Oggi In Cina – Megamulta per Zhang Yimou

In by Simone

Il regista Zhang Yimou condannato a pagare 900mila euro per aver violato la politica del figlio unico. Inchiesta del Telegraph per verificare la chiusura dei campi di lavoro. La campagna anti-corruzione lanciata da Xi  sembra funzionare. Tokyo chiede una hotline per le tensioni con la Cina. Pechino chiede le scuse di Telecinco. La maximulta per Zhang

7,49 milioni di yuan (oltre 900mila euro): è la più alta multa mai comminata a famiglia cinese per la violazione della politica del figlio unico, che proprio di recente Pechino ha deciso di cambiare e parzialmente superare.

La famiglia in questione è pure famosa ed è quella del pluripremiato regista di culto Zhang Yimou, che ha violato le politiche di controllo delle nascite. Zhang e sua moglie Chen Ting “hanno tre figli, il che costituisce una violazione delle leggi di pianificazione familiare”, ha comunicato l’ufficio di pianificazione familiare di Wuxi. Da settimane si parla della situazione “illegale” di Zhang, ora la multa mette tutto nero su bianco.

L’ufficio di pianificazione familiare ha informato la coppia Zhang che avrebbe dovuto pagare una multa in denaro, o quello che chiama “spese sociali di mantenimento”, di quasi 7,49 milioni di yuan, per la violazione.

Campi di lavoro: li chiudono davvero

La Cina ha comunicato a novembre e confermato poco prima di capodanno che tutti i campi di lavoro forzato sarebbero stati chiusi. Il britannico Telegraph è andato a verificarlo facendosi un giro nei campi attorno a Pechino e conferma che sì, la Cina sta facendo sul serio: decine di migliaia di persone detenute senza processo stanno prendendo la via di casa.

Una serie di visite a sei enormi campi di lavoro, ha infatti rivelato che quattro sono già stati chiusi e altri due sono stati riconvertiti, uno in un centro di riabilitazione antidroga e l’altro nel secondo blocco di celle di una prigione locale. Notizia che arrivano dal resto del Paese, confermerebbero il trend.

La campagna anti-corruzione funziona

Non si sa come se la passino le tigri, le mosche però stanno stringendo la cinghia. Sembra infatti che – almeno secondo Beijing News – i “benefit aggiuntivi” della maggior parte dei funzionari di basso livello siano scesi lo scorso anno, segno che gli sforzi del presidente Xi Jinping per reprimere le “stravaganze” dei funzionari (“colpire sia le tigri sia le mosce”, appunto) ha un certo effetto.

Circa il 95 per cento dei lavoratori del Partito Comunista intervistati ha dichiarato di non avere ricevuto alcun benefit nel corso del 2013. Alla domanda specifica, quattro su cinque dicono che l’anno scorso non hanno ottenuto alcun favore in virtù della propria posizione di potere, il che era invece una norma in passato. E uno schiacciante 92 per cento ha detto che i vantaggi che vanno al di là del proprio salario sono diminuiti, mentre molti hanno anche aggiunto che il lavoro si è fatto invece più duro. Resta qualche dubbio sull’attendibilità.

Il Giappone vuole la hotline

Il Giappone, da lungo tempo ai ferri corti con la Cina per vicende territoriali e non solo, ha ribadito le proprie regioni in Europa, difendendo la visita del Primo ministro Shinzo Abe al sacrario dove sono sepolti i criminali di guerra nipponici e ribadendo la richiesta di una hotline di emergenza tra Tokyo e Pechino.

Parlando a una conferenza stampa con i loro omologhi francesi, il ministro della Difesa del Giappone Itsunori Onodera e il ministro degli Esteri Fumio Kishida hanno detto che l’unico obiettivo di Tokyo consiste nel voler costruire una pace duratura nella regione dell’Asia-Pacifico. “Abbiamo bisogno di un numero verde per avviare il dialogo”, ha detto Onodera. “Ne abbiamo parlato con la Cina, ma purtroppo il dialogo non si è avviato; tuttavia dobbiamo insistere”.

Telecinco chida scusa

Pechino ha chiesto a Telecinco, la media company spagnola, di chiedere scusa per avere insultato il popolo cinese e di evitare che simili errori accadano ancora in futuro, comunica il ministero degli Affari Esteri di Pechino.

Cosa ha combinato la Tv di Berlusconi? Durante il proprio gala di Capodanno, ha trasmesso uno spettacolo intitolato “Mesa para Dos” (“una tavola per due”), dove compariva un clown travestito con “un costume esagerato della dinastia Qing (1644-1911) – dice China Daily con un lungo codino, che recitava la parte del cameriere di un ristorante cinese che serve clienti spagnoli” (il codino, va ricordato, simboleggia l’asservimento dei cinesi han durante il dominio della dinastia Qing, di origine mancese).

China Daily sottolinea che, durante lo show, gli avventori dicono ben due volte “gilipolla Este es Chino”, che significa “questo cinese è stupido”. L’ambasciata cinese a Madrid ha protestato ufficialmente e i media di Pechino sottolineano che i 180mila cittadini cinesi in Spagna si sentono ora offesi, aggiungendo che la mancanza di rispetto può ritorcersi contro gli spagnoli presenti oltre Muraglia.

[Foto credit: berline.de]