Rassegna settimanale dei media cinesi

In by Gabriele Battaglia

La nostra consueta rassegna del sabato con gli eventi principali della settimana cinese. Le nuove direttive in politica estera dettate dal ministro degli Esteri Wang Yi; l’arresto di sospetti militanti Isis in Xinjiang; l’uscita dei fake dell’Apple Watch in Cina e la cultura del shanzai; il modello Alibaba e il futuro delle start-up cinesi. Con la consueta copertina di Zaijietou. Lunedì 9 marzo – Commercio e nessun "regime change", ecco la politica estera di Pechino
Wang Yi, ministro degli Esteri del governo di Pechino ha esposto nei giorni scorsi la nuova dottrina della politica estera cinese, incentrata a "specifiche soluzioni cinesi". Arrestate cinque attiviste femministe in diverse città della Cina alla vigilia della festa della donna. Proteste a Hong Kong contro i commercianti paralleli provenienti dalla Cina continentale. 

Martedì 10 marzo – Per Pechino il Dalai Lama è blasfemo
Pechino accusa il Dalai Lama di essere blasfemo nell’anniversario delle manifestazioni che lo costrinsero alla fuga. Si prevedono tempi duri per le ong in Cina. E’ quasi tutto pronto per le nuove zone di libero scambio. 

Mercoledì 11 marzo – Militanti Isis arrestati in Xinjiang
Avevano aderito allo Stato islamico e sono stati arrestati una volta ritornati a casa: questa la sorte di alcuni militanti originari dello Xinjiang, Cina occidentale. Il sistema nepotistico dell’Esercito Popolare di Liberazione, dove tutto ha un prezzo e bisogna essere parenti o compari di chi ha influenza. Twitter punta alla Cina: si auspica un graduale sblocco del social network.

Giovedì 12 marzo – Apple Watch, il fake è servito
Già in vendita per 45 euro l’Apple Watch taroccato in Cina. Si chiama D Watch. Cinquemila operai di un fornitore di Nike e Timberland sono in sciopero da domenica a Dongguan. L’automatizzazione delle miniere cinesi. L’ex premier indiano Singh indagato per frode allo Stato. Mosca e Pyongyang sempre più vicine (diplomaticamente)

Venerdì 13 marzo – Angeli capitalisti
Seguire l’esempio di Alibaba: in Cina c’è bisogno di più capitali di ventura che sostengano le start-up e i giovani imprenditori locali. Il fondo da 40 miliardi di dollari per la nuova via della Seta sarà guidato secondo criteri di profitto. Con le nuove politiche di Pechino ecco la trasparenza sui bilanci della amministrazioni locali: Guangdong ha un debito di oltre 150 miliardi di euro.