Oggi in Asia – Stato di emergenza a Bangkok

In by Gabriele Battaglia

Dopo mesi di tensione e le recenti esplosioni, il governo thailandese impone lo stato d’emergenza a Bangkok per i prossimi due mesi. Washington pensa di inviare un diplomatico a Pyongyang per trattare la scarcerazione di Kenneth Bae. Taiwan ridurrà il proprio esercito: un segnale di distensione verso Pechino. THAILANDIA – Imposto lo stato d’emergenza a Bangkok

Il governo thailandese ha imposto per 60 giorni lo stato d’emergenza a Bangkok e nelle province attorno alla capitale nel tentativo di fronteggiare le proteste che ormai dalla fine dell’anno scorso chiedono un passo indietro della premier, ora ad interim, Yingluck Shinawatra e l’istituzione di un consiglio del popolo che guidi il Paese e le riforme.

L’imposizione dello stato d’emergenza è stata decisa sulla scia delle esplosioni e degli attacchi che hanno avuto come bersaglio i manifestanti antigovernativi.
La decisione dell’esecutivo, ha spiegato il vicepremier Surapog Tovichakchaikul, ha l’obiettivo di gestire al meglio la situazione e ristabilire la legge. Il decreto dà potere di censura dei mezzi d’informazione, di detenzione senza incriminazione e di ordinare il divieto di raduni.

Da una settimana Bangkok è teatro delle manifestazioni dell’opposizione che mirano a bloccare la città e all’annullamento delle elezioni del prossimi 2 febbraio. L’opposizione accusa la premier di essere agli ordini del fratello ed ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra, deposto nel 2006 da un golpe e condannato in contumacia per abuso di potere e corruzione.

COREA DEL NORD – Inviato Usa a Pyongyang

Gli Stati Uniti preparano la missione di un inviato in Corea del Nord per garantire la scarcerazione di Kenneth Bae, missionario di origine statunitense, condannato a 15 anni di lavori forzati per “crimini contro lo Stato”.
Lo rivela Voice of America, emittente vicina al governo statunitense, che cita un funzionario dell’amministrazione Obama. “Abbiamo proposto l’invio dell’ambasciatore King” , ha spiegato la fonte, “siamo in attesa di una prima risposta”.

Ieri Bae, che fu arrestato a novembre del 2012 alla guida di un gruppo di turistico, aveva tenuto una conferenza stampa nella capitale per esortare Washington a cooperare con i nordcoreani per arrivare al suo rilascio. Già in passato il regime aveva chiesto che a trattare la vicenda sia un rappresentate di alto livello dell’amministrazione Usa.

TAIWAN – Sfoltire le forze armate

Il governo di Taiwan ha in programma una riduzione del 20 per cento delle proprie forze armate entro i prossimi cinque anni. Il ministro della Difesa, Yen Ming, ha annunciato che il numero dei soldati sarà portato a 170mila, forse 190mila, rispetto agli attuali 215mila garantendo che le capacità non saranno tuttavia messe a rischio.
Il progetto garantirà forze armate ridotte in dimensioni ma “snelle e professionali". La decisione è considerata un segnale del miglioramento dei rapporti con Pechino, iniziato nel 2008 con il ritorno del Guominadang al governo.

Le dimensioni dell’esercito taiwanese, piuttosto grandi rispetto alla popolazione dell’isola, sono un retaggio delle tensioni con la Cina, che dopo la vittoria di Mao nel 1949 e la fuga dei nazionalisti a Taiwan considera l’isola una provincia ribelle.

[Foto credits: Afp]