Quarta vittima in cinque giorni negli scontri a fuoco lungo il confine conteso tra India e Pakistan. Uno degli imputati per lo stupro di Delhi denuncia di essere stato torturato. In Corea del Sud arriva la stella del calcio nordcoreano Jong Tae-se.
KASHMIR – Soldato pakistano ucciso al confine
L’esercito pakistano ha denunciato l’uccisione di un soldato nei territori contesi del Kashmir. È la quarta vittima da domenica nell’escalation di scontri a fuoco tra le truppe dei due Paesi. Martedì due soldati di New Delhi sono morti in un assalto e i cadaveri sono stati mutilati. Domenica a cadere fu invece un militare di Islamabad. Le rivendicazioni sulla regione affondano le radici nella divisione tra i due Paesi oltre 60 fa, all’indomani dell’indipendenza dai britannici.
Ribattendo alla linea ufficiale indiana sia il quotidiano The Hindu sia il sito Daily News and Analysis hanno avanzato l’ipotesi che a provocare gli incidenti possa essere stato l’esercito di New Delhi. I comandanti avrebbero ordinato l’aumento della sorveglianza e la costruzione di nuovi posti di guardia dopo l’episodio di una donna di 70 anni riuscita lo scorso settembre ad attraversare senza problemi la Linea di controllo che demarca i due territori.
Il Pakistan avrebbe da prima fatto sentire verbalmente il proprio disappunto per poi ridurre la distanza fisica tra le truppe e infine sparare, provocando la reazione indiana, secondo il sito Daily News Analysis, soprattutto a causa dell’aggressività di un comandante.
INDIA – Stupro di Delhi, un imputato denuncia torture
Il legale di uno dei cinque imputati per lo stupro di gruppo e l’omicidio di una studentessa 23enne avvenuto lo scorso dicembre a Delhi ha denunciato l’uso della tortura per costringere il suo assistito a confessare. Secondo l’avvocato Mukesh Singh sarebbe stato torturato per 10 giorni.
La violenza ha scatenato manifestazioni di protesta in tutta l’India e aperto un dibattito sulla tutela dei diritti delle donne e sulla condizione femminile nel Paese . Un sesto imputato, ancora 17enne, sarà giudicato da un tribunale minorile.
COREA DEL SUD – Arriva la stella del calcio nordcoreano
L’attaccante nordcoreano Jong Tae-sae ha finalizzato il passaggio dalla Bundesliga tedesca alla K-League sudcoreana. Jong passa dal Colonia al Suwon. Ventotto anni, nato in Giappone da madre nordcoreana e padre sudcoreano ha il passaporto della Repubblica democratica popolare di Corea.
Il suo passaggio a una squadra sudcoreana ha suscitato l’interesse di alcuni commentatori nell’eventualità che il calciatore possa incappare nelle maglie della legge per la sicurezza nazionale che vieta propaganda nordcoreana e colpisce chi mostra simpatia per il regime dei Kim. Jong è salito all’attenzione delle cronache per le immagini che lo ripresero in lacrime durante l’esecuzione dell’inno nordcoreano durante il mondiale sudafricano del 2010.
[Foto credit: newindianexpress.com]