Oggi in Asia – Pakistan verso il bando della rete Haqqani

In Uncategorized by Gabriele Battaglia

Il Pakistan sembra intenzionato a rendere illegale la rete Haqqani, uno dei principali gruppi militanti che gravitano attorno alla galassia talebana. Pena di morte per il soldato che lo scorso anno uccise cinque suoi commilitoni e una guardia di frontiera. Arrestata per street art la compagna dell’artista francese Clet Abraham. PAKISTAN – Rete Haqqani verso l’illegalità

Il Pakistan sembra intenzionato a rendere illegale la rete Haqqani, uno dei principali gruppi militanti che gravitano attorno alla galassia talebana. L’annuncio ufficiale, scrive la Reuters, sarà dato nelle prossime settimane.

La decisione,di cui dà conto anche l’Express Tribune, sembra essere stata presa all’indomani delle esortazioni del segretario di Stato Usa, John Kerry, al premier Nawaz Sharif affinché intensifichi la lotta contro I turbanti neri.

La messa al bando degli Haqqani rientra nell’attuazione del piano d’azione nazionale lanciato dal governo dopo l’assalto del mese corso a una scuola di Peshawar, che fece 134 morti.

Il gruppo, che agisce in particolare in Afghanistan e che si sospetta abbia legami con settori dell’intelligence pakistana in chiave anti-indiana, è uno dei principali bersagli statunitensi, sebbene un tempo foraggiato dalla Cia.

COREA DEL SUD – Chiesta la pena di morte per il soldato che uccise i commilitoni

La procura militare sudcoreana ha chiesto la pena di morte per il soldato che lo scorso anno uccise cinque suoi commilitoni e una guardia di frontiera, vicino al confine con la Corea del Nord.

Per gli inquirenti, il sergente Lim, di 22anni, agì in modo premeditato e crudele, prima lanciando una granata e poi aprendo il fuoco contro altri militari. Lim fu catturato dopo una fuga di 24 ore, al termine della quale tentò di suicidarsi sparandosi al petto.

Il caso, assieme ad altri episodi di violenza tra le truppe, aprì un dibattito sulle condizioni durante il servizio di leva obbligatoria nel Paese e tra i soldati dispiegati lungo la frontiera militarizzata con il Nord.

GIAPPONE – Quando la street art costa la libertà

Mami Urakawa, compagna dell’artista di strada francese Clet Abraham, è stata arrestata dalla polizia di Osaka, Giappone centrale.

Da più di 10 giorni si trova in stato di fermo con l’accusa di aver infranto il codice stradale: è stata sorpresa da videocamere di sorveglianza ad attaccare adesivi sui cartelli stradali, "annullandone la validità".

Sono almeno 90 i luoghi – tra Osaka e la vicina Kyoto — colpiti dall’arte di Clet. Per l’artista francese, famoso ad esempio per gli adesivi che rappresentano uomini stilizzati che sorreggono la barra del segnale di divieto d’accesso, il senso della sua arte è sfidare l’autorità rappresentata dai cartelli stradali.