Tutto pronto per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022. Il contenuto è un estratto dalla newsletter settimanale disponibile per i sottoscrittori di China Files. Qui per sapere come ottenerla.
Cieli azzurri, strutture completate, cannoni sparaneve accesi e armi del soft power affilate. Tutto pronto o quasi per le contestate Olimpiadi invernali di Pechino. A pochi ore dall’inizio dei giochi olimpici e paraolimpici ospitati per la seconda volta nella capitale cinese, il Pcc si prepara a vincere una sfida che sin dall’inizio ha mostrato le sue insidie. Nel 2008, quando Pechino ha ospitato le Olimpiadi estive, i Giochi si sono dimostrati decisivi per l’ingresso della Cina nel mondo.
Ma a distanza di 14 anni, il Paese di Mezzo è divenuto centrale nel panorama economico e politico mondiale. Pochissimi, al di fuori della Grande Muraglia, ritengono che le imminenti Olimpiadi aiuteranno la Cina a risollevarsi dalle critiche sulle politiche autoritarie adottate dal Pcc. Ma a Pechino poco importa: lo scopo invece è mostrare al mondo la prosperità raggiunta sotto la dirigenza di Xi Jinping, il leader più potente del paese dai tempi di Mao Zedong.
Cruciale è stato il messaggio video che il leader cinese ha inviato al Comitato Olimpico Internazionale nel 2015, che ha contribuito a ribaltare l’esito delle votazioni e garantire la nomina della capitale cinese.
La Cina e gli sport invernali
● La scelta dei giochi invernali ricaduta sulla Cina ha fatto alzare qualche sopracciglio a città candidate che, sulla carta, avevano più chance di vincere. Il paese non ha mai vantato una grande storia ed esperienza negli sport invernali. La migliore prestazione sportiva della Cina è stata durante le Olimpiadi invernali di Vancouver del 2010, durante le quali gli atleti cinesi hanno vinto 11 medaglie di cui cinque d’oro. Peggio è andata quattro anni fa a Pyeongchang, quando la Cina ha vinto un solo oro, nella gara dei 500 m maschile di pattinaggio di velocità, piazzandosi al 16esimo posto nel medagliere.
● Ma da quando Pechino è stata nominata città ospitante dei giochi invernali, le cose sono cambiate. La Cina, sei anni fa, ha istituito l’Ice and Snow Sports Development Program, il programma della durata quasi decennale (2016-2025) che mira a rafforzare gli investimenti nel settore sportivo invernale destinandoli a infrastrutture, produzione di attrezzature per la neve e cultura degli sport invernali.
Presentare Giochi Olimpici sicuri e splendidi è un impegno solenne che la Cina ha preso con sé stessa, credendo di fare un favore al mondo intero. E sembra esserci riuscita. Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistica cinese, oltre 346 milioni di cinesi hanno praticato sport invernali da quando la capitale cinese è stata nominata per far ardere la fiamma olimpica nello Stadio nazionale di Pechino, la struttura costruita in occasione dei giochi estivi del 2008. Il governo cinese nel 2015 si era infatti prefissato l’obiettivo di coinvolgere 300 milioni di persone negli sport invernali.
● Pechino ha reso pubblico il suo team nazionale composto da 176 atleti per i Giochi Olimpici Invernali: il numero è due volte superiore a quello degli atleti che hanno partecipato ai giochi di PyeongChang. Gli sportivi gareggeranno in 104 eventi di 15 discipline in tutti i sette sport invernali olimpici, con la presenza di 20 atleti che fanno parte delle minoranze etniche cinesi, tra cui tibetani e uiguri. La delegazione di 387 membri è la più grande nella storia della partecipazione cinese alle Olimpiadi invernali, con ben 131 atleti pronti al proprio debutto olimpico. Sono invece 51 su 78 gli allenatori esteri che prestano servizio nella delegazione cinese.
● Il Dragone, prima della nomina, aveva un’esperienza limitata con gli sport invernali. Sulle colline dove si terranno gli eventi sportivi cade poca neve. Anzi, cadeva. La Cina ha iniziato a fare quello in cui è la migliore: mettere su in tempi record infrastrutture efficienti e indispensabili. La soluzione è stata costruire oleodotti e serbatoi per rifornire le macchine e i cannoni sparaneve che copriranno di neve le piste da sci. In un’area perennemente a corto d’acqua, il governo cinese ha progettato una rete di condutture per alimentare il sistema, garantendo il rispetto delle “emissioni zero”. Da giorni i cannoni sparaneve sono attivi giorno e notte per imbiancare non solo le piste, ma anche la vegetazione attigua: il tutto a favore di telecamere.
Di Serena Console
Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.