Oggi in Cina – Espulso il capo dell’esercito in Xinjiang

In by Gabriele Battaglia

A meno di una settimana dall’attentato di Piazza Tian’anmen, Il Partito comunista cinese ha deciso di espellere il generale Peng Yong, capo dell’Elp in Xinjiang. Li Keqiang ha affermato la necessità di trovare un giusto equilibrio tra modernizzazione dell’economia e crescita. Infine, le truffe dei Buddha viventi sul web. Espulso il capo militare dello Xinjiang

Il Partito Comunista cinese ha espulso dalle proprie fila il Generale Peng Yong, comandante militare dello Xinjiang. Lo riferisce il Xinjiang Daily, senza specificare altro. L’espulsione avviene meno di una settimana dopo l’attentato di piazza Tian’anmen di cui sono stati accusati elementi legati al separatismo uiguro, l’etnia turcofona e musulmana della regione all’estremo ovest della Cina.

Il generale Peng Yong, nominato comandante della regione militare dello Xinjiang nel luglio del 2011, è stato rimosso dal proprio incarico di membro del Comitato permanente del Partito comunista cinese dello Xinjiang, riporta laconicamente il comunicato.

Intanto, in un comunicato inviato a Afp domenica, Radio Free Asia (Rfa) ha detto che Usmen Hasan, l’ uomo che alla guida della Jeep avrebbe compiuto l’attentato di lunedì scorso con sua moglie e sua madre, avrebbe agito per vendetta personale a causa di una doppia tragedia.

Citando due fonti anonime uigure, Rfa ha detto che Hasan, 33 anni, aveva perso un familiare durante i disordini etnici del luglio 2009 nella capitale dello Xinjiang, Urumqi. In seguito, suo fratello più giovane sarebbe morto in un misterioso incidente stradale di cui Hasan avrebbe incolpato un cinese della maggioranza Han e le autorità.

Li Keqiang: ‘equilibrio tra crescita e modernizzazione’

Il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che il Dragone deve trovare un giusto equilibrio tra modernizzazione dell’economia e ritmi di crescita.
In un incontro con i manager delle maggiori industrie cinesi, Li avrebbe affermato che “la Cina è già entrata in una nuova fase di sviluppo. Mantenere un tasso di crescita alto come in passato non è realistico, ma lo sviluppo è comunque il fondamento per risolvere molti problemi”, riportano i media di Stato.

“In un grande Paese da 1,3 miliardi di persone – ha detto Li – non c’è un ritmo di sviluppo certo per far fronte ai tanti problemi, specialmente quello di preservare i posti di lavoro”.
Il premier ha quindi concluso che la Cina ha bisogno di trovare un “punto di equilibrio aureo” tra la ristrutturazione dell’economia e il “mantenimento di un tasso di crescita ragionevole” per garantire un’ulteriore creazione di posti di lavoro. Quest’anno, si prevede che la crescita cinese si attesterà sui 7,5 punti percentuali, il tasso più basso degli ultimi 23 anni.

Le dichiarazioni di Li arrivano pochi giorni prima del Terzo Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista, che si terrà dal 9 al 12 novembre. In quella sede, verranno lanciate le riforme economiche e sociali che dovranno riconfigurare il modello di crescita cinese.

I falsi Buddha spopolano sul web

L’ultimo clamoroso esempio di bolla speculativa cinese è quella dei Buddha. Secondo il Global Times, decine di utenti del microblog Weibo si farebbero passare per “Buddha viventi” e si qualificherebbero come “rinpoche” (monaci lamaisti di alto rango), raccogliendo migliaia di follower e dispensando consigli spirituali in cambio di denaro.

Il buddhismo tibetano – riporta il giornale – ha negli ultimi anni fatto molti proseliti tra i cinesi han e proprio di etnia han sarebbe la maggior parte dei truffatori. Secondo gli esperti di studi religiosi, i “Buddha viventi” riconosciuti dai fedeli tibetani sarebbero circa duemila, molti di più invece quelli che spopolano su Weibo.

Uno dei casi riportati è quello di un utente chiamato “Danba Buddha”, un Han residente a Pechino il cui vero nome è Wang Yongqiang, che aveva 28.900 follower, poi scesi a 400 una volta smascherato.
Nel 2011, Danba Buddha aveva organizzato un evento di Dharma facendo pagare 200 yuan (32,80 dollari ) a ogni partecipante. Aveva inoltre suggerito ai seguaci di non recarsi di persona alla manifestazione – andava benissimo la partecipazione online – perché la presenza di troppe persone avrebbe potuto creare problemi.

[Foto: Reuters]