La nostra consueta rassegna del sabato con i nostri migliori pezzi dalla Cina. La bolla immobiliare e la condizione dei minatori del nordest, che nei prossimi anni avranno meno lavoro. E poi l’apertura del primo Kfc a Lhasa che fa riaccendere la polemica tra Pechino e il Tibet. Donald Trump visto dalla Cina e l’ascesa globale del vino cinese. Con la consueta copertina di Zaijietou. Buon weekend. Lunedì 14 marzo – Le due facce della bolla di Gabriele Battaglia
Prezzi immobiliari folli nelle grandi città, milioni di metri quadri invenduti in quelle piccole. Il governo cinese prova a decongestionare le megalopoli e a riempire i centri minori, ma il mattone rivela una eterogenesi dei fini che mette sempre più sotto pressione le autorità finanziarie del Paese.
Martedì 15 marzo – Cina, minatori del nord-est di Gabriele Battaglia
I lavoratori della miniera di Shuangyashan, in Heilongjiang, protestano contro salari non corrisposti o decurtati ma, soprattutto, per le incertezze legate al grande piano di ristrutturazione dell’industria pesante (e di Stato) cinese: si prevedono cinque-sei milioni di esuberi per cui il governo di Pechino ha stanziato cento miliardi di yuan.
Mercoledì 16 marzo – Kfc apre a Lhasa: polemiche tra Cina e Tibet di Simone Pieranni
Nel 1987 fu la prima catena di fast food straniera ad entrare in Cina (oggi ha ha più di 5.000 punti vendita in oltre 1.100 città cinesi). E ora, dopo un decennio di riflessioni, il primo negozio Kentucky Fried Chicken (Kfc) ha aperto a Lhasa, in Tibet. In ballo ci sono motivazione economiche, di branding internazionale e di apertura della regione autonoma a investimenti stranieri. E come ogni cosa che riguarda il Tibet, non poteva mancare la polemica e lo scontro tra tibetani e governo centrale di Pechino.
Mercoledì 16 marzo – Donald Trump e la Cina di Gabriele Battaglia
Il Global Times imputa l’ascesa inarrestabile del tycoon razzista e populista statunitense alle imperfezioni della liberaldemocrazia occidentale. La Cina guarda sempre più con stupore, curiosità e qualche ironia il probabile candidato repubblicano alla Casa Bianca e c’è chi si chiede se tutto sommato non sia meglio di Hillary Clinton.
Venerdì 18 marzo – L’impatto globale del «vino del Drago» di Gabriele Battaglia
Yantai Changyu Pioneer Wine si sta espandendo oltremare. Ha comprato di recente la cantina spagnola Marques del Atrio, ma sta pensando di espandersi in Australia, Cile e Francia, dove già possiede un vigneto di cognac e una cantina di Bordeaux. Un’espansione che potrebbe cambiare il modo di bere vino in tutto il mondo.