Oggi in Asia – Attacco contro gli operatori anti-polio

In by Simone

In Pakistan non si fermano gli assalti e gli attacchi contro gli operatori per le campagne di vaccinazione anti-polio. In Thailandia un leader delle camicie rosse filogovernative è stato ferito in un attentato. Seul vara nuove misure per prevenire i furti di dati.PAKISTAN – Attacco contro gli operatori per le vaccinazioni anti-poliomielite

Almeno sette persone sono rimaste uccise in un attacco contro una pattuglia di agenti di sicurezza che scortava alcuni operatori sanitari impegnati nella somministrazione di vaccini antipolio. L’episodio si è verificato nel distretto di Charsadda al confine con l’Afghanistan.

L’attacco è l’ultimo di una serie di eventi che ha segnato la settimana. Sei guardie frontaliere sono state uccise durante un attentato mentre scortavano un ciclista spagnolo in Beluchistan, sul confine tra i due paesi centroasiatici.

Il giorno prima nella stessa zona altre 28 persone sono morte nell’esplosione di un autobus. Il gruppo di militanti sunniti Laskar-i-Jhangvi ha rivendicato la responsabilità. Negli scontri, rivelano fonti militari, sono morti militari, terroristi ma anche diversi civili, tra cui bambini.

THAILANDIA – Spari contro leader delle camicie rosse

 
Kwanchai Praipana, noto dj e attivista pro-Shinawatra è stato ferito in un attentato questa mattina a Udon Thani, a 450 km a nordest di Bangkok. L’attacco è stato portato da parte di un uomo ancora non identificato. La cittadina si trova in una regione di poco più di un milione di abitanti, principalmente rurale e roccaforte del partito di maggioranza.
 

La vittima è considerato uno di leader del movimento delle camicie rosse della regione. Pochi giorni fa a Reuters aveva affermato che il movimento avrebbe lottato nel caso l’esercito avesse portato a termine un nuovo golpe, come quello che nel 2006 destituì l’allora premier Thaksin Shinawatra.

L’assalto è avvenuto un giorno dopo l’imposizione dello stato di emergenza nella capitale da parte del governo di Yingluck Shinawatra, nel tentativo di fermare le manifestazioni dell’opposizione che la vuole  scalzare e chiede l’istituzione di un non meglio precisato consiglio del popolo che, senza elezioni, guidi il paese per due anni e riformi il sistema politico.

COREA DEL SUD – Misure contro il furto di dati

La Corea del Sud adotterà misure più stringenti contro le compagnie che non tuteleranno i propri clienti dal furto di dati. A far muovere la Commissione di supervisione delle operazioni finanziarie è stato il furto dei dati personali di almeno 20 milioni di clienti di banche e utenti di carte di credito, vale a dire circa il 40 per cento dell’intera popolazione sudcoreana.

Se un fatto del genere dovesse ripetersi la società coinvolta sarà chiusa e la dirigenza non potrà più lavorare in questo settore”, ha annunciato Shin Je-yoon, direttore della Financial Supervisory Commission (FSC). Lo scandalo ha segnato la società sudcoreana, in cui l’uso delle carte di credito è molto diffuso.

I dati sono stati trafugati da un informatico del Korea Credit Bureau, consulente per le tre compagnie coinvolte nella vicenda, la KB Kookmin Card, la Lotte Card e la NH NongHyup Bank, sospese per tre mesi e i cui dirigenti saranno soggetti ad azioni disciplinari.

Dall’inizio della settimana, rivela l’agenzia France Presse, almeno due milioni di utenti hanno disdetto la propria carta di credito o ne hanno richiesta una nuova. Quanto accaduto è tra i più gravi furti di dati in Corea del Sud. Appena il mese scorso un impiegato della Citibank Korea fu arrestato per aver trafugato i dati di 34mila clienti. Nel 2012 il secondo gestore di telefonia mobile del Paese subì il furto delle informazioni su 8,7 milioni di persone.

[Foto credit: irinnews.org]