Dovevano sposarsi in primavera, ma Anne muore in un incidente stradale. Il fidanzato Duffy decide di sposarla ugualmente, da morta, con rito tradizionale. Coronamento di un’amore? Macabra trovata pubblicitaria? O atto riparatore per placare uno spirito inquieto?
Un uomo si sposa e pubblica le foto della cerimonia su Facebook. Fino a qui, niente di strano.
In pochi giorni le immagini fanno il giro della Rete, dove si guadagnano migliaia di “like”, mentre le televisioni regionali e nazionali non parlano d’altro. Il motivo? L’album si chiama “Nel mondo ancora esiste il Vero Amore" e l’uomo ha sposato un cadavere.
L’insolito evento ha avuto luogo nella provincia di Surin, nella regione dell’Isan, il popoloso nordest della Thailandia. Lo sposo si chiama Chadil "Deffy" Yuenying, ha 29 anni e lavora come produttore televisivo. La sposa-cadavere, anch’essa ventinovenne, si chiama, o meglio chiamava, Sarinya “Anne” Kamsook.
I due si erano conosciuti all’università, erano fidanzati da 10 anni e avevano deciso di sposarsi. Dopo vari rinvii dovuti agli impegni di Deffy, il matrimonio era stato fissato per questa primavera. Ma un destino crudele ha deciso diversamente.
Il 4 gennaio Anne rimane vittima di un incidente automobilistico. Segue la corsa in ospedale dove la ragazza, arrivata in condizioni disperate, trova il reparto di terapia intensiva pieno. L’attesa di diverse ore è fatale: Anne si spegne senza mai riprendere conoscenza.
Deffy decide di sposare comunque la sua anima gemella, o almeno il suo corpo inerte, per giurarle – e’ proprio il caso di dirlo – amore eterno.
Il giovane si rivolge ad un tempio, prepara l’evento, informa i familiari e invita gli amici su Facebook. Ne viene fuori una cerimonia singolare, ma svoltasi secondo tutti i crismi tradizionali, con tanto di monaci buddhisti a celebrare il rito e intonare i salmi.
Lui si presenta in un elegante smoking nero abbinato a un cappello a cilindro e occhiali scuri per nascondere la commozione. Il cadavere della donna, adagiato su un lettino coperto di fiori, è truccato e infilato in un bel vestito da sposa bianco. La testa, che all’ospedale era stata rasata, viene coperta con una parrucca.
Il matrimonio-funerale raggiunge l’apice con l’indispensabile scambio di fedi nuziali tra la mano tremante di Deffy e il rigido anulare di Anne. Alla fine della cerimonia, l’uomo bacia la sposa sulla fronte. L’ultima dolcezza prima di lasciare l’amata al suo riposo eterno.
Inutile dire che la gamma di commenti al matrimonio-funerale è stata estremamente variegata. Da una parte c’è chi parla di eccezionale storia d’amore: il matrimonio era il sogno piu grande di Anne e il suo amato voleva solamente che questo desiderio si avverasse. E’ l’amore che vince persino la morte.
Dall’altra c’è però chi descrive questa storia come una macabra buffonata volta ad attirare l’interesse mediatico e procurare all’eccentrico organizzatore e protagonista un quarto d’ora di celebrità.
Altri ancora preferiscono invece dare un senso alla vicenda attingendo dall’antro più sibillino della cultura di questo paese orientale, argomentando come dietro all’immagine patinata delle brochure turistiche e alla modernità luccicante della sua capitale, la Thailandia sia ancora un Paese di spiriti e fantasmi, un luogo incantato dove paranormale e antiche credenze sono considerate realtà ovvie e indisputabili.
Molti occidentali tendono oramai a relegare fantasmi e spiriti nelle sale cinematografiche, ma la stragrande maggioranza dei thailandesi crede nella loro esistenza e una buona parte di loro giura di averne visti alcuni. Tutte le tradizioni religiose di questo angolo di Asia – animismo, brahmanesimo, induismo, confucianesimo, taoismo e buddhismo – confermano l’esistenza degli spiriti.
Questa forte convinzione nell’esistenza di forze sovrannaturali ed energie cosmiche influenza ogni aspetto della vita del popolo thailandese, dalla religione all’agricoltura, dalle attività commerciali alla letteratura, dalla pubblicità all’architettura.
In particolare, è credenza diffusa che le persone decedute in circostanze traumatiche o tragiche possano rimanere "intrappolate" tra un piano dell’esistenza e l’altro. Si crede che questi spiriti possano essere innocui o pericolosi a seconda di come vengono trattati. Vanno perciò rispettati e temuti, nonché placati e propiziati con riti ed offerte.
Non va escluso dunque che Deffy abbia sposato Anne anche per queste ragioni, cioè per non lasciare in giro un’anima in pena, uno spirito inquieto, insoddisfatto e incastrato tra due mondi. In altre parole, per mantenere una promessa e raddrizzare un torto in modo da permettere all’anima di Anne di trovare la pace.
D’altronde in Oriente esiste anche una lunga tradizione di “matrimoni fantasma” in cui uno o entrambi gli sposi sono deceduti.
Qualunque siano state le motivazioni di Deffy, in questi giorni in centinaia continuano a scrivere messaggi di affetto e condoglianze sulla sua pagina Facebook. Deffy, che nel suo profilo si presenta come “sposato,” ha risposto solo una volta:
“Ai vostri occhi, le nostre vicende possono sembrare una grande storia d’amore. Ma per noi si tratta soprattutto di un errore al quale non possiamo riparare andando indietro nel tempo. Ricordate, la vita e’ breve. Fate quello che desiderate, e prendetevi cura delle persone che amate.”
*Alessio Fratticcioli vive in Asia dal 2006. Dopo una parentesi di quattro anni in Vietnam, al momento si trova a Bangkok, in Thailandia, dove sta seguendo un master in studi del sudest asiatico alla Chulalongkorn University. Il sio sito è www.asiablog.it