Oggi in Asia – Tifone Filippine, l’esercito difende gli aiuti

In by Gabriele Battaglia

Nelle Filippine cominciano ad arrivare gli aiuti umanitari dopo il passaggio del tifone Haiyan. Oggi uno scontro tra l’esercito e una decina di militanti comunisti che avevano assaltato un convoglio. Una manifestante muore in Cambogia durante le proteste contro il governo. Il Senato thailandese respinge l’amnistia. FILIPPINE – Due militanti comunisti muoiono nell’assalto agli aiuti

Due militanti comunisti sono stati uccisi dopo aver assaltato un convoglio di aiuti umanitari dai militari di scorta. Gli aiuti, scrive l’agenzia France-Presse, erano diretti verso la città di Tacloban, città di 220mila abitanti devastata negli scorsi giorni da uno dei più potenti tifoni nella storia del Paese. È proprio qui infatti che, sostengono le Nazioni unite, ci sarebbe stato il maggior numero di vittime: circa dieci mila, secondo le prime stime.

Nelle fasi immediatamente successive al passaggio di Haiyan, si sarebbero verificati numerosi episodi di sciacallaggio ai danni delle vittime. I resoconti che arrivano da Tacloban, la capitale della provincia di Leyte, duramente colpita dal passaggio del tifone, parlano di numerosi cadaveri ancora nelle strade e di una città fantasma. Vista la situazione delicata, il governo ha deciso di inviare l’esercito in queste aree per ristabilire l’ordine, prevenendo forme di sciacallaggio, e aiutare il passaggio degli aiuti.

Oggi, alcuni dei veicoli che trasportano beni di prima necessità verso la capitale della provincia di Leyte sono caduti preda dell’assalto di un commando di 15 militanti del New People’s Army, il braccio armato del Partito comunista delle Filippine.

CAMBOGIA – Donna muore durante gli scontri

Una donna è morta e diversi manifestanti sono stati feriti negli scontri tra la polizia e gli operai tessili cambogiani che cercavano di arrivare sotto la residenza del primo ministro Hun Sen. Le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco per bloccare la marcia colpendo, la donna che secondo quanto riportato stava vendendo riso ai bordi della strada.
Gli scontri sono iniziati quando i tessili, dipendenti di una fabbrica fornitrice, tra gli altri, di marchi come H&M e Gap, hanno tentato di raggiungere l’abitazione di Hun Sen. Tuttavia non è ancora chiaro quale delle due parti abbia dato il via alle violenze.

Dall’industria tessile dipende circa l’80 per cento delle esportazioni cambogiane. La proprietà delle industrie è tuttavia spesso straniera attratta dai salari bassi e un governo che favorisce gli investimenti. Scioperi e manifestazioni sono sempre più frequenti, addirittura, scrive la Bbc, quadruplicati nell’ultimo anno. I circa 500mila lavoratori del settore chiedono di godere dei risultati della crescita.

THAILANDIA – Il senato respinge l’amnistia

Il senato thailandese ha respinto il provvedimento d’amnistia, (già passato alla camera) che avrebbe dovuto pacificare il paese dopo un decennio di violenze politiche attorno alla controversa figura dell’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra. Proprio il sospetto che l’amnistia fosse un modo per permettere il ritorno di Thaksin ha contribuito ad affossare il provvedimento, accolto da proteste di piazza dell’opposizione guidata dal partito democratico.

Ma contro l’amnistia, almeno per quanto riguarda la possibilità che ne usufruissero anche politici e alti ufficiali, hanno pesato anche i timori delle organizzazioni per i diritti civili sul fatto che segnasse l’impuntià per chi si macchiò della repressione dei movimenti antigovernativi vicini a Thaksin che nella primavera del 2010 fecero 90 morti e quasi 2.000 feriti.
L’opposizione del partito democratico ha comunque confermato lo sciopero di tre giorni a partire da domani, indetto per spingere il governo di Yingluck Shinawatra , sorella di Thaksin, a dare le dimissioni.

[Foto credits: scmp.com]