Gli eventi storici del passato indiano vengono visti come una prefigurazione della spartizione dell’India britannica in una Repubblica islamica del Pakistan e in un’Unione indiana a stragrande maggioranza indù. In tali narrazioni nazionaliste si presume inoltre che Induismo e Islam siano realtà reciprocamente opposte o addirittura ostili, la cui convivenza è stata resa possibile solo da entità secolari. Con questo articolo di Laura Corti iniziamo la collaborazione con SIR – Students for International Relations dell’Università degli Studi di Milano
Sinosfere – Le minoranze musulmane nel quadro delle relazioni sino-arabe
Genocidio etnico e persecuzione religiosa, termini che sembravano passati di moda ormai da un pezzo, riappaiono oggi fortuitamente sulle pagine di ogni maggiore quotidiano internazionale riempiendo le rubriche dedicate alla Cina. Numerosi sono i riferimenti ai campi di rieducazione nella regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) dipinta dalle autorità cinesi come la roccaforte del terrorismo islamico nel paese. Poco o nulla si dice invece di quanto categorie di etnia e religione vengano talvolta manipolate, più o meno coscientemente, dalle élite di quegli stessi gruppi minoritari sottoposti a rieducazione per favorire i propri interessi locali, da una parte, e/o promuovere l’agenda globalista della leadership comunista
India: la rivolta si estende, un bel problema per il governo Modi
Il Citizen Act infiamma le piazze in tutto il subcontinente. Fronte eterogeneo ma unito contro la legge di cittadinanza che discrimina gli islamici. La macchina della propaganda dell’ultradestra al governo perde colpi, ma infuria la repressione