Oggi in Cina – Hong Kong, prova di forza

In by Gabriele Battaglia

Gli studenti di Hong Kong hanno fatto appello per un raduno di massa ad Admirality oggi alle 19:30. Arrestate in Cina 40 persone per solidarietà con il movimento di Occupy. Azione dimostrativa di Greenpeace nel centro di Pechino. Attesa per la partita Brasile-Argentina di sabato, ma l’aria a Pechino è irrespirabile. Giro di vite nella commissione per lo sviluppo. Poche possibilità per il ritorno del Dalai Lama in Tibet. HK – PROVA DI FORZA
I leader degli studenti hanno fatto appello per un raduno di massa ad Admiralty stasera alle 19:30, dopo che il segretario in Capo Carrie Lam ha annullato l’incontro programmato per oggi. Il governo ha cancellato l’appuntamento definendolo “non costruttivo” poiché gli studenti avevano precedentemente annunciato il mantenimento dei blocchi stradali e minacciato nuove manifestazioni come strumento di pressione sulla controparte nel corso dei colloqui. Secondo Lam, gli studenti non possono tenere in ostaggio la città come arma per far valere le proprie ragioni.
Da qualche giorno, con il passaggio della protesta dalla fase di piazza alla fase più politica, i numeri dei manifestanti sono scesi sensibilmente e la giornata si tradurrà quindi in una prova di forza per contarsi e vedere quanto può tenere il movimento, in una guerra di posizione che si prefigura lunga. Non è detto che tirarla per le lunghe sia anche il desiderio di Pechino, dove il presidente Xi Jinping è atteso dal plenum del Politburo il 20-23 ottobre e dal summit dell’Apec a novembre; una situazione hongkonghese in ebollizione potrebbe indebolirlo. Non si può escludere quindi che il governo di HK ricorra all’intervento della polizia per risolvere in fretta la questione ma, come già visto all’inizio delle agitazioni, questo rischia di far scendere ancora più gente in strada.
Nel frattempo, sia l’agenzia anticorruzione di Hong Kong sia la polizia australiana hanno lanciato due separate inchieste sui 50 milioni di dollari di HK (oltre 5 milioni di euro) che la compagnia Ugl avrebbe versato al Chief Executive Leung Chun-Ying nel 2011, pochi giorni prima che si candidasse alla guida di Hong Kong. Come se non bastasse, il Liaison Office dell’ex colonia britannica, che gestisce i rapporti tra Pechino e la locale amministrazione, ha comunicato che il suo sito è stato preso di mira dagli hacker.

HK – ARRESTI IN CINA
Le tensioni hongkonghesi si riflettono in Cina, dove circa 40 persone sarebbero state arrestate per avere espresso solidarietà nei confronti di Occupy nelle ultime settimane. L’ultimo caso riguarda una decina di artisti, che stavano assistendo a un reading di poesie con riferimenti alle vicende dell’ex colonia britannica. Il nervosismo delle autorità è aumentato dopo che giovedì è circolato l’appello a farsi “una passeggiata” in piazza Tian’anmen, domenica prossima, esibendo un ombrello. Particolarmente presa di mira è la comunità di Songzhuang, un villaggio di artisti alla periferia orientale di Pechino.

INQUINAMENTO – AZIONE GREENPEACE
Stamattina presto, Greenpeace Asia ha effettuato un’azione dimostrativa nel centro di Pechino, proiettando sulla famosa “Torre del Tamburo” la scritta “Blue Sky Now!”, in inglese e in cinese [vedi allegato]. Stiamo cercando di contattare gli autori per farcela raccontare meglio.

INQUINAMENTO – KAKA’ BARRICATO IN ALBERGO
Sabato a Pechino si gioca Brasile-Argentina nel famoso “Nido”, lo stadio olimpico. Disgraziatamente il match capita nella settimana più irrespirabile degli ultimi mesi, con l’inquinamento che si aggira stabilmente a livello 400, definito “pericoloso” dagli standard internazionali (in base ai quali, l’aria è accettabile se non supera livello 50). I media anglofoni chiamano da anni questa situazione “airpocalypse”, definizione che non fa più ridere nessuno.
I giocatori del Brasile sono da giorni barricati in un albergo di lusso dotato, si immagina, di ottimi filtri dell’aria (a differenza di casa mia). Cosa non si fa per i soldi cinesi.

GIRO DI VITE NELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO
Giro di vite anticorruzione nella Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (NDRC), con 19 funzionari messi sotto inchiesta nel periodo che va da maggio 2013 a settembre 2014. Lo comunicano i media cinesi secondo cui “la recente raffica di casi di corruzione dà un’idea del potere che i funzionari della NDRC sono in grado di esercitare”. La commissione è fondamentale, perché di fatto mette in pratica tutte le riforme e le trasformazioni decise dalla leadership. Si occupa della pianificazione economica, approva i maggiori investimenti, le fusioni e le acquisizioni; ha inoltre il potere di influenzare i prezzi delle materie prime. È quindi l’istituto chiave nel grande processo di riforme deciso nel novembre di un anno fa. Ora, resta da vedere se la “pulizia” al suo interno sia funzionale a una maggiore efficienza o finirà invece per rallenterne il lavoro.

PORTA IN FACCIA AL DALAI LAMA
La Cina ha “messo in dubbio” la possibilità che il Dalai Lama torni in Tibet, dopo che il leader spirituale e un funzionario cinese della regione autonoma avevano lasciato intendere che una visita era stata precedentemente discussa in via informale.
“Quello di cui ha bisogno il Dalai Lama non è il cosiddetto ritorno in Tibet, ma che rinunci alla sua posizione e alla sua condotta orientate alla divisione della Cina”, ha detto Hong Lei, portavoce del ministero degli Esteri cinese. “Questo gli farà solo bene”.

[Foto credit: latimes.com]