Oggi in Cina – Anticorruzione, linee guida per il 2015

In by Gabriele Battaglia

Conclusasi da poco un’importante sessione plenaria della commissione anticorruzione del Pcc. Riaffermata la priorità alla lotta al malaffare. Sedici ufficiali dell’esercito posti sotto inchiesta. Nuove linee guida per unificare il sistema pensionistico nazionale. Xiaomi lancia la sua sfida a Apple e Samsung. Sciopero dei taxisti in diverse località. ANTICORRUZIONE 2015

Si è appena conclusa l’importante sessione plenaria della Commissione centrale di ispezione e Disciplina, cioè l’agenzia anticorruzione del Partito comunista cinese.

È l’organismo che negli ultimi due anni ha assunto un ruolo chiave, perché la lotta al malaffare è in questa fase storica anche e soprattutto un’operazione egualitaria e di rimozione degli interessi costituiti che frenano le riforme. Non si dimentichi che in tutti i sondaggi i cinesi mettono la corruzione come primo problema del Paese.

Nel comunicato finale della sessione plenaria, si riafferma che la priorità per il 2015 sarà il rafforzamento della gestione interna e l’attuazione delle politiche volute dalla leadership. Si assiste cioè a una centralizzazione delle funzioni disciplinari.

La commissione comunica agli alti funzionari di "rigare dritto" e che clientelismo, falsità e adulazione non saranno tollerati. Tutte le imprese statali (SOE) sotto del governo centrale saranno soggette a ispezioni e controlli e i capi locali del Partito, i dipartimenti governativi e il management delle imprese statali saranno ritenuti responsabili di eventuali casi di corruzione.

Gli organi di ispezione disciplinare rafforzeranno anche la cooperazione internazionale per la caccia ai funzionari in fuga (l’operazione “caccia alla volpe”) e il recupero dei beni (il che pone il problema dell’extraterritorialità). Gli stessi ispettori “che guardano dall’altra parte” saranno sostituiti e puniti.

MILITARI ALLA GOGNA

E a proposito dell’ondata moralizzatrice, l‘Esercito Popolare di Liberazione ha comunicato una lista di sedici alti ufficiali che sono stati messi sotto inchiesta per corruzione negli ultimi due anni.

Ogni tanto, nomi e cognomi erano stati fatti anche i passato, ma mai così tanti. L’esercito è un crogiolo di corruzione e la leadership l’ha preso di mira da quando alcuni esperti hanno sostenuto che, in caso di guerra, non sarebbe neanche in grado di combattere da quanto è marcio all’interno

ARRIVANO I CONTRIBUTI PENSIONISTICI

Nel tentativo di darsi un welfare efficiente, la Cina ha presentato nuove linee guida per unificare il sistema pensionistico e livellare l’enorme gap tra le pensioni del settore pubblico e del settore privato.

In base al nuovo regime, circa 40 milioni di pubblici funzionari dovranno ora pagare i contributi. Verseranno ogni mese l’8 per cento dei propri salari, mentre sarà a carico dei datori di lavoro il versamento mensile del 20 per cento dello stipendio del dipendente.

Nei mesi scorsi, la politica dei contributi inserita a titolo sperimentale qua e là aveva suscitato uno sciopero degli insegnanti, che la percepivano come uno scippo in busta paga.

XIAOMI ALL’ATTACCO

Il produttore di telefonini cinese – terzo nella classifica mondiale – lancia il nuovo modello “Mi Note” e lancia la sfida a iPhone e Samsung.

Il nuovo aggeggio, che costa un terzo dell’iPhone 6, potrà comandare a distanza gli altri device elettronici di marca Xiaomi, come lavatrici, purificatori dell’aria (necessari da queste parti) e videocamere di sorveglianza.

Xiaomi ha venduto più di 61 milioni di cellulari nel 2014, con una crescita del 227 per cento rispetto all’anno precedente. La compagnia è anche i trattative con Facebook per un’eventuale unione di forze.

SCIOPERO DEI TAXISTI

Si è allargato in mezza Cina lo sciopero dei taxisti, che denunciano spese crescenti, l’eccessivo potere delle imprese di taxi e la concorrenza di un’ondata di nuove applicazioni, tra cui Uber.

Diversi giornali li appoggiano. In un editoriale pubblicato il 6 gennaio, il Quotidiano del Popolo ha descritto il sistema attuale come "deformato" e ha chiesto la fine del monopolio da parte delle imprese di taxi, eredi delle vecchie danwei (unità di lavoro di epoca maoista) e spesso nelle mani di tycoon con i ganci giusti che fanno operazioni di cartello.

È il momento di riformare il sistema di taxi – dice l’editoriale –. In questioni di mercato, dovrebbero essere il mercato a decidere”.Il Renmin Ribao sposa Adam Smith. 

[Foto credit: presstv.ir]