Il ritorno di Salvatore Girone in Italia e alcuni consigli utili su come occorrerebbe trattare da ora in poi la vicenda marò. La visita di Obama a Hiroshima fatta di tanta forma e poca sostanza. Finmeccanica nella black-list indiana. La Corea del Nord che sostiene Trump. Buone letture.
Lunedì, 30 maggio: Il ritorno del «nostro ragazzo»
Salvatore Girone, dopo 4 anni e 99 giorni di soggiorno forzato in India, è rientrato in Italia nella serata di sabato 28 maggio. Evento caratterizzato dal low profile deciso dal governo Renzi, che per evitare polemiche ha preferito non accogliere di persona il marò all’aeroporto di Ciampino. E l’ipotesi di una sfilata dei «nostri ragazzi» alla parata del 2 giugno sfuma definitivamente in favore del buon senso.
Martedì, 31 maggio: Obama a Hiroshima: tanta forma, poca sostanza
Venerdì, a Hiroshima, Barack Obama ha compiuto una visita storica. Nel suo discorso ha rinnovato il suo impegno per un mondo senza armi nucleari. Ma ancora una volta sotto la forma impeccabile, qualcosa manca.
Martedì, 31 maggio: New Delhi: «Finmeccanica presto in black list»
L’annuncio di New Delhi: tutte le commesse militari vinte dal gruppo sono state cancellate. Strascichi dei sospetti su commessa da 560 milioni di dollari vinta da AgustaWestland per 12 elicotteri «di lusso», secondo l’accusa, dietro pagamento di mazzette a funzionari e, forse, politici indiani.
Mercoledì, 1 giugno: Cinque cose che sarebbe meglio fare ora che «ci hanno ridato i nostri marò»
Da quando Girone lo scorso weekend ha toccato il suolo italiano, la tentazione di strumentalizzare l’evento in Italia ha iniziato ad essere e sarà altissima, in linea con le speculazioni di carattere politico che hanno contraddistinto maggioranza e opposizione della destra per quattro anni. Ora che l’occasione per far rientrare l’isterismo mediatico si presenta su un vassoio d’argento, ci sono alcune cose che ritengo sarebbe bene (NON) fare nei giorni che verranno.
Venerdì, 3 giugno: La Corea del Nord sta con Trump
Mentre le presidenziali americane si avvicinano, la Corea del Nord ha già fatto la sua scelta: Donald Trump è l’uomo giusto per ricucire i rapporti con la superpotenza. Nell’ultima settimana la stampa nordcoreana ha dedicato ben due editoriali al magnate che pochi giorni fa ha conquistato la nomination repubblicana per la corsa alla Casa Bianca.