Oggi in Asia – Arrivano i soldati in Uttar Pradesh

In by Simone

Centinaia di soldati indiani sono stati schierati in Uttar Pradesh per riportare la calma dopo le violenze settarie che hanno fatto almeno 31 morti. L’opposizione cambogiana minaccia di boicottare il parlamento. I sudcoreani si lamentano per la scarsa mobilità sociale.INDIA – Esercito contro le violenze nell’Uttar Pradesh

Il governo indiano ha ordinato l’invio dell’esercito per riportare la calma nel distretto di Muzaffarnagar, nello stato dell’Uttar Pradesh, teatro di scontri che negli ultimi giorni hanno fatto almeno 31morti.

Le violenze hanno avuto origine dall’omicidio di tre uomini che avevano difeso una ragazza che era stata molestata lo scorso 27 agosto. Gli scontri sono iniziati dopo una riunione per chiedere giustizia per le vittime, durante la quale sono state usate parole forti contro i musulmani, e in alcuni casi ci sono state esortazioni all’omicidio.

Le tensioni tra hindu e musulmani sono uno dei temi sensibili nello stato. Fu proprio nell’Uttar Pradesh, nella città di Ayodhya, che si consumarono gli scontri settari del dicembre del 1992, quando i fondamentalisti hindu distrussero la moschea di Babri, rivendicando il luogo come quello dove, secondo un’interpretazione del Ramayana portata in auge dalla destra indiana a fini elettorali, nacque il dio Ram.

CAMBOGIA – L’Aventino di Sam Rainsy

Il Partito per la salvezza, principale forza d’opposizione cambogiana, boicotterà la sessione d’apertura del parlamento come forma di protesta con la decisione della commissione elettorale di confermare la vittoria del primo ministro Hun Sen nel voto di luglio. Sono previste anche nuove manifestazioni di protesta come quella che sabato ha anticipato l’annuncio dei risultati definitivi.

L’opposizione guidata da Sam Rainsy, tornato dall’esilio quando mancava una settimana al voto del 28 luglio, chiede una commissione d’inchiesta indipendente sulle presunte irregolarità che avrebbero consegnato la maggioranza al Partito popolare cambogiano di Hun Sen, uomo forte del paese da almeno 25 anni.

Il Parlamento dovrà riunirsi entro 60 giorni dalla data del voto.

COREA DEL SUD – Scarsa mobilità sociale

L’ascensore sociale in Corea del Sud è bloccato. Di questa idea sono oltre i due terzi dei sudcoreani, secondo un sondaggio dello Hyundai Research Institute.

Il 75 per cento di quanti hanno risposto alla ricerca si sente intrappolato nella propria fascia di reddito, con scarse possibilità di crescita, in particolare a causa del alto costo della vita.

[Foto credit: aljazeera.com]