Oggi in Cina – Più sicurezza negli ospedali

In by Gabriele Battaglia

In media in Cina ci sarebbero 27 aggressioni all’anno nei confronti dei medici ospedalieri. la portaerei Liaoning arriva nel Mar cinese meridionale. Un piano quinquennale per la disciplina interna al partito: la Commissione centrale di ispezione e disciplina avrà più poteri. Un primo bilancio della FTZ di Shanghai e la semplificazione amministrativa per le petizioni online. Assalto al dottore

Secondo l’Associazione degli Ospedali cinesi, nelle cliniche del Paese si verificherebbero in media 27 aggressioni all’anno nei confronti di dottori e infermieri. Gli autori sono generalmente i pazienti e non necessariamente quelli afflitti da problemi psichiatrici. Sette medici sono stati uccisi e 28 feriti in 11 attacchi avvenuti lo scorso anno.

Alcuni ospedali hanno intensificato le misure di sicurezza per il personale medico, arrivando persino a fornire armi antisommossa ai sigoli “camici bianchi”, come peperoncino spray, manganelli e scudi. Due ospedali di Shanghai hanno iniziato lezioni di taekwondo per i medici dopo un attacco avvenuto il mese scorso a Wenling, nello Zhejiang, dove un medico è stato accoltellato a morte.

Da quel giorno, anche Wang Tao – chirurgo di un ospedale pubblico a Pechino, intervistato dal South China Morning Post – tiene una spranga di metallo nel proprio ambulatorio e confessa di tenersi a distanza di sicurezza dai pazienti per tenerli d’occhio.

Alla radice del fenomeno, dicono gli stessi medici, c’è la sfiducia dei pazienti e l’ostilità verso un sistema sanitario che funziona male, con le assicurazioni sanitarie che non bastano a coprire le spese e il malato si sente spesso abbandonato. Si scopre così che due disagi si mischiano e si scontrsano: quello dei pazienti, disperati, e quello dello stesso personale medico, costretto a turni massacranti per stipendi non all’altezza.

Liaoning nel Mar cinese meridionale

Mentre nel Mar Cinese Orientale continuano le polemiche sull’istituzione della Air Defense Identification Zone (Adiz) cinese, in quello Meridionale è arrivata la Liaoning, la prima portaerei cinese, che dopo aver superato lo stretto di Formosa (Taiwan) ha attraccato nel porto di Sanya, che si trova nell’isola meridionale di Hainan ed è il primo porto militare creato dall’Esercito Popolare di Liberazione in quella zona.

La nave è accompagnata da due incrociatori antimissile e due fregate, e si dirigerà in seguito nell’Oceano Indiano, per una serie di esercitazioni. La Liaoning fa di solito base nel porto di Qingdao, nello Shandong, e questo è il suo primo viaggio transoceanico.
Intanto, il viaggio in Cina del vicepresidente Usa Joe Biden, previsto per la prossima settimana, dovrebbe secondo gli analisti stemperare un po’ delle tensioni che si sono accumulate in questi giorni.

Piano quinquennale della disciplina

Il Partito comunista cinese sostituirà le procedure interne di disciplina che sono in vigore dal 1982, giudicate inefficienti. Più trasparenza ma anche più severità, nel tentativo di andare oltre il “doppio regime” che provoca conflitto di competenze e quindi ampia discrezionalità e possibilità di abuso.

Oggi, i funzionari locali possono essere indagati sia dalla Commissione Centrale di Ispezione e Disciplina, sia dagli organismi periferici, in futuro sarà il primo organismo ad avere la precedenza.

Oltre ad accentrare il controllo del Partito, misura del tutto in linea con la campagna anticorruzione lanciata circa un anno fa dalla nuova leadership, il nuovo “piano quinquennale” (tale sarà il tempo di implementazione) dovrebbe evitare gli abusi, come quelli a cui è stato sottoposto l’ingegnere civile Yu Qiyi, messo sotto custodia per 38 giorni e morto a seguito delle torture di alcuni funzionari locali, in seguito processati e condannati.


Free Trade Zone di Shanghai: primo bilancio

Più di 1.400 aziende si sono registrate nella zona di libero scambio di Shanghai nei primi due mesi dal suo lancio. Ai Baojun, il funzionario capo del comitato amministrativo della FTZ si dice soddisfatto, smentendo le critiche secondo cui la scarsa chiarezza amministrativa aveva dissuaso molte imprese dal tentativo di entrare nel futuro polo economico-finanziario della metropoli sullo Huangpu.

Secondo Ai, 1.434 aziende si sono già registrate, con altre 6.000 che stanno completando le procedure di applicazione. All’apertura, solo due banche straniere avevano insediato proprie succursali nella FTZ, ma ora – secondo Ai – sarebbero già 12, con HSBC e Deutsche Bank tra gli ultimi arrivi.

Petizioni online

Potremmo definirla “semplificazione amministrativa”. La Cina incoraggerà le persone che desiderano presentare petizioni circa ingiustizie subite a farlo online, invece di portare le loro rimostranze direttamente ai funzionari, sobbarcandosi spesso lunghi viaggi per giungere a Pechino e correndo il rischio di essere intercettati e sbattuti nelle “prigioni nere”, strutture illegali di detenzione di cui si servono molti governi locali per impedire ai cittadini di far conoscere gli abusi alle istanze superiori.

Quello delle petizioni è un sistema antico e dalle radici profonde, in cui i firmatari cercano di portare controversie che li riguardano – che vanno dalla corruzione all’esproprio di terre – ai più alti livelli della giustizia centrale, poiché non si fidano delle corti locali. Ma le speranze che la petizione sia accolta sono minime.

Ora, i funzionari dell’agenzia responsabile per la gestione delle petizioni – l’Ufficio di Stato per le Lettere e gli Appelli – sostengono che i petizionisti verrebbero serviti molto meglio da un sistema online, che permetterebbe loro di monitorare il proprio caso e che fornirebbe costanti feedback sul funzionamento del sistema.

[Foto: scmp.com]