Pop, surf, funk, contaminazioni. Dopo sei anni, torna una delle band più seguite e anche più «furbette» della scena musicale pechinese. Il nuovo e terzo album, di cui fa parte questo brano, si chiama «To Wild Heart». Sono cresciuti ma giocano ancora molto sulla presenza scenica della cantante Fu Han, androginamente accattivante.
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Devono il loro nome al fatto che passeggiando sulle rive di Houhai, il laghetto nel centro di Pechino, si imbatterono in un cartello in cui qualcuno aveva scritto: «Questa è la mia proprietà. Io sono lo squalo di Houhai». Con pezzi virali come «Bling Bling Bling» e «Mammoth», To Wild Heart è fatto per andare dritto al cuore del loro pubblico di giovani. Il sottotitolo dell’album – «l’avventura dei surfer di Pechino» – limita un po’ la commistione di generi di un quartetto multiforme che mischia il suono dei corni alla chitarra distorta di «88 Olympics». Ma, in questo nuovo disco, ci sono anche il sitar di «Himalayas» e il rap di «Modern People are so Fancy».