Sempre più film proibiti

In by Simone

Tra decisioni economiche e situazioni diplomatiche da gestire Pechino prosegue imperterrita nella sua battaglia per la sicurezza culturale. Un nuovo disegno di legge emanato ripropone la censura su temi considerati sensibili e pericolosi per l’armonia sociale cinese.
Una nuova iniziativa censoria, che vuole correggere i contenuti proposti dall’industria cinematografica, è stata proposta dai governanti cinesi.

Il disegno di legge è stato rivelato dopo una riunione del Comitato centrale del Partito comunista nel mese di ottobre, nell’ambito delle iniziative create per sviluppare la “cultura socialista”. Gli analisti si aspettano che la legge sia approvata durante la riunione del Congresso popolare nazionale del prossimo anno.

Rispetto al Regolamento sull’amministrazione del film che è entrato in vigore nel 2002, il progetto di legge prevede di censurare una gamma più ampia di soggetti per film prodotti e proiettati in Cina.

Saranno vietati tredici tipi di contenuti tra cui «la promozione del fanatismo religioso, che ferisce i sentimenti delle persone, danneggia l’unità degli atei e di chi crede, lede i sentimenti nazionali giocando sul terrorismo, diffondendo metodi criminali, invadendo la privacy e violando i diritti legali con un grave danno per la crescita dei giovani».

 La legge, inoltre, conserverà i divieti esistenti sui film che mostrano elementi di incostituzionalità, danneggiano l’unità nazionale, incitano all’odio etnico, infrangono l’ordine sociale e la stabilità, la diffusione della violenza, l’oscenità, l’abuso di droghe, il gioco d’azzardo e crimini, diffamano e danneggiano la moralità sociale e la straordinaria tradizione culturale nazionale.

I film cinesi e quelli prodotti con Hong Kong, Taiwan, Macao e i Paesi stranieri «dovranno essere sottoposti a censura prima di ottenere una licenza dai regolatori».

Tutte le pellicole, comprese quelli importati, prima di essere proiettate in Cina devono essere approvate da un comitato di censura diretto dalla State administration of Radio, Film and Television.

Il professor Zhou Xing, della Beijing normal university, ha dichiarato che con l’aggiornamento di un regolamento amministrativo per legge, Pechino sta mostrando la sua determinazione a promuovere l‘industria cinematografica come un pilastro per lo sviluppo di quella culturale.

Diverso il commento del critico cinematografico Han Haoyue, secondo cui «un controllo più rigoroso di registrazione del film e delle proiezioni in Cina potrebbe ulteriormente legare le mani e i piedi dei cineasti».

[Foto credits: livingincinema.com]