Oggi in Cina – Un Apec nella storia

In by Gabriele Battaglia

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito l’ultimo vertice Apec produttivo e storico. Putin si lamenta del crollo dei prezzi del greggio, intanto gli armatori cinesi ringraziano e si arricchiscono. L’università dello Xinjiang offre corsi di uiguro per i militari. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, diminuisce il numero di studenti cinesi in dottorato negli Stati Uniti. SUMMIT APEC "STORICO"
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito “produttivo e storico” il vertice Apec appena svoltosi a Pechino.
Sono stati molteplici i risultati raggiunti dalla Cina, ma Wang mette ancora una volta in risalto la scelta dei membri Apec di “avviare uno studio strategico congiunto sulla “zona di libero scambio dell’Asia-Pacifico (FTAAP), che – insiste il ministro degli Esteri cinese – “segna l’avvio ufficiale del processo FTAAP”. Insomma, la Cina non molla la presa sul suo progetto alternativo a quello Usa di TPP, anche se entrambi i governi non parlano di piani concorrenti. Intanto cominciano le celebrazioni di Xi Jinping che è ormai messo sul piedistallo quanto Deng Xiaoping, o quasi.

MALE PER PUTIN, BENE PER LE PETROLIERE (E PER LA CINA)
Il crollo dei prezzi del greggio – che Vladimir Putin imputa a un complotto politico statunitense-Saudita (e probabilmente ha qualche ragione) – rende ricchi gli armatori. La Cina, secondo più grande importatore mondiale dopo gli Stati Uniti, sta infatti accelerando gli ordini di petrolio per approfittare dei grandi saldi. E tra l’altro, in un circolo virtuoso descritto da Bloomberg, il settore marittimo nel suo complesso risparmierà in un anno quasi 20 miliardi dollari in costi per il carburante, se i prezzi che sono crollati del 18 per cento dallo scorso novembre rimarranno sui livelli attuali.

COMBATTI IL TERRORISMO, IMPARA L’UIGURO
L’università dello Xinjiang ha iniziato il suo primo programma di lingua uigura per i militari cinesi e i funzionari del comando militare della regione autonoma. Il programma di lingua uigura dura un anno e mezzo. Il corso si propone di fornire ai partecipanti le competenze linguistiche necessarie per svolgere i propri compiti e si focalizza principalmente sulle capacità di comunicazione e di ascolto degli studenti, riporta il Quotidiano dello Xinjiang. A fine corso, gli studenti dovrebbero essere in grado di conversare in un uiguro di base, maneggiando circa 500 frasi collegate al proprio lavoro e circa 2.500 di uso comune.
Il progetto appare legato al nuovo principio guida lanciato dalla leadership cinese verso il problema dello Xinjiang: “Contatto interetnico, scambio e mescolanza”.

MENO STUDENTI CINESI NEGLI USA
Il numero di studenti cinesi che si iscrivono ai corsi di dottorato degli Stati Uniti è sceso per la prima volta dell’ultimo decennio, secondo un rapporto delle autorità scolastiche Usa.
L’1 per cento di iscrizioni in meno dalla Cina per il 2014 “colpisce un numero relativamente elevato di studenti in quanto i cinesi rappresentano il 33 per cento degli iscritti internazionali negli Stati Uniti", dice il rapporto.
Gli esperti collegano il calo a due fattori: l’impatto della campagna anticorruzione, che ha colpito il patrimonio di funzionari governativi, soliti a utilizzare i guadagni illeciti per finanziare l’istruzione all’estero dei propri pargoli; l’andamento dell’occupazione in Cina, con i laureati che fanno sempre più fatica a ottenere posti di lavoro che ripaghino il consistente investimento di una formazione all’estero.