Il rapporto di Greenpeace sui danni e i rischi per l’ambiente dopo Fukushima. Donald Trump visto dal Giappone e dall’India. Il nuovo presidente birmano, il primo civile. L’attivista gandhiana contro le violenze dell’esercito indiano. Buone letture. Lunedì, 14 marzo: Greenpeace: «Un secolo per bonificare Fukushima»
L’11 marzo 2011 lo tsunami seguito a un terremoto provocava la fusione dei tre reattori della centrale nucleare Tepco di Daiichi. Un rapporto di Greenpeace stima i danni e i rischi per l’ambiente. Intanto 100mila persone evacuate vivono ancora in alloggi temporanei. E i costi di indennizzi e bonifiche vanno alle stelle
Martedì, 15 marzo: Il «fenomeno Trump» visto da Tokyo
Se c’è un fenomeno globale al giorno d’oggi, quello è Donald Trump. Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Ne parlano tutti, ci scherzano su in molti, qualcuno lo prende sul serio. Anche in Giappone il candidato Trump fa discutere — e sorridere.
Mercoledì, 16 marzo: Chi è Htin Kyaw, nuovo presidente del Myanmar
Htin Kyaw è il nuovo presidente del Myamar. È il primo presidente proveniente dalla società civile dopo più di cinquant’anni. Ma soprattutto è un uomo molto vicino a Aung San Suu Kyi, figura di riferimento per i democratici birmani, e vera leader del paese.
Giovedì, 17 marzo: Donald Trump e l’India «che va alla grande ma nessuno ne parla»
Mentre il mondo guarda con giusta apprensione all’ascesa del fenomeno fascio-razzistoide Donald Trump, il candidato alla presidenza Usa e l’India – secondo paese per popolazione al mondo generalmente ricnosciuto come superpotenza asiatica emergente – sembrano non occuparsi più di tanto l’un dell’altra, apparentemente in altre faccende affaccendati. Ma la stampa indiana, approfittando di due riferimenti sfuggevoli di Trump all’India e agli indiani, sta dando voce a un gruppo di indo-americani che nel miliardario nemico del politically correct vedono la promessa di un futuro Potus «con le palle». E torna quella smania di machismo che anima l’elettorato generalmente conservatore dei Non Resident Indians (Nri).
Giovedì, 17 marzo: Irom Sharmila: l’attivista gandhiana contro le violenze dell’esercito indiano
Irom Sharmila lo scorso 14 marzo ha compiuto 44 anni. Dal 2000 sta portando avanti uno sciopero della fame e della sete, nella migliore tradizione della non-violenza gandhiana, contro l’applicazione nel suo stato – il Manipur – del controverso Armed Forces (Special Powers) Act (Afspa) del 1958, che garantisce alle forze dell’ordine poteri da legge marziale in territori «sensibili». Una deroga che in Manipur come in gran parte degli stati del nord-est indiano (e il Jammu Kashmir) si traduce in sistematiche violazioni dei diritti umani da parte del braccio armato della legge di New Delhi.