Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

Una settimana di notizie sui media cinesi: da Durban, alla giornata mondiale dell’aids, dall’eliminazione della pubblicità durante i film e le fiction, alla lotta contro le "black jail". Accompagnata come sempre dalla vignetta di Crazy Crab e dalla foto di Zaijietou 

Crazy Crab – la striscia della settimana –


Siate puliti, onesti e raffinati!

Lunedì 28 novembre: Durban

Secondo un sondaggio HSBC riportato dal South China Morning Post, su 15mila individui in quindici paesi, il cambiamento climatico è la terza più grande preoccupazione per i consumatori, dopo l’economia e la criminalità violenta. Nelle economie emergenti come Cina, India e Brasile le popolazioni sono più preoccupate per il fenomeno rispetto ad altri paesi. Secondo i dati presenti nel XXII piano quinquennale negli ultimi tre decenni il rapido sviluppo dell’economia cinese è dipeso in larga misura dal consumo di risorse, manodopera a basso costo, piuttosto che sull’innovazione tecnologica. Per ovviare a queste problematiche, “la Cina aumenterà ulteriormente l’innovazione scientifica e tecnologica, e migliorerà la ricerca e lo sviluppo focalizzandosi tra gli altri aspetti sull’impatto ambientale”.

Martedì 29 novembre: Piccolo spazio pubblicità

La Cina ha vietato i messaggi pubblicitari durante le fiction e i film in televisione: si tratta dell’ultima mossa del Partito comunista per affermare il controllo del settore commerciale dei media. Le regole, che entreranno in vigore dal primo gennaio, vietano alle stazioni tv di trasmettere annunci commerciali durante film ed episodi di fiction superiori ai 45 minuti. “L’eliminazione degli spazi pubblicitari assicura l’integrità e la coerenza delle sceneggiature televisive ed è conforme agli interessi e alle aspirazioni del pubblico” ha riferito un anonimo portavoce dell’Amministrazione statale di Radio, Film and Television (Sarft), braccio del dipartimento di propaganda, a Xinhua, l’agenzia governativa cinese. “A lungo termine questa decisione aiuterà lo sviluppo in direzione scientifica e salutare delle serie tv e invoglierà i le programmazione dei canali televisivi a mettere le persone al primo posto e ha migliorarsi come servizio pubblico”.

Mercoledì 30 novembre: Organizzazione NON governative

La regione del Guangdong ha allentato i controlli su otto categorie di organizzazioni non governative, permettendo loro di registrarsi senza la protezione delle agenzie governative. La mossa, indica un cambiamento di posizione ufficiale sulle organizzazioni non governative, ma gli analisti avvertono che le Ong che si occupano di diritti umani e di politica continuerà ad essere controllate. Questi provvedimenti fanno parte della bozza di un progetto di legge la cui entrata in vigore è prevista per il primo luglio che si chiama "promozione, sviluppo e gestione delle organizzazioni sociali". In questa bozza si legge che le organizzazioni sociali saranno in grado di registrarsi direttamente alle autorità che si occupano di affari civili senza dover per forza ottenere il sostegno di un ente governativo. Entro il 2015, la maggior parte delle organizzazioni sociali dovranno essere in grado di fornire servizi pubblici e prodotti con la sola autorizzazione del governo, continua la bozza. Ma trovare un mecenate è uno dei più grandi ostacoli per le Ong, in particolare per quei gruppi che si occupano della difesa dei diritti.

Giovedì 1 dicembre: giornata mondiale lotta all’aids

1 dicembre, giornata mondiale per la lotta all’aids. La Cina affronta la malattia dopo decenni di silenzi, morti e scarsa informazione. Secondo un recente rapporto del Ministero della Salute, dell’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unaids, il numero di malati potrebbe arrivare a 780mila entro la fine del 2011. Ieri, più di una dozzina di malati di Aids e le loro famiglie hanno portato una petizione presso il Ministero delle Finanze a Pechino per sollecitare i tanto attesi aiuti del Governo centrale per i bambini affetti da hiv/aids. I firmatari avevano pianificato di dispiegare un gigantesco laccio rosso, simbolo della lotta all’aids e molto simile a quelli indossati dai membri dell’organizzazione giovanile Giovani pionieri della Cina. Ma più di una dozzina di veicoli della polizia sono stati schierati lì la mattina per impedirgli di avvicinarsi all’ingresso del ministero, secondo quanto riporta il South China Mornig Post. Uno dei firmatari, Sun Ya, ha riferito al South China Mornig Post che un centinaio di persone, per lo più provenienti dalle regioni dello Henan e dello Hebei, ha trascorso la scorsa settimana a portare la petizione che chiede l’implementazione delle linee guida pubblicate dal Ministero degli Affari Civili nel marzo 2009 presso varie agenzie governative, tra cui i ministeri degli Affari Civili, della Sanità pubblica e delle Finanze

Venerdì 2 dicembre: le prigioni nere

La Cina è un mix di passato e futuro: si passa dalla Shanghai Blade Runner ai villaggi rurali con strade sterrate e povertà diffusa. Ci sono ancora pratiche antiche, pur essendo un paese lanciato verso il futuro. Una di queste è la consuetudine delle petizioni: dalle campagne ancora oggi giungono a Pechino molte persone con reclami nei confronti delle autorità locali. Affinché questi reclami siano ascoltati, i cittadini cinesi portano le “petizioni” a Pechino, perché vengano ascoltati dai funzionari del governo centrale. Purtroppo per loro, però, nella maggioranza dei casi i petizionisti vengono bloccati e rispediti indietro già nel momento in cui mettono per terra il piede in stazione. Chi riesce a superare i primi controlli spesso non ha destino migliore: finisce nelle “black jail”, prigioni illegali, case di Pechino adibite a centri di sorveglianza, gestiti nella maggior parte dei casi da imprese di sicurezza che lavorano con le autorità. Secondo le organizzazioni per i diritti umani ci sarebbero almeno 2600 “prigioni nere”.