Oggi in Asia – Suu Kyi, Obama e la transizione democratica

In by Gabriele Battaglia

Obama in visita in Myanmar discute di transizione democratica, persecuzioni ai rohingya e incontra la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi. La Corea del Nord ritrova nella Russia un prezioso alleato. Messo al bando un libro sul re della Thailandia. MYANMAR – Suu Kyi contro la legge elettorale

Aung San Suu Kyi, leader della National League for Democracy e Premio Nobel per la Pace, ha pubblicamente criticato la legge elettorale birmana che le impedisce tuttora di correre per le elezioni che si terranno nel 2015.

La donna infatti è madre di due cittadini stranieri (i figli di Suu Kyi hanno anche la nazionalità britannica).

Durante una conferenza stampa congiunta con Barack Obama, in visita in Myanmar, la leader politica birmana ha lamentato la lentezza delle riforme democratiche nel Paese e l’importanza degli aiuti stranieri.

Il presidente Usa ha confermato le parole di Suu Kyi: il processo di riforme “non è per nessuna ragione completo o irreversibile”.

Il presidente Usa si trova in questi giorni in visita a Naypyidaw, capitale del Myanmar, dove ha discusso di transizione democratica con il presidente Thein Sein e ha chiesto una risoluzione al problema delle persecuzioni ai danni della minoranza musulmana rohingya

COREA DEL NORD – Il ritrovato alleato russo

Se i rapporti tra Corea del Nord e Cina danno segnali di scricchiolio, Pyongyang volge lo sguardo a Mosca.

Il vice maresciallo Choe Ryong Hae, uno degli uomini più importanti del regime, andrà presto a Mosca come inviato speciale di Kim Jong Un.

Le date non sono ancora certe, il punto sono però i rapporti sempre più stretti con il Cremlino, quando sono trascorse poche settimane dall’incontro con Putin del ministro della Difesa, Hyon Yong Choi, e dopo mesi di accordi e contatti ai massimi livelli.

THAILANDIA – Al bando il libro contro il re

La polizia thailandese ha vietato l’importazione del libro di Andrea MacGregor Marshall A Kingdom in Crisis”.

Il libro costituirebbe un pericolo per il Paese perché considerato antimonarchico. L’ex reporter della Reuters, che oggi vive a Singapore, non ha risparmiato critiche a sovrano thailandese e al sistema di potere del Paese.

Violare il divieto può costare a fino a tre anni di carcere e quasi 2 mila euro di multa.

[Foto credit: telegraph.co.uk]