa rinunciare alla cucina di casa c’è anche un locale gestito da un italiano, l’Helen’s Pizza Ristorante.

Dormire. Una scelta a quattro stelle è lo Gyalthang Dzong Hotel fondato nel 1996, rimodernato ma mantenendo sempre lo stile tradizionale. Ha camere attorno ai 50 euro a notte. Costano 790 RMB, circa 97 euro, a notte le camere dello Songstam Lodges, distante 10 minuti dal centro dello città. In alternativa c’è un’ampia scelta di ostelli e guest house, basta sincerarsi che abbiano il riscaldamento in camera soprattutto d’inverno, come ben specificato a esempio dallo Shangri-La Lamtin Hostel, prezzo medio a notte attorno ai 70 RMB, sugli 8 euro.

Arrivare. Sia da Roma sia da Milano è possibile volare a Kunming con Cathay Pacific. Il prezzo per una tratta meno battuta rispetto le tradizionali Pechino e Shanghai è attorno agli 800 euro, andata e ritorno. Dal capoluogo dello Yunnan è possibile raggiungere Zhongdian in aereo con appena un’ora di volo a bordo della China Eastern Airlines (prezzo attorno agli 800 RMB, un centinaio di euro circa). Un’altra soluzione è volare da Guanzhou a più o meno il doppio del prezzo. L’alternativa via terra è il bus, su cui si può dormine, con partenza da Kunming e prezzi attorno ai 220 RMB, circa 27 euro.

Per informazioni: Yunnan Mountain Heritage FoundationArea protetta dei tre fiumi paralleliCathay Pacific

[Scritto per Oggiviaggi.it] [Foto credit: Gabriele Battaglia]