Oggi in Cina – Le “riforme profonde” del Plenum

In by Gabriele Battaglia

A Pechino si è chiuso il Plenum del Pcc. L’11 novembre in Cina è Shopping Festival, un’iniziativa lanciata dal colosso dell’ecommerce Alibaba. Solo l’anno scorso, i cinesi hanno speso 3,1 miliardi di dollari. Le critiche alla Cina per i suoi aiuti miseri alle Filippine. I dati preoccupanti sui bambini di strada: su un milione e mezzo, 100mila sono dello Xinjiang. Concluso il terzo Plenum, resta un annuncio di "riforme profonde"

È una piano per “riforme profonde”, come recita il comunicato finale, quello approvato nei quattro giorni del terzo Plenum del diciottesimo comitato centrale del Partito comunista cinese che si è chiuso oggi a Pechino. Chi si attendeva riforme dettagliate oggi ha avuto soltanto un lungo comunicato che delineato gli obiettivi per entro il 2020.

Tra gli aspetti più citati c’è il ruolo “decisivo” che l’economia di mercato dovrà giocare nell’allocazione delle risorse. Un cambio di terminologia rispetto al passato quando le forze del mercato erano definite “fondamentali”.

L’attuazione delle riforme sarà affidata a un gruppo di lavoro, una sorta di direttorio che dovrà guidare la ristrutturazione del sistema economico. L’assemblea plenaria ha inoltre deciso l’istituzione di un comitato per la sicurezza dello stato, un organismo modellato secondo gli osservatori su quello che coadiuva il presidente statunitense Barack Obama in tema di politica interna ed estera. Entrambi gli organismi sono considerati un segnale del rafforzamento della leadership del presidente Xi Jinping, perché risponderanno alla dirigenza e non al governo.

Si parla inoltre di interventi sul diritto alla terra, con una maggiore integrazione tra residenti urbani e rurali. E ancora, sebbene soltanto accennati per sommi capi: la modernizzazione del sistema fiscale, l’incentivazione degli investimenti, lo sviluppo di “forme democratiche” che mostrino i vantaggi del “sistema politico socialista”, sistemi per migliorare la trasparenza.

A svelare quello che potrebbe essere uno dei nodi più interessanti è stato il settimanale Caixin. Secondo quanto riferito dalla rivista economica, i componenti del comitato permanente hanno discusso di riformare la politica di pianificazione familiare, che trascorsi trent’anni dall’introduzione mostra i suoi limiti. Tra le ipotesi avanzate la possibilità per le coppie in cui anche soltanto uno dei genitori sia figlio unico di avere un secondo bambino.

La festa dei single e del commercio online

Ogni 11 novembre, milioni di acquirenti cinesi affollano i siti e-commerce gestiti da Alibaba, l’eBay cinese. L’11.11 è lo Shopping Festival, come si chiama ora l’evento, e coincide con quello che è conosciuto in Cina come Festa dei single, una vacanza vagamente definita in cui i giovani si lamentano o festeggiano l’essere single.

Alibaba dice che ha scelto la data perché era facile da ricordare. L’anno scorso, i suoi negozi online Tmall e Taobao insieme hanno generato 3,1 miliardi di dollari di vendite, quest’anno hanno sfiorato i 5 miliardi che sono pari al 25 per cento del pil giornaliero dell’intera Cina.
In confronto, la spesa online totale negli Stati Uniti durante il Cyber Monday – il lunedì dopo il Ringraziamento e uno dei migliori del paese, le vendite su internet ha colpito i 1,46 miliardi di dollari l’anno scorso, stabilendo un record in un singolo giorno negli Stati Uniti.

Gli aiuti cinesi alle Filippine sono miseri

La Cina è la seconda economia mondiale e ha offerto alle Filippine – disastrate dal tifone che ha fatto 100mila morti – 100mila dollari di aiuti contro i 20 milioni offerti dagli Stati Uniti e i circa 10 milioni offerti rispettivamente fa Australia e Gran Bretagna.

Il portavoce del Ministero degli Esteri Qin Gang ha però aggiunto che Pechino potrebbe garantire altri aiuti una volta consultatosi con Manila e le agenzie preposte alla ricostruzione.

I bambini uiguri per le strade

Del milione e mezzo di bambini abbandonati sulle strade della Repubblica popolare, 100mila vengono dallo Xinjiang. Questa la denuncia del programma per lo sviluppo dell’Onu. Il punto è che molti di loro sfuggono alla povertà e alle violenze domestiche, ma finiscono per diventare borseggiatori o prostitute.

Questo forse spiega la campagna governativa che ha rispedito a casa tra il 60 e il 70 per cento dei bambini uiguri.

[Foto credits: businessinsider.com]