Rassegna settimanale della stampa cinese

In by Simone

La rivolta di Wukan, le manovre economiche e la nuova stretta "culturale". Una settimana di notizie sui media cinese, con i consueti compagni di viaggio: la vignetta di Crazy Crab e la foto di Zaijietou.
Crazy Crab – la striscia della settimana –

Ridateci i nostri diritti! (in relazione alle proteste degli abitanti del villaggio di Wukan contro l’esproprio forzato della terra.)

Lunedì 12 Dicembre: dieci anni di WTO

Il cambiamento economico di una nazione e le sue fortune possono influenzare e alterare la sua filosofia economica, e questo è ciò che sta accadendo tra gli Stati Uniti e Cina in materia di libero scambio e globalizzazione economica. Questo in sintesi, il pensiero espresso dall’ex vice ministro del commercio cinese, Wei Jianguo a margine di un’intervista sui dieci anni della Cina nel Wto, di cui è stato importante negoziatore per Pechino. “E’ stato il momento più luminoso del progresso cinese”, ha detto. “La Cina, ha aggiunto, è ormai favorevole alla globalizzazione e alla liberalizzazione del commercio”. Chi non sembra essere più sulla stessa lunghezza d’onda, a detta dei cinesi, sarebbero gli Usa: “dopo aver propagandato queste idee per molto tempo, gli Usa sono ormai inclini al protezionismo”. Dopo dieci anni, la Cina detta i propri tempi e le proprie regole, in attesa del riconoscimento dello status di economia di mercato. "Voglio vedere la vostra campagna elettorale con le bandiere appese dappertutto", ha detto Guo ai giornalisti di Taiwan dopo essere stato catturato. "Taiwan e la Cina sono un solo paese", ha detto. "Perché mi arrestate per ingresso illegale?"

Martedì 13: osservatore elettorale clandestino

Un cittadino cinese è stato detenuto per essere entrato a Taiwan illegalmente dopo aver pagaiato per tre chilometri, partendo dalla provincia del Fujian verso l’isola al largo di Quemoy, apparentemente per osservare le elezioni taiwanesi del prossimo mese. Jiyong Guo, 35 anni, sarà rimpatriato, secondo quanto detto dal portavoce della guardia costiera di Taiwan Shih Yi-nan. Il 14 gennaio nell’isola si terranno le elezioni presidenziali e legislative che hanno suscitato un grande interesse in Cina, specie dopo il dibattito televisivo di sabato scorso tra i tre candidati alla presidenza che ha scatenato migliaia di commenti su internet, con molte lodi per il sistema democratico di Taiwan.

Mercoledì 14: Wukan

Le proteste a Wukan, in Cina, sono cominciate a settembre dopo l’ennesimo sopruso, con la requisizione forzata di terre appartenenti ai contadini locali. Manifestazioni e proteste con scontri con la polizia locale, avevano fatto diventare Wukan il fulcro e il simbolo delle lotte cinesi contro i soprusi del potere locale. Ieri è giunta la notizia della morte di Xue Jinbo uno dei leader della protesta in carcere. “La causa della morte è stata un’insufficienza cardiaca, altre cause sono state preliminarmente escluse”, hanno fatto sapere le autorità del paese. Ma la tensione è nuovamente cresciuta perché la popolazione non crede alla versione ufficiale fornita dalla polizia. Molti abitanti del villaggio sospettano che le autorità non siano state sincere, soprattutto perché alcuni dei parenti di Xue avrebbero visto il suo corpo in una camera ardente a Shanwei. Secondo la loro testimonianza, ripresa dal South China Morning Post, il corpo del morto sarebbe stato contraddistinto da molti lividi. “C’erano lividi scuri sia sulla schiena sia sul petto. Uno dei suoi pollici era fratturato e c’erano segni di strangolamento attorno al collo”, ha detto uno dei dodici rappresentanti del villaggio di una commissione formata per negoziare con i funzionari della città.

Giovedì 15: misure anti crisi

«Il tema di sviluppo economico e sociale del prossimo anno è quello di progredire pur mantenendo la stabilità, il che significa mantenere sostanzialmente ferma la politica macroeconomica e i prezzi al consumo, accelerare la crescita economica e mantenere la coesione sociale», hanno specificato i leader cinesi al termine della tre giorni di incontri economici dei leader del Paese per stabilire le linee guida per il 2012. I leader cinesi hanno deciso che la lotta contro l’inflazione – minimizzata da una riunione del Politburo la scorsa settimana – sarà una delle priorità della politica economica per l’anno prossimo, al termine di una riunione presieduta dal presidente Hu Jintao e dal premier Wen Jiabao. Tuttavia, secondo gli analisti, la tre giorni della conferenza Central economic work, che ha fissato le politiche economiche per il prossimo anno, mira ancora ad aumentare la crescita economica. Un crescita «rapida» seppure all’interno di una «estremamente triste e complicata» situazione globale. «Stabilità è la parola centrale della politica nel 2012, l’anno chiave per il cambiamento di leadership», ha detto Lu Ting, capo economista per la Cina della Merrill Lynch.

Venerdì 16: Sempre più film proibiti

Una nuova iniziativa censoria, che vuole correggere i contenuti proposti dall’industria cinematografica, è stata proposta dai governanti cinesi. Il disegno di legge è stato rivelato dopo una riunione del Comitato centrale del Partito comunista nel mese di ottobre, nell’ambito delle iniziative create per sviluppare la “cultura socialista”. Gli analisti si aspettano che la legge sia approvata durante la riunione del Congresso popolare nazionale del prossimo anno. Rispetto al Regolamento sull’amministrazione del film che è entrato in vigore nel 2002, il progetto di legge prevede di censurare una gamma più ampia di soggetti per film prodotti e proiettati in Cina. Saranno vietati tredici tipi di contenuti tra cui «la promozione del fanatismo religioso, che ferisce i sentimenti delle persone, danneggia l’unità degli atei e di chi crede, lede i sentimenti nazionali giocando sul terrorismo, diffondendo metodi criminali, invadendo la privacy e violando i diritti legali con un grave danno per la crescita dei giovani». La legge, inoltre, conserverà i divieti esistenti sui film che mostrano elementi di incostituzionalità, danneggiano l’unità nazionale, incitano all’odio etnico, infrangono l’ordine sociale e la stabilità, la diffusione della violenza, l’oscenità, l’abuso di droghe, il gioco d’azzardo e crimini, diffamano e danneggiano la moralità sociale e la straordinaria tradizione culturale nazionale.