Oggi in Asia – Proteste a Bangkok, occupati i ministeri

In by Gabriele Battaglia

In Thailandia non si ferma la protesta contro il governo. Che ora, dopo la bocciatura della proposta di amnistia, dovrà rivedere la politica del suo governo. In Corea del Sud i preti cattolici criticano la presidente Park sul caso servizi segreti-elezioni. Il pugile filippino Pacquiao e la solidarietà alle vittime del tifone. THAILANDIA – Proteste contro il governo, occupati i ministeri

Migliaia di persone hanno manifestato oggi contro il governo thailnadese e il primo ministro Yingluck Shinawatra, accusato di essere un manichino nelle mani del fratello, Thaksin, il potente ex primo ministro e magnate delle telecomunicazioni in esilio.
Gli edifici del ministero delle Finanze prima e quello degli Esteri poi sono stati occupati. I leader della protesta hanno dichiarato alla stampa che manterranno le posizioni e occuperanno fino a domattina.

È il secondo giorno di una massiccia protesta (circa 180 mila i partecipanti, secondo l’agenzia France-Presse) iniziata ieri al Monumento alla Democrazia a Bangkok.

Oggi tredici cortei hanno marciato per la capitale diritti verso gli edifici identificati come centri del potere statale: ministeri, caserme e sedi televisive. In particolare le manifestazioni si sono concentrate davanti all’edificio dell’Ufficio per il budget. Qui, uno dei leader della protesta anti-Shinawatra, il parlamentare del Partito democratico Suthep Thueaksuban, ha incitato i manifestanti a entrare in tutti gli uffici, consegnare fiori ai funzionari e non muoversi. Li ha inoltre invitati a non danneggiare nulla perché “pagate con i soldi dei contribuenti”.

Suthep ha inoltre invitato i funzionari addetti alla supervisione del piano di spesa dello Stato di bloccare tutte le proposte del governo, per tagliare le gambe all’iniziativa del governo del Pheu Thai, il partito di maggioranza.

Secondo quanto riporta il quotidiano Bangkok Post, diversi funzionari hanno sventolato bandiere dalle finestre dei loro uffici in segno del loro supporto all’azione dei manifestanti.
Da settimane in Thailandia si verificano manifestazioni contro il governo che nei giorni scorsi ha fatto votare alle Camere una proposta di legge sull’amnistia, poi bocciata. Quella di oggi è l’azione più massiccia finora intrapresa contro il governo. 

Il paese rimane comunque diviso tra i pro-democratici e i pro-Shinawatra: ieri, in risposta alle manifestazioni del Monumento alla Democrazia, al Rajamangala National Stadium di Bangkok sono arrivati da ogni parte migliaia di sostenitori del governo, le "camicie rosse", protagoniste delle proteste del 2010 che fecero 90 vittime. 

COREA DEL SUD – Preti cattolici contro la presidente Park

Una messa per chiedere le dimissioni della presidente Park e denunciare le interferenze dei servizi segreti per orientare la campagna elettorale dello scorso dicembre a favore dei conservatori. E’ successo a Busan, seconda città del Paese.

La messa è l’ennesima presa di posizione del mondo cattolico contro l’attuale e la passata amministrazione sudcoreana. Il rovescio della medaglia per i membri dei "Preti cattolici per la giustizia" è l’accusa di essere filo nordcoreani.

Le due Coree sono ancora formalmente in guerra. a destare scalpore sono state le dichiarazioni di un prete che nell’omelia ha accusato i conservatori e l’agenzia per la sicurezza nazionale di esagerare la minaccia nordcoreana a fini elettorali.

FILIPPINE – Pacquiao per le vittime di Haiyan

Le home dei siti online filippini e le prime pagine dei giornali almeno per oggi non hanno le conseguenze del tifone Haiyan come prima notizia.

Lo spazio è dedicato a Manny "Pacman" Pacquiao, pugile e politico laureatosi campione del mondo Wbo dei pesi welter. La vittoria ai punti contro lo statunitense Brandon Rios è arrivata dopo due sconfitte, una per ko lo scorso dicembre contro Juan Manuel Marquez, un risultato che sconvolse i filippini, e una contesta ai punti contro lo statunitense Timothy Bradley, che sembrarono aver messo fine alla carriera sul ring dell’idolo filippino.

"Ci ha ridato il sorriso" scrivono oggi i giornali. La vittoria di Pacquiao è descritta quasi come un simbolo di rinascita nazionale dopo il passaggio del tifone Haiyan che ha fatto oltre 5.200 morti. In alcune delle zone colpite gli sfollati e i sopravvissuti hanno preferito assistere assieme all’incontro piuttosto che fare la file per gli aiuti.

[Foto credits: smh.com.au]