Uno sguardo diverso al periodo della Rivoluzione Culturale, ambientazione di molte opere di letteratura cinese, attraverso quelle che Su Tong stesso definisce le proprie impressioni di quell’epoca. La rubrica sulla letteratura asiatica a cura di Linda Zuccolotto
Mogli e concubine
Costretta ad abbandonare gli studi universitari per sfuggire alla rovina in cui è precipitata la famiglia, la giovane e orgogliosa Songlian decide di sfuggire al suo destino di povertà diventando la quarta moglie e concubina del ricco Chen Zuoqian. Ma l’opprimente logica che regola la vita di palazzo e che induce ognuna delle mogli e concubine a commettere meschini soprusi pur di guadagnare i favori e la considerazione del marito, si rivelerà ben presto in tutta la sua crudeltà e spingerà Songlian verso l’unica via di fuga che riuscirà a trovare. Con Mogli e concubine – divenuto subito un libro di culto, ancor prima che il regista Zhang Yimou ne traesse il film Lanterne rosse – Su Tong ha scritto una critica sociale implacabile contro l’oppressione dell’individuo, e in particolare della donna, nella Cina prerivoluzionaria. China Files ve ne regala un estratto per gentile concessione di Orientalia Editrice.
L’universo letterario e umano di Su Tong
“Quando una cultura si chiude ermeticamente in se stessa inevitabilmente appassisce. È necessario che vi sia comunicazione tra una cultura e l’altra”. Parla Su Tong, uno degli scrittori più importanti nel panorama letterario della Cina contemporanea
Vite ai margini della grande Storia
Il repêchage della casa editrice Orientalia del romanzo «La casa dell’oppio» di Su Tong è l’occasione per ripercorre la sua letteratura intrisa di tragedia, fato e sfasamenti temporali