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Il carro davanti al cavallo: come la Cina ha creato delle città fantasma

In Cina, Economia, Politica e Società by Fabrizia Candido

Solo dal 2011 al 2013 la Cina ha impiegato più cemento di quanto gli Stati Uniti ne abbiano usato in tutto il XX secolo. Un’impresa edile frenetica, che ha anticipato il lancio del piano nazionale basata sulla promozione della crescita economica attraverso l’accelerazione dei processi di urbanizzazione. Sebbene ispirato ai successi di Shenzhen e di Pudong, gli esiti del progetto non sembrano essere quelli sperati: oltre ad un ingente debito dei governi locali, la corsa all’urbanizzazione ha prodotto un’incredibile quantità di edifici disabitati. Sono gli “elefanti bianchi” di nuove e moderne città in cui, però, nessun vuole vivere e per questo denominate “fantasma”.

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La rivincita delle madri single

In Cina, Economia, Politica e Società by Alessandra Colarizi

Deluso dagli scarsi effetti dell’abolizione della politica del figlio unico, il governo cinese sta cercando di rimediare al calo demografico allentando il controllo su un segmento sociale finora vittima di discriminazioni: quello delle mamme single. Mentre non esistono leggi che vietino espressamente il concepimento fuori dal matrimonio, i bambini “senza padre” – oltre 1 milione – faticano ad ottenere i documenti necessari all’accesso ai servizi di base, venendo relegati in una zona grigia che di fatto ne nega l’esistenza sui registri ufficiali. Con le nascite ormai ai minimi da 60 anni, tuttavia, la politica draconiana sta cedendo il posto a una maggiore tolleranza, sopratutto nelle province cinesi per tradizioni più liberali come il Guangdong.

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L’hukou e il controllo sociale

In Cina, Economia, Politica e Società by Alessandra Colarizi

Se l’ineguaglianza sociale in Cina continua a crescere è anche per colpa dell’hukou, il sistema di registrazione famigliare che classifica ogni individuo, fin dalla nascita, sulla base di una serie di parametri. Quasi mai però si parla di un aspetto meno noto del sistema. Da quando alla fine degli anni ’80 il database nazionale degli hukou è stato digitalizzato, il ministero della Sicurezza pubblica, i suoi uffici a livello locale e le stazioni di polizia – che lo amministrano – ne hanno cominciato a sfruttare le potenzialità occulte per mantenere il controllo sugli “elementi target”.