La nostra consueta rassegna del sabato, con tutti i migliori articoli dalla Cina della settimana. Iniziamo con i traditi di Fanya, alcuni piccoli risparmiatori che hanno visto volatilizzarsi i propri risparmi. Il rap del Capitale: Marx è uno degli anni ’90. La pubblicità di un detersivo con protagonisti cinesi e neri lancia il dibattito sul razzismo in Cina. La guerra dei parchi divertimento in Cina, quando mancano pochi giorni all’apertura dello Shanghai Disneyland Resort.
Lunedì 30 maggio – Dragonomics – I traditi di Fanya di Gabriele Battaglia
Avevano investito i propri risparmi con una società di gestione patrimoniale che garantiva ritorni sicuri e abbondanti. Dopo che i soldi si sono volatilizzati, sono scesi sul sentiero di guerra e, dato che nessuno li ascoltava, sono sbarcati in massa su Twitter, per una protesta che supera i confini della Cina.
Martedì 31 maggio – «Marx è uno degli anni ’90»: il rap del Capitale di Alessandra Colarizi
Dalle canzoni rosse al rap spinto; le vie della propaganda cinese sono infinite. Dopo il successo mediatico della campagna di reclutamento delle nuove leve in versione hip pop, stavolta a finire sullo spartito è niente meno che Karl Marx, eroe del Pantheon comunista cinese nonostante le sue origini teutoniche lo rendano un’icona controversa per un governo ossessionato dalla rivalutazione purista della cultura tradizionale locale.
Mercoledì 1 giugno – I cinesi sono razzisti? di Simone Pieranni
Il marchio di detersivo cinese Qiaobi è divenuto improvvisamente popolare: la causa è dovuta a un video pubblicitario ormai virale in rete, nel quale si vede una ragazza cinese «lavare» con la lavatrice un ragazzo nero, facendolo infine diventare un cinese, con tanto di maglietta bianchissima. Diffuso online, il video ha posto la Cina di fronte ai propri problemi, non detti, riguardo forme striscianti di razzismo.
Venerdì 3 giugno – Wenchan Ban – La guerra dei parchi di divertimento di Edoardo Gagliardi
I Wenchan Ban sono gli uffici di promozione delle industrie culturali che si trovano in molti governi locali cinesi. Il Wenchan Ban di China Files è diretto da Edoardo Gagliardi, e il suo compito è quello di raccontare e promuovere ogni due settimane le nuove storie di cinema, musica e dell’industria culturale cinese, del loro mercato e dei loro protagonisti.