The Lefotver of the Day – Giornalismo investigativo e quiz linguistici

In by Simone

Necessario strumento di autosupporto per digerire i fraintendimenti e le inquietudini quotidiane. Quando ogni sforzo di dialogo interculturale cede davanti alla bieca logica capo-dipendente.
27 gennaio 2010, 16:48
Giornalismo investigativo…

Avevo già accennato alla famigerata serie “Case dal mondo”. A breve uscirà il pezzo dall’Italia, per la precisione da Venezia.
Siamo andati tempo fa a realizzare il fondamentale servizio che certamente cambierà le sorti del giornalismo internazionale.
Avevo potuto contare sulla incredibile pazienza di una coppia di amici che si erano prestati a rispondere alle domande più improbabili e invadenti del nostro (mancava poco gli chiedeva pure di mostrargli la dichiarazione dei redditi).
Ora lui sta scrivendo il pezzo – e come sempre ci metterà qualche giorno. Mi chiede ogni tanto di fargli qualche ricerca: compito che si tramuta in una poco gratificante attività per la mia autostima.

Ecco in cosa consistono alcune delle ricerche. 
Ha fatto parecchie foto che saranno a corredo dell’articolo: in una c’è una sorta di piccola finestra a forma di quadrifoglio. Mi chiede se ha un nome. Sconsolata, passo mezz’ora e forse anche più a cercare nomi di elementi decorativi delle facciate veneziane; ancora più sconsolata, gli dico solo che forse il nome più appropriato è rosone. Poi c’è un’altra foto dove si vede la copertura delle gondole: troviamo pure quella: felze. Poi si passa a cose più accettabili: il numero di abitanti e i nomi delle isole di Venezia. Vuole anche scrivere qualcosa sulla coppia e sulla loro condizione socio-economica, così mi chiede conto della distribuzione percentuale sulla popolazione italiana di coppie di professionisti con figli e con tenore di vita medio-alto. Arrivo persino a chiamare l’Istat per questo. 
Ci sarà anche la mappa dell’appartamento nell’articolo: allora mi chiede di ricostruire insieme le stanze, se mi ricordo dov’era il divano, dov’era la tv, dov’era la vasca in bagno (?!?), ecc. Va in crisi su una stanza che non ricorda cosa sia – e io tanto meno – così devo scrivere e chiedere lumi su quello che poi risulterà essere lo sgabuzzino (?!?). Per non farci mancare nulla, indaghiamo anche sul nome del palazzo e sul costruttore dello stesso, il famosissimo Zambon.

27 gennaio 2010, 16:50
Linguistic quiz

È chino sul suo computer, dovrebbe scrivere ma evidentemente la sua testa migra altrove. E dove, se non nel fantastico mondo delle comparazioni tra lingue romanze, con qualche incursione nel giapponese? 
Così mi rivolge i suoi soliti quiz.

Il primo: 

“Perché voi italiani dite il mare e i francesi la mer? Perché cambia il genere?”

Il secondo – che mi viene posto con tono di sfida:

“In italiano si dice grazie mille, in francese merci beaucoup, in spagnolo muchas gracias, in portoghese obrigado: qual è secondo te la più vicina al giapponese arigato?”
Senza esitazione rispondo obrigado. Lui si stupisce, dio solo sa perché: è vero che non sono una yamatologa ma non era difficile (e poi era anche l’unica forma diversa…).

27 gennaio 2010, 16:52
Salviettine

Gli oshibori sono le salviettine umide che si portano ai clienti nei ristoranti giapponesi. Ora c’è un museo in Giappone per omaggiarle.

*Lavoro per un giornale giapponese, ma in Italia. Non parlo giapponese, ma passo le giornate a discutere con un giapponese: il mio capo. Ne ho cambiati diversi, eppure molte questioni sono rimaste le stesse. Ce n’è una, poi, a cui proprio non so dar risposta: che ci faccio qui? (senza scomodare Chatwin per carità)