Oggi in Cina – Gli affari offshore della leadership

In by Gabriele Battaglia

Gli affari offshore della leadership cinese, svelati dal Consortium of Investigative Journalist. Il ricordo del maestro Abbado a Pechino. L’attacco di hacker ai siti non registrati con dominio .cn. La Cina sviluppa un’unità di pattugliamento da 10 tonnellate che agirà nell’area delle isole Paracelse. NOMENKLATURA OFFSHORE

Il cognato del presidente Xi Jinping e i due figli dell’ex premier Wen Jiabao sono i più noti personaggi che avrebbero esportato capitali cinesi in paradisi fiscali offshore, in particolare alle Isole Vergini Britanniche.
È quanto emerge da un’ampia inchiesta dell’International Consortium of Investigative Journalists, il network globale di giornalisti investigativi legati a un think-tank Usa.

L’inchiesta appare decisamente in continuità con i precedenti “scoop” di Bloomberg e New York Times, che prendevano di mira le ricchezze delle famiglie Xi e Wen (il secondo è valso il pulitzer ai suoi autori): amplia notevolmente lo spettro d’indagine, facendo nomi e cognomi di “principini rossi” (figli o discendenti dei pezzi grossi del Partito) o di imprenditori di grido che puntualmente e con continuità, mettono le proprie fortune in solidi forzieri occulti e all’estero.

Il che non configura necessariamente reati, ma è estremamente sensibile dal punto di vista politico: mentre la nuova leadership lancia la campagna anticorruzione “contro le tigri e le mosche” e l’economia cinese rallenta, si scopre che ai piani alti del potere (o nel suo guanxi) c’è chi si mette al riparo da eventuali burrasche.

Tra i pezzi grossi che compaiono nell’inchiesta , si scopre che Deng Jiagui, il cognato di Xi, aveva nel 2008 il 50 per cento di una compagnia immobiliare registrata alle Isole Vergini; sempre fino al 2008, Wen Yunsong, il figlio di Wen Jiabao, aveva una società di consulenza alle Isole Vergini, mentre sua sorella Wen Ruchun (nota anche come Lily Chang) e il di lei marito, Liu Chunhang, avevano una società di consulenza ampiamente foraggiata da JP Morgan, il che fa nascere il sospetto che i due abbiano avvantaggiato la banca nelle sue operazioni in Cina (fatto già evidenziato da tempo dal NYT).
Altri nomi di grido sono discendenti o parenti di Deng Xiaoping, Li Peng e Hu Jintao, e imprenditori di grido, come i fondatori del gigante internet Tencent e la miliardaria del mattone Zhang Xin, fodatrice dell’immobiliare Soho

ABBADO D’ORIENTE

Il grande direttore d’orchestra italiano compare in un articolo dell’hongkonghese South China Morning Post, che lo celebra rispettosamente e ricorda un aneddoto che risale al 1973, quando il maestro diresse la Wiener Philarmoniker a Pechino (unico caso di ensemble occidentale ammesso nei giorni della Rivoluzione Culturale) e, tra le altre cose, fece loro suonare “Il concerto per piano del Fiume Giallo”, un’”opera modello” voluta dalla moglie di Mao Zedong, Jiang Qing, senza aver fatto alcuna prova e dopo aver visto lo spartito una sola volta.

ATTACCO INTERNET

Chi si trova in Cina non ha potuto accedere ieri, per circa un’ora, a molti siti internet non registrati con il dominio .cn. Provando ad accedere a domini di primo livello come .com, .net e .org, compreso Sina Weibo, si veniva reindirizzati a una pagina vuota gestita da una società di tecnologia statunitense legata alla controversa setta Falun Gong, illegale in Cina.

Il fenomeno ha avuto inizio alle 15:00. Molti esperti parlano di un attacco di hackers, mentre la compagnia tecnologica implicata nega ogni addebito.

PATTUGLIATORE SENSIBILE

Una nave da guerra cinese – un pattugliatore – sarà ormeggiata stabilmente nel porto di Sansha, in una delle isole Paracelse contese nel Mar Cinese Meridionale. Nel frattempo, la Cina annuncia che sta per costruire la più grande unità navale di questo genere al mondo, un pattugliatore da 10mila tonnellate.

Mentre i vicini si preoccupano, Pechino comunica che non c’è niente di strano: la Cina sta solo cercando di colmare il gap che la divide dagli altri player nell’area