La parabola discendente dell’Indian National Congress, che cola a picco. La pubblicità per le strade di Pyongyang. Auroville un po’ esperimento umano un po’ parco new age. Il porto iraniano dell’India. Il ritorno del marò Girone in Italia. Buone letture Lunedì, 23 maggio: Indian National Congress cercasi disperatamente
Giovedì 19 maggio si è concluso il conteggio dei voti che hanno interessato gli stati di Assam, West Bengal, Kerala, Pondicherry e Tamil Nadu, dove si votava per le elezioni del governo locale. L’esito del voto, senza grosse sorprese, delinea una serie di elementi utili per capire il contesto politico indiano attuale, dove il Bharatiya Janata Party (Bjp) continua la sua parabola ascendente, i partiti locali stravincono negli stati più grandi e l’Indian National Congress (Inc) diciamo che non sta colando a picco, ma si è proprio messo a scavare. Anticipando un problema macroscopico di vuoto politico per le prossime nazionali del 2019.
Martedì, 24 maggio: Mad Men fa capolino per le strade di Pyongyang
A Pyongyang sarebbe in corso una transizione verso una società dei consumi contenuta e controllata dalle linee del partito dei lavoratori di Kim Jong Un. Un indizio è il graduale aumento delle pubblicità negli spazi pubblici.
Mercoledì, 25 maggio: Auroville, un laboratorio sperimentale per l’Unità Umana
Nascosta tra le foreste indiane del Tamil Nadu sorge Auroville, la città dell’Aurora: un po’ luna park new age, un po’ esperimento (riuscito) per l’Unità Umana. Dal 1968, su 500 ettari un tempo aridi e ora a pieno titolo parte della foresta tropicale dell’India meridionale, una comunità di 2500 persone sperimenta pratiche di convivenza inedite, in attesa di raggiungere una «massa critica» che possa contagiare il resto del mondo fuori da Auroville. Cioè noi.
Giovedì, 26 maggio: Un porto iraniano per far ripartire la geopolitica indiana
In India si parla senza mezzi termini di «capolavoro» geopolitico di Narendra Modi. Un colpo da maestro che il premier indiano ha portato a segno all’inizio della settimana, firmando a Teheran un accordo per lo sviluppo del porto di Chabahar, nell’Iran meridionale a uno sputo dal confine pakistano. L’India ci metterà i soldi e le infrastrutture, garantendosi una via d’accesso conveniente per i propri prodotti in Afghanistan e, quindi, nel resto dell’Asia centrale. Aggirando il Pakistan e sfidando lo strapotere cinese nell’area.
Venerdì, 27 maggio: Il marò Girone tornerà «subito» in Italia, ma le condizioni le detta l’India
Esulta il governo italiano: «Con noi il 2 giugno». Ma un’eventuale presenza pubblica dei due fucilieri rischierebbe di infrangere i patti con i giudici indiani, che nella sentenza elencano sette condizioni vincolanti per il permesso del marò. Infrangerle equivarrebbe a un ritorno immediato di Girone in India.