È la culla degli artisti contemporanei cinesi. Alcuni dei quali sono diventati star. In un’ex fabbrica dismessa nel quartiere di Dashanzi, già diventata una sorta di filosofia, una cultura con tanto di branding per la capacità di concentrare nell’area le avanguardie artistiche del Paese.
Il luogo migliore per avventurarsi in un percorso alla scoperta delle ultime novità dell’arte contemporanea cinese è la 798 Art Zone, il distretto artistico di Pechino sorto sulle spoglie di un enorme complesso industriale. Per una passeggiata tra gallerie d’arte, caffetterie, art shop e librerie di arte e design. L’area della 798 è situata a Dashanzi, nella zona nordest di Pechino, a 15 km dall’aeroporto internazionale. Data l’ampia superficie occupata dal distretto, per visitare le gallerie dell’ex fabbrica 798 è bene riservarsi un’intera giornata.
Per un momento di pausa, ci sono numerose caffetterie e ristoranti disseminati nell’area e ricavati negli spazi delle vecchie fabbriche. Forse a causa delle alterne vicende della fabbrica o per la capacità di concentrare nell’area le avanguardie artistiche cinesi, la fabbrica 798 è già diventata una sorta di filosofia, una cultura con tanto di branding.
La fabbrica 798 era adibita alla produzione di componenti elettroniche e venne edificata in epoca maoista con il supporto della Germania dell’Est. Dismessa tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, a partire dal 1995 è tornata a nuova vita quando una parte della comunità artistica pechinese, sfrattata dalla precedente base nella periferia nord ovest della città, nei dintorni del vecchio Palazzo d’estate, si è spostata qui alla ricerca di una sistemazione temporanea e a buon mercato.
Ma dimentichiamo retaggi socialisti e occupazioni di artisti squattrinati: oggi nelle strade della 798 non è raro incrociare ricchi artisti e manager d’arte a spasso o in lucide automobili dai vetri oscurati. Sarà stata la loro presenza, sempre più forte negli anni successivi alle Olimpiadi del 2008, a distogliere le autorità dal progetto di smantellamento del quartiere. E a veder fiorire gallerie, studi di design e architettura e, di pari passo, negozi di merchandize e art shop tematici.
Le tracce del passato si intravedono nei vecchi macchinari lasciati nelle sale e nei corridoi delle gallerie e negli slogan di propaganda alle pareti dei muri degli edifici d’impronta Bauhaus. Così nello spazio di pochi metri siamo sormontati prima dai grandi caratteri rossi della maestosa 798 Space Gallery “Viva il presidente Mao”, per ritrovarci subito dopo circondati dal ghigno dei draghetti colorati, simbolo della Cina imperialista, del progetto “Made in China” di Sui Jianguo, uno dei primi artisti a spostarsi qui.
I draghi colorati, insieme alla serie di sculture iconiche “Mao suit”, le massicce giacche del presidente Mao che troneggiano nelle stradine dell’area, sono solo alcune delle opere che destano più attenzione. L’intero complesso della 798 è disseminato di murales, opere della migliore tradizione pop e sculture – spesso satiriche – a cielo aperto, che si prestano a divertenti foto ricordo.
La giornata può partire con una visita a Ucca (Ullens Center for Contemporary Art), subito dopo l’ingresso del 798 in via Jiuxianqiao. Il centro ospita mostre e retrospettive, ma anche conferenze e proiezioni di artisti cinesi e internazionali. A conclusione della visita, date uno sguardo all’Uccastore. Se i lavori dei grandi nomi del design cinese vi sembrano costosi o ingombranti, potete acquistare riproduzioni in scala delle opere in mostra, poster e cartoline.
Subito dietro Ucca, merita una visita il 798 Space, lo spazio più grande e imponente del complesso e per gli appassionati di fotografia, la 798 Photo Gallery di fronte, che ospita permanentemente spettacolari fotografie del periodo della Rivoluzione culturale. Se vorrete portare a casa delle riproduzioni, le trovate in vendita nel negozietto annesso, che propone tra gli altri interessanti monografie fotografiche in formato pocket. Una buona selezione di libri e cataloghi di arte e design anche nella libreria Timezone 8.
Da non perdere le gallerie Pace Gallery e l’adiacente piazzale con sculture di lupi e cacciatore; il Long March Space, la Beijing Commune che presenta dipinti e sculture, ma anche i lavori fotografici e video di artisti emergenti (per informazioni, vedi link in basso). Al limite della dissidenza politica, i lavori dei Gao Brothers: il loro studio è qui, nella 798. Per lo shopping, oltre all’Uccastore, potete fare un salto all’eclettica boutique Fei Space; se siete invece amanti del vintage, date un’occhiata al vicino InRetro.
Visitate le gallerie della 798 durante il fine settimana: vi capiterà di trovare opening di mostre – la maggior parte a ingresso libero; potrete fare una pausa con un bicchiere di spumante e scambiare due chiacchiere con altri visitatori e artisti. Le gallerie della 798 sono tutte a ingresso gratuito. Per Ucca il biglietto d’ingresso costa 20 Yuan. Per orientarsi tra le gallerie e i ristoranti nella 798, c’è una buona segnaletica agli angoli delle strade e nei punti principali del complesso.
Mangiare. La 798 è disseminata di caffetterie e ristoranti. Ne trovate davvero per tutti i gusti. Se cercate un’ambientazione retrò, potete provare la piccante cucina sichuanese del Sichuan Cuisine 6, aperto da un artista che ne ha curato il design. Un po’ più caro del prezzo medio (circa 100 yuan, sui 12 euro) ma volete mettere pranzare con i poster della rivoluzione culturale che decorano le pareti? Per una pausa caffè o un hamburger potete rivolgervi al Timezone 8 cafè , di fronte lo spazio Ucca. Se vi manca un caffè italiano o per un aperitivo a fine giornata, At cafè è la soluzione migliore.
Dormire. Nell’area ci sono diverse soluzioni per pernottare, sia all’interno della factory che subito fuori, sulla parallela Qixing ovest. Elegante e raccolto, dotato di 30 camere ognuna con un design diverso, il Grace hotel ha camere singole da 860 yuan (105 euro circa) e doppie da 980 (120 euro), per lunghe permanenze fornisce pacchetti scontati. Sempre all’interno dell’area 798, My loft Youth hostel, in stile guest house offre un soggiorno più rilassato e decisamente più economico: 79 yuan in camerata da dieci (meno di 10 euro), 180 per una camera singola (22 euro circa).
Arrivare. I prezzi per un volo a/r Roma o Milano a Pechino variano dai 400 agli 800 euro. Per arrivare alla 798 la fermata metro più vicina è Sanyuanqiao sulla linea 10, da lì autobus 401 per cinque fermate fino a Dashanzi angolo sud. Oppure metro linea 2 fino a Dongzhimen, poi autobus 401 o 955 fino a Dashanzi. Una soluzione più comoda è arrivare alla 798 in taxi, ma munitevi di un indirizzo scritto in caratteri cinesi.
Per informazioni: 798 Art Zone – Grace Beijing – Gao Brothers – Galleria Continua – Pace Gallery – Long March Space – Beijing Commune